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Black Lives Matter: l’ennesimo grido di speranza

Black Lives Matter. Tre parole, letteralmente “Le vite dei neri contano”, scritte a caratteri cubitali sull’asfalto di una delle vie più note di Washington. Si tratta di una recentissima installazione voluta dal sindaco della città.

Ma facciamo un passo indietro. Non si è ancora concluso il lockdown che per mesi ci ha costretti in casa, che da qualche parte nel mondo, precisamente in America, è già iniziata una seconda epidemia. Questa volta non virale. Si tratta, piuttosto, di un atteggiamento che ha scosso l’intero paese. Si parla di razzismo.

Le proteste contro la morte di George Floyd hanno ormai toccato la sensibilità di ogni angolo del globo. Nonostante ciò, non sembra che il messaggio sia arrivato alle persone giuste, almeno per ora. L’installazione, unione perfetta tra arte, architettura e comunicazione, si espande per un totale di 170 metri, negli immediati paraggi della Casa Bianca. È stata fortemente desiderata dal sindaco di Washington, Muriel Elizabeth Bowser, la quale ha affermato:

Ci sono persone che bramano di essere ascoltate, di essere viste e di far riconoscere la loro umanità. Abbiamo avuto l’opportunità di inviare quel messaggio forte e chiaro in una strada molto importante della nostra città.

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Logo di Black Lives Matter

Interamente realizzata tramite rullate di vernice di un giallo molto intenso, la scritta si è estesa occupando interamente la strada fino alla chiesa episcopale di St. John. Il messaggio è chiaro, a prescindere dalla modalità. Le vite delle persone di colore contano tanto quanto tutte le altre.

Lo slogan Black Lives Matter è un nitido richiamo all’omonimo movimento attivista internazionale, fondato in America nel 2013. Da sempre questo è impegnato regolarmente in manifestazioni e proteste contro gli omicidi delle persone di colore da parte della polizia americana. Persino il logo di quest’ultimo, che prevede una scritta nera su sfondo giallo, è stato ripreso per la realizzazione del progetto.

L’idea è stata quella di utilizzare la strada come fosse una tela da dipingere, proprio perché è il luogo di aggregazione per eccellenza. Chiunque può usufruirne, in modi sempre diversi. Ed è proprio da lì che il messaggio doveva partire, affinché si operasse in maniera coerente.

L’opera è stata realizzata da volontari supportati dal Dipartimento dei Lavori Pubblici della città. È un grido di protesta, ma anche di speranza. È opposizione e fiducia insieme. Un ibrido controproducente, che ancora oggi spera nel cambiamento. Sì, perché non si parla di contratti e condizioni, ma di doveri, impegni e vincoli, che ormai dovrebbero far parte del quotidiano. Ma che troppo spesso vengono messi in secondo piano.

Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l’amore, per il cuore umano, è più naturale dell’odio.

Nelson Mandela

Sono passati più di vent’anni da che sono state pronunciate queste parole. Eppure, in un mondo come il nostro, certe cose non correggono la loro direzione. Neppure di fronte ad una pandemia mondiale, che avrebbe dovuto modificare il modo di agire di ognuno di noi. Neppure di fronte al peggiore dei mali. Certe cose, purtroppo, sono destinate solo a essere.

 

Installazione Black Lives Matter

L’arte ha scelto di entrare in gioco puntando sulla sua grandezza e magnificenza e mettendosi, ancora una volta, al timone di un importante messaggio: Black Lives Matter, per l’appunto. Al giorno d’oggi non dovrebbero esserci discriminazioni di genere, razza, religione e orientamento politico. Ma finchè questa concezione non verrà sentita come naturale, non si potrà sperare in un mondo migliore, privo di pregiudizi ed oppressioni.

Al contrario, bisognerà ogni volta forgiare l’arma migliore per combatterlo. Pensare di doversi scontrare continuamente all’interno di un recinto chiuso conosciuto come mondo, non è esattamente ciò che speriamo avvenga. Soprattutto quando all’interno della cinta coesistono persone innocenti, che da troppo tempo subiscono le peggiori delle ingiustizie. E che, al contrario, si meriterebbero tutta la pace mai avuta in questi lunghi anni.

Black Lives Matter è l’ennesima testimonianza di pace e di come poter agire per il cambiamento. Basta volerlo. È questa la vera incognita. Siamo ancora disposti a farlo?


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