Una lacrima del tempo
Rigò il viso dell’eternità.
Non trattenne tutto il pianto
Chi non ti trattenne intanto.
Sciolta tra trame di strame
Tessute da mille venti,
Di fiamme fosti la fame
Che accende silenzi ardenti.
Vele stese sulle sere
Hanno i cinque naufragati
Cinque fredde stelle nere
Di discorsi frantumati.
Disegnavo sogni sciocchi
Immerso nelle tue mani.
Versavo oro dai tuoi occhi
Bagnavo ogni mio domani.
Il ritratto di una posa
Le risa rese di rosa
E fece suonare un canto
Col colore dell’incanto.
Si perdono in trasparenza
I diamanti di un’assenza.
Come resina sui monti
Come il pino che la stilla
Ogni mese che si conti
In un baratro scintilla.
L’ultimo straccio del cielo
L’alto levarsi del velo
Morti dormono con doglia
Al chiuso della tua soglia.
Sei il gelido abbraccio
Di un nido deserto
Tra spine di ghiaccio
E un ricordo scoperto.
Tu che nulla sai dei tuoi portenti
Tu che d’angoscia tingesti le ore
Tu calpestando i tuoi giuramenti
Tu hai camminato sopra il mio cuore.
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