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“High Fidelity”: il reboot di cui avevamo bisogno

High Fidelity, a 25 anni dall’uscita del romanzo di Nick Hornby, e dopo il successo cinematografico nel 2000, arriva su Hulu in una nuova veste. Una serie tv che adotta la versione femminile con Zoë Kravitz, ambientata a New York, precisamente siamo a Brooklyn, Bedford Avenue. Rob, da Robyn, la protagonista abbatte la quarta parete dialogando direttamente con lo spettatore e lo fa a suon di musica.

Rob è una ragazza che vive con un ritmo tutto suo, è la proprietaria di un negozio di dischi ed è fedelmente sempre in compagnia di Simon, un suo ex che ha scoperto di essere gay mentre stavano insieme, e Cherise, la più strong della serie, che maschera le sue insicurezze dietro l’arroganza.

Tutti e tre, insieme, lavorano al Championship Vinyl. Loro sono dei nerd della musica, niente CD perché sul vinile tutto è migliore. Sviluppata da Veronica West e Sarah Kucserka, sono dieci episodi, della durata all’incirca di 30 minuti l’uno, che suddividerei in 5 filoni.

Una Top 5 di High Fidelity, proprio come piace fare alla serie e a suoi personaggi, senza alcun tipo di esagerazioni.

Le cinque rotture degne di nota di Rob, nonché l’argomento principale della serie tv. Rob decide di incontrare nuovamente i suoi 5 ex per capire i motivi della rottura. Chi non lo ha mai fatto. Eterne, infinite liste, autoanalisi per capire dove è stato lo sbaglio o di chi. È lei che non sa far funzionare una relazione? Queste e altre risposte verranno date in questo percorso. 

Fare una playlist.

Making a playlist is a delicate art. It’s like writing a love letter, but better in a way. You get to say what you nanna say without actually saying it. You get to use someone else’s poetry to express e how you feel.

E vi avverto, dopo una serie tv come High Fidelity sarà impossibile non creare una playlist da zero. Anche i più appassionati di musica scopriranno qualcosa di nuovo.

Top 5 dei cattivi nei film, forse la lista più divertente che è mai stata fatta in una serie tv, soprattutto se in lista ci inserisci Willy il Coyote. Ma, attenzione, come spiega Cherise se si tratta del protagonista, e fai il tifo per lui, non è da considerare come il cattivo del film. Per esempio, il Padrino. 

Le cinque rotture degne di nota di Simon, uno strepitoso cambio di prospettiva sulla serie in cui a parlarci è Simon nel tentativo di riesaminare le sue cinque rotture. Che, in realtà, è solo una rottura avvenuta infinite volte. Un loop senza uscita in cui tutti siamo cascati, almeno una volta. Prima di lasciarsi definitivamente, ci si deve prendere e mollare almeno una decina di volta, non è finita finché non è finita. Sarà forse un’anteprima della seconda stagione di High Fidelity?

I migliori 5 artisti che si sono reinventati. 

Reinventarsi per diventare qualcosa di meglio.

Che è un po’ l’ultimo step di Rob per concludere il suo viaggio di autoanalisi, un viaggio che (parliamone) in realtà non concluderà mai perché non c’è niente di più bello nella vita di sapersi reinventare e scoprire sempre come persone nuove. Oppure, per diventare realmente se stessi. Perché se ci resta una possibilità del 9%, c’è pur sempre una possibilità a cui aggrapparsi con tutte le forze.

In Italia attualmente non è disponibile su Netflix o altre piattaforme di streaming ma, come per i prodotti migliori, è consigliabile guardarla in lingua originale.

Sì, avevamo bisogno di questo reboot per riscoprire quanto la vita faccia schifo, ma che può farne di meno con la colonna sonora giusta.  Toni vintage che solo i veri nostalgici di epoche mai vissute potranno apprezzare, con una fotografia che permette di entrare, da subito, in empatia con la protagonista che diventa la narratrice indiscussa della vita personale dello spettatore.

Una serie tv dedicata agli amanti della musica, ovviamente su vinile, ma anche a tutti coloro che non sono dei veri e propri feticisti musicali e sulla musica hanno ancora tutto da imparare. 

E se non si conosce nemmeno la versione cinematografica di High Fidelity, è necessario recuperare il prima possibile. Impossibile decidere quale delle due versioni sia la migliore.

Infine, consigliato a chi, dopo una rottura, ha bisogno di prendersi un po’ di tempo per sé. Una serie tv che può dettare le istruzioni per una terapia efficace e sorprendente per quei momenti in cui ci si trova “on the other side of the rocks”. 

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