L’anarchia attualmente non è attuabile in nessuna parte del mondo.
È una frase forte. Ma ha una sua una sua spiegazione.
“L’idea anarchica prevede che lo Stato non abbia un potere di Sovranità sul popolo, affidando l’intera regolamentazione della vita dei cittadini al loro buon senso e alla mediazione tra essi”
È un’idea più che condivisibile, ma va contro, prima di tutto, alla definizione di Stato, che prevede che una delle basi fondanti di questo tipo di organizzazione sia proprio la Sovranità che gli spetta in maniera piena ed esclusiva.
Infatti, l’ideologia anarchica si avvicina ad una concetto internazionalista. Ma non mi sembra proprio un gran periodo storico per questo concetto (vedi Russia e Ucraina per citare solo due Paesi).
Inoltre, come detto prima, gli anarchici vorrebbero che nessun terzo superiore ai due soggetti contendenti intervenisse nella regolamentazione del loro rapporto e nella risoluzione delle loro diatribe. Un concetto che esprime al meglio la “libertà” che l’anarchia vuole attribuire ai soggetti.
Questo è il punto dove maggiormente gli anarchici si mordono la coda: cosa si intende per libertà? Siamo sicuri che la mia libertà non vada ad intaccare quella di qualcun altro?
Contando che, se cercate maggiori informazioni sul tema, viene esplicitamente detto che nella risoluzione dei conflitti tra soggetti in uno Stato anarchico, dove cioè non esiste una regolamentazione dei rapporti, si cerca di trovare sempre dei buoni compromessi per entrambi, ma comunque ne trae vantaggio chi ha maggiori pretese, direi che è contro a ciò per cui i nostri avi hanno lottato: l’equità.
Non a caso nella Costituzione Italiana i due concetti, Libertà ed Equità, sono espressi quasi indivisibilmente in un solo articolo, cioè il terzo, che fa parte della sezione introduttiva, nonché quella dedicata ai principi fondamentali:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Restando su questo tema, provate a pensare se doveste avere dei conflitti con qualcuno e doveste vedervi costretti a risolverli direttamente senza l’aiuto di nessuno. Vi affidereste al buon senso, ma se questo non bastasse, avreste un salvagente immenso da poter utilizzare, che è l’ordinamento giuridico.
Ecco, nello stato anarchico non c’è ordinamento giuridico, quindi in una situazione del genere, il salvagente da cosa è rappresentato? Dall’utilizzo della forza, che è solo degenerativa, quindi inutile.
Dato che al giorno d’oggi il buon senso viene poco utilizzato e che l’utilizzo della forza da parte dei soggetti sta raggiungendo livelli elevatissimi, mi verrebbe da concludere che il salvagente anarchico sia ben poco efficace.
Detto ciò, quella frase che poteva sembrare forte, non mi sembra che lo sia, anzi, sono stato sin troppo buono. Però attenzione, non sto dicendo che non si stia parlando di quella che potrebbe essere una buona forma di governo, perché non spetta a me questa valutazione, ma piuttosto sto dicendo che in un contesto storico come il nostro non c’entra assolutamente nulla.
Forse sarebbe andata bene nel Medioevo, ma ai giorni nostri ne dubito.
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