Bosco Verticale: tra biodiversità e innovazione

Una casa per gli alberi abitata dagli uomini.

È così che l’architetto italiano Stefano Boeri, nel lontano 2007, presentò la sua idea. Un progetto – quello del Bosco Verticale – senza precedenti e, senza dubbio, il migliore che potesse mai intraprendere. La solennità con la quale si impone nello skyline milanese è disarmante. Quarantaquattro piani eterogenei, che si intersecano per 186 metri d’altezza. Il tutto interamente attraversato da alberi e piante, che modificano il suo aspetto di stagione in stagione.

Torre UniCredit
Un solo obiettivo: la tutela della biodiversità

Dal 2014, anno della sua costruzione, il Bosco Verticale esige il podio tra i grattacieli di Milano. Congiuntamente al Palazzo Lombardia e alla Torre UniCredit, l’edificio più alto della città, crea una zona all’avanguardia.

La scelta di Boeri, insieme al suo team – formato da Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra – ha dato concretezza a un pensiero. La costruzione dell’edificio è stata fin da subito orientata verso un obiettivo: la tutela della biodiversità. Questa avverte il bisogno di coabitazione tra specie animali e vegetali.

Dopo un viaggio a Dubai, l’architetto milanese ha avvertito l’esigenza di slegarsi da preconcetti artistici connaturati. Visitando la capitale degli Emirati Arabi, celebre per i suoi moderni grattacieli, Boeri ha avuto come l’impressione di trovarsi intrappolato in centinaia di metri quadrati di vetri, specchi, metallo e ceramica.

Contemporaneamente ha captato la necessità di andare oltre, realizzando in seguito il progetto più importante della sua vita. Perlomeno, fino ad ora. Al contrario della maggior parte dei grattacieli, quello concepito da Boeri non riflette la luce. Anzi, assimila e filtra i raggi solari, generando sempre accoglienti microclimi.

Il Bosco Verticale è una nuova idea di grattacielo, in cui alberi e umani convivono. È il primo esempio al mondo di una torre che arricchisce di biodiversità vegetale e faunistica la città che lo accoglie. 

Il Bosco Verticale tra torri rivolte al cielo e giardinieri volanti

La coesistenza è una delle prerogative a sostegno dell’intera pianificazione. Innanzitutto, come più volte affermato, tra esseri viventi e vegetazione. E poi tra realtà sempre differenti, che a Milano sembrano ormai convivere da anni. L’intero complesso residenziale è formato da due torri, una più alta dell’altra, rispettivamente Torre De Castillia e Torre Confalonieri.

Nonostante le apparenti diversità strutturali, il principio è identico per entrambe. Si tratta di altissime strutture in calcestruzzo armato, ricoperte di piante, giardini e fiori, che in primavera arrivano al loro massimo splendore.

Bosco Verticale
Bosco Verticale

L’ingrediente più singolare sono i Flying Gardeners. Sono una troupe di professionisti che, grazie a tecniche di alpinismo, una volta l’anno si occupa della potatura e della cura del verde. Una simpatica presenza, assolutamente necessaria alla tutela della costruzione.

Il Bosco Verticale è stato più volte riconosciuto e apprezzato. Risale al 19 novembre 2014 il premio come “Grattacielo più bello del mondo”, erogato dall’International Highrise Award, competizione internazionale. Nel suo discorso, un membro della giuria ha affermato:

Il Bosco Verticale offre senza dubbio protezione e spazio unendo allo stesso tempo elementi quali la natura, la luce e l’aria tenendo conto dei bisogni umani in una relazione equilibrata tra elementi che non risulta mai più complessa del necessario. Un’idea coraggiosa e radicale per le città di domani.

Sicuramente c’è sguardo innovativo verso l’architettura del futuro, che punterà la sua ricerca sempre più verso l’innovazione, la modernità e l’attualità. Come procedere, quindi, se non facendosi ispirare semplicemente da ciò che accade nel mondo? La biodiversità, negli ultimi anni, è stato un tema particolarmente avvertito da tutti noi. In linea con questo è nata l’idea del team Boeri.

Quest’ultimo ha saputo legare e fondere due attributi non trascurabili. La novità, che porta inevitabilmente allo stupore e la realtà odierna, che non può essere in nessun modo omessa, soprattutto quando questa presuppone il sostegno delle masse.


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