Kansai Yamamoto ed il kimono

Kansai nasce nel 1944 a Yokohama, in Giappone. Abbandonò ingegneria civile nel 1965 per concentrarsi solo ed esclusivamente moda, facendo pratica presso due designer: Junko Koshino e Hisashi Hosono.

Nel 1971 decide di aprire una sua società, la Yamamoto Kansai Company a Tokyo. La sua prima collezione ha debuttato lo stesso anno a Londra e negli Stati Uniti. A rendere famoso però Kansai è stato il fatto di aver creato alcuni dei costumi androgini e futuristici per gli spettacoli di David Bowie. Il suo debutto in Europa avvenne a Parigi con l’apertura della sua Kansai Boutique, nel 1977.

Presenta la sua ultima collezione per l’autunno/inverno del 1992, successivamente inizia a dedicarsi alla produzione di eventi, in particolare eventi che lui stesso ha intitolato “Super Shows”.

All’inizio degli anni Novanta, dopo due decenni di carriera in tutto il mondo, Yamamoto si è presa una pausa dal mondo della moda per i suoi Super Show, come li chiamava lui: eventi che combinano elementi di musica, danza, acrobazie, festival tradizionali giapponesi e altri spettacoli,  che hanno preso luogo in tutto il mondo, dal Vietnam e dall’India alla Russia e al Giappone. Il primo Super show, nella Piazza Rossa di Mosca nel 1993, ha attirato una folla di 120.000 persone.

Nel 1999, lui e Junko Koshino creano una versione moderna del kimono. Il kimono è un abito tradizionale della cultura giapponese, la cui nascita risale a quasi di 1300 anni fa, anche se in origine era abbastanza diverso da quello odierno; si è perciò evoluto nei secoli fino ad arrivare alla versione attuale.

La parola kimono significa letteralmente “cosa da indossare”; infatti in passato questa parola veniva usata per indicare un qualsiasi abito che si indossava, senza specifiche distinzioni; oggi, è usata in riferimento esclusivo all’abito tradizionale.

Il kimono è composto da vari pezzi, tutti dalla forma rettangolare; i pezzi vengono ricavati da un unico rotolo di stoffa o seta, chiamato “tan” della lunghezza di 35-40 cm e della larghezza di 11,5-12 metri; le cuciture sono sempre e solo rettilinee, in tutti i kimono per tradizione non sono presenti né bottoni né cerniere.

Una delle particolarità dei kimono da donna è che non esistono le taglie; per adattarlo alla propria statura si effettua una piega sulla vita chiamata “ohashori” che viene poi coperta dall’ Obi (una cintura particolare). Le decorazioni possono essere ricamate o dipinte direttamente sulla stoffa utilizzando varie tecniche ed in base al prestigio ed alla tipologia del kimono.

Con i suoi kimono Yamamoto rilancia l’interesse per questa moda tradizionale. In particolare è anche conosciuto per i suoi design all’avanguardia dei kimono indossati da Bowie.  

Nel 2008, una mostra chiamata “Netsuki Shinten: Kansai Genki Shugi” (o “Passionate Exhibit: The Energy Principle of Kansai”) si è tenuta presso il Museo Edo-Tokyo. Nel 2009, una grande retrospettiva dell’opera di Yamamoto è stata esposta al Philadelphia Museum of Art.

Nel luglio 2013 Yamamoto ritorna all’industria della moda con una sfilata al New Britain Mask Festival a Kokopo, in Papua Nuova Guinea. Nello stesso anno tenne una sfilata su scala più piccola a Tokyo. Nel 2008 invece collabora con Louis Vuitton, per la collezione LV Resort 2018, ispirata all’arte classica giapponese e alle stampe ispirate ai Kabuki.

Lo stilista questa estate è morto a 76 anni. A confermare la notizia della sua scomparsa è stata la figlia Mirai su Instagram. «Il 21 luglio scorso mio ​​padre, Kansai Yamamoto, è morto all’età di 76 anni. Ha lasciato questo mondo in pace, circondato da persone care» si legge nel post.

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