cercando Alaska

Alaska, complicata come il labirinto di Marquez

Se anche voi fate parte dei milioni di fans che sono rimasti emozionati dal tocco della penna di John Green, è impossibile non rimanere affascinati dal riadattamento televisivo ispirato a Cercando Alaska. Dopo la sua uscita nel 2005, è stato il primo romanzo che ha segnato la lunga ascesa dello scrittore fino a Colpa delle stelle. E, dopo ben quattordici anni, lo scorso ottobre è stata lanciata la serie tv su Hulu, la piattaforma di streaming statunitense. Otto episodi ideati da Josh Schwartz e Stephanie Savage.

La storia è quella di Miles, un ragazzo introverso e con pochi amici, con un’unica passione: le ultime parole delle persone famose prima di morire. In cerca di quello che in punto di morte il poeta Rebelais ha definito il suo “Grande Forse”, Miles decide di lasciare la sua famiglia per andare in un prestigioso collegio dell’Alabama. Si farà subito nuovi amici: Chip, anche conosciuto come “Il Colonnello” è uno sfortunato ma intelligente ragazzo che riesce a permettersi il collegio grazie a una borsa di studio. Alaska, una ragazza bella, spiritosa e intelligente. Takumi, il ragazzo silenzioso ed enigmatico.

La serie si sofferma su quella fase adolescenziale in cui i ragazzi si ritrovano nei loro primi approcci con la vita da adulti. Il distacco dalla famiglia li spinge a cercare la loro strada ponendosi tutte quelle domande esistenziali a cui una vera risposta non c’è, o meglio c’è ma è diversa per ognuno di noi. Affronta tante situazioni di vita diverse, a partire dalla vita nel campus fatta di scherzi e vendette, un corpo docente che finisce per ricoprire il ruolo del genitore, un cigno aggressivo che fa da guardiano del campus.

I protagonisti sono estremamente veri, forti nonostante le debolezze, pronti a imparare dai loro errori, dalla brutalità della vita. Un collegio frequentato dalla gioventù bruciata fatta di follie e di rispetti. Un po’ come Alaska, così sicura di sé ma così fragile, proprio come la biblioteca della vita, in camera sua. Una serie infinita di libri comprati ai mercatini e che ancora non ha letto.  Lei. Così complicata come il labirinto della sofferenza di Marquez. Sin dai primi episodi, sarà il bersaglio dei suoi compagni perché spia. 

Il primo giorno, di ritorno dalle vacanze estive, Alaska viene beccata dall’Aquila, il responsabile del collegio, a nascondere delle bottiglie di vino nel bosco. L’unico modo per salvarsi è confessare qualcosa sugli altri compagni e allora, unica a conoscenza del segreto, confessa che un ragazzo e una ragazza avrebbero passato la notte insieme. Il Colonnello non riesce a perdonarla, ha fatto la spia e potrebbe farla anche con loro. Non si fida più di lei, nonostante sia la sua migliore amica.

Miles, però, è completamente risucchiato dalla ragazza, è cotto di lei e non ci sono dubbi. Nonostante abbia cominciato a uscire con Lara, nella sua testa c’è solo Alaska. Lei con il suo passato, le sue cicatrici e tutti i suoi segreti. La vera protagonista di questa serie è l’amicizia, ma soprattutto l’amore e la sofferenza. La morte viene affrontata con tutta la delicatezza che merita, senza assalire lo spettatore con tutta la sua brutalità.

La trama entra nella tua vita come un uragano. Inevitabile. 

Avevo una voglia matta di stendermi accanto a lei sul divano, abbracciarla e dormire. Niente scopate da pornofilm, nemmeno sesso.

Solo dormire insieme, nel senso più innocente del termine.

Ma mi mancava il coraggio, lei aveva un ragazzo, io ero una frana e lei una fata, e io ero inguaribilmente noioso e lei infinitamente affascinante.

Così me ne tornai nella mia stanza e crollai sul letto, pensando che se gli esseri umani fossero precipitazioni atmosferiche, io sarei stato pioggerella, lei un uragano.

E, infine, quando l’uragano è passato, ricorda che la vita è questa: lacrime e traguardi, uno scherzo fatto di risate e dolore. Perfettamente conforme alla trama del libro e questo non è assolutamente un difetto, la storia resta sorprendente e intrigante al punto giusto. Consigliata a chi ha amato Città di carta, Alaska e Margo sono simili nel loro modo di volersi astrarre dal mondo, cercare la propria strada e inseguirla a tutta velocità. C’è un Grande Forse che aspetta solo noi. La morale è… non esiste una morale. Una serie tv che resta perfettamente fedele al libro, forse una delle più vere rappresentazioni di un libro nello schermo e che lascia estremamente soddisfatti del prodotto finale.

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