Insieme a quello dei gangster movie, c’è un altro genere che ha generato più capolavori e icone cinematografiche in assoluto, ed è quello dei film di guerra.
“La corazzata Potëmkin”
Gli appassionati di cinema e dei grandi classici conoscono benissimo il cinema rivoluzionario, di nome e di fatto, del visionario di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn; Avranno visto il capolavoro estetico che è “La corazzata Potëmkin” e, sicuramente, sapranno a memoria l’atto IV, la famosissima sequenza della scalinata di Odessa, e il numero di volte in cui viene ripresa la madre che muore o la carrozzina che cade lungo la scala.
“Novecento”
Da italiani non possiamo non citare “Novecento”, di Bernardo Bertolucci, uno dei migliori film mai girati nel nostro Paese. Uscito nel 1976 e presentato fuori concorso al 29esimo Festival di Cannes, ha emozionato milioni di italiani e spettatori di tutto il mondo raccontando le vicende di Alfredo e Olmo, tra lotte contadine, la Grande Guerra e il fascismo con la lotta partigiana per la Liberazione.
“Apocalypse Now”
E poi che dire di “Apocalypse Now”, tratto dal romanzo “Cuore di Tenebra” di Joseph Conrad. Entrato nelle sale nel 1979, il film diretto da Francis Ford Coppola, vanta interpreti come Marlon Brando, Robert Duvall e Martin Sheen, oltre a una Palma d’oro, vinta al 32esimo Festival di Cannes, e a due premi Oscar del 1980 per la fotografia e il sonoro. D’altronde la scena dell’elicottero con la Cavalcata delle Valchirie è impressa nelle menti di tutti noi.
“Salvate il soldato Ryan”
Fiumi di lacrime sono stati poi versati per “Salvate il soldato Ryan”, che ha valso il secondo premio Oscar alla regia per Steven Spielberg e 169 minuti di tribolazione per tutti noi che non vedevamo l’ora di vederlo tratto in salvo e riportato dalla madre. O per “War Horse”, perché come si fa a non tifare per un cavallo e un ragazzino, o ancora per “Espiazione”, il bellissimo film tratto dall’omonimo romanzo di Ian McEwan.
Perché amiamo questi film?
Per questi film d’altronde la lacrima è facile, e qualche goccia avrà sicuramente rigato le guance anche dei ragazzi, perché il tasso emotivo, in queste pellicole, è alle stelle. Questo perché quegli elementi di caratterizzazione del personaggio, che ci portano ad amarlo o a odiarlo, e che sono solitamente sottovalutati in altri generi cinematografici, nei film di guerra sono analizzati fin nei minimi dettagli. Più si conosce la vita di un soldato, più vediamo i suoi amori, le sue amicizie e la sua famiglia.
Altri esempi
Le emozioni fioccano, dunque, e non è sempre commozione e tristezza come per “Pearl Harbor” di Michael Bay, “La sottile linea rossa” di Terrence Malick e “Schindler’s list” sempre di Steven Spielberg. Entrano in gioco anche altri sentimenti come succede per “Bastardi senza gloria”, film del 2009 di Quentin Tarantino, dove più che un protagonista da amare c’è un nemico da odiare. Altro esempio ancora è “Green Zone” di Paul Greengrass, dove si esplora la guerra in Iraq dopo la caduta di Saddam Hussein e la ricerca delle fantomatiche armi di distruzione di massa. O ancora “Operazione Valchiria” film del 2008 di Bryan Singer, dove si racconta la preparazione per l’attentato del 20 luglio 1944 ai danni di Adolf Hitler perpetrato da un gruppo di ufficiali tedeschi, guidati dal colonnello Claus von Stauffenberg.
“American Sniper”
Fino ai film più recenti come “American Sniper”, diretto da Clint Eastwood, e incentrato completamente sulla vita e la biografia di Chris Kyle, il cecchino più letale della storia americana, interpretato da Bradley Cooper. O “Unbroken”, diretto e prodotto da Angelina Jolie, trasposizione cinematografica del libro “Sono ancora un uomo”. Una storia di resistenza e coraggio, che racconta la vera storia di Louis “Louie” Zamperini, atleta olimpico e soldato durante la Seconda guerra mondiale.
Quindi, se non li avete ancora visti segnatevi questi due film, perché meritano entrambi. Se non vi fidate del mio giudizio, una sicurezza sta nelle cinque candidature all’Oscar di “American Sniper”. Che poi ne abbia vinta solo una di statuetta, per il Migliore montaggio sonoro, non sminuisce la qualità del film e delle interpretazioni.
Tre candidature alle statuette più ambite anche per “Unbroken”, che non si sono concretizzate, d’altronde la concorrenza era spietata. Ma ha avuto altri riconoscimenti come il Premio BAFTA del 2015 per Miglior stella emergente a Jack O’Connell, che interpreta Louie Zamperini. Il National Board of Rewiew of Motion Pictures l’ha inoltre premiato come uno dei Migliori dieci film dell’anno, e ha ribadito la bravura di Jack O’Connel come Miglior rivelazione.
Se invece li avete già visti tutti e siete in cerca di nuove avventure, trovate una lista praticamente infinita di film di guerra a questo link.
Buona visione a tutti miei cari lettori.