Il corsetto: dai fili metallici alla seta

La storia del corsetto, o bustino, affonda le proprie radici già nei tempi dell’antica Grecia e delle donne romane, per poi trasformarsi in un capo bisex nel XV secolo, fino a diventare oggi un capo d’abbigliamento intimo molto apprezzato dalla moda femminile. Anche se questa moda ai tempi interessava maggiormente le donne, grazie a diverse fonti storiche è risultato che anche un gran numero di uomini era solito indossare il bustino. Il corsetto aveva (ed ha tutt’oggi) come compito quello di stringere la vita e alzare il petto; in questo modo le donne potevano acquistare qualche taglia di seno in più e sembrare molto più slanciate ma anche formose nei punti giusti.

La moda spagnola e francese

Nel corso del XVI secolo, con l’avvento della cosiddetta moda spagnola, alcune sarte iniziarono a cucire all’interno del corsetto dei fili metallici in modo da sostenere la schiena e da mettere in risalto il seno, stringendo accuratamente la vita; sicuramente quei fili tanto invisibili tra le maglie del corsetto non lo erano altrettanto per le donne che lo indossavano. Le signore di quel tempo volevano apparire anche composte e ordinate, infatti il corsetto non aveva semplicemente un ruolo nell’aspetto estetico ma anche nella posturologia poiché consentiva alle donne di assumere una posizione corretta, anche se a tratti un pò legnosa (il che nel tempo ha portato molte donne a diverse malformazioni ossee). Al posto dei fili metallici con il tempo inizia a diffondersi l’uso delle stecche di legno e delle ossa di balena, materiali ancora più robusti e resistenti. Sicuramente il corsetto in quel periodo appariva più uno strumento di tortura che un capo intimo, ma ecco che arriva una nuova tendenza nel XVII, quando si diffonde la moda francese con i suoi merletti e i suoi tessuti pregiati. Piano piano il corsetto assume sempre di più le sembianze di un accessorio e prende il nome di corps piqué; vengono creati bustini imbottiti per far sembrare il seno più prosperoso, vengono inserite delle tasche dove riporre boccette di profumi o erbe profumate. Purtroppo però ritorna l’utilizzo di stecche di metallo e il nuovo corsetto acquista la forma ad imbuto e l’iconica punta anteriore.

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Il Rococò e l’Ottocento

Nel Rococò il bustino diventa una parte fondamentale per l’abbigliamento femminile poiché serviva per sostenere l’ampia gabbia dell’abito indossata sotto la gonna. Anche se questo capo portava parecchi problemi alle donne del tempo (svenimenti, malformazioni ossee e quant’altro) ciò che contava era il risultato finale: un corpo a clessidra dalle forme perfette. Il bustino rimane poi per tutto l’Ottocento fino alla moda sans ventre di fine secolo, quando il corsetto si avvicina ad una struttura meno rigida che punta ad appiattire l’addome.

L’abbandono del corsetto

I primi passi verso l’abbandono del bustino vengono mossi nel 1905 da Paul Poiret, noto stilista francese che propone un abito chemisier senza busto, ma la vera svolta arriva dopo la Prima Guerra Mondiale quando la figura della donna acquista maggiore rilievo sia nella sfera politica che in quella sociale; dal mondo della moda nascono i famosi reggiseni in cotone, i reggicalze e le guaine elastiche. In questi anni del Novecento vengono proposti da stiliste come Coco Chanel e Madeleine Vionnet abiti dalle linee dinamiche, dai tessuti semplici e raffinati in completo contrasto con la moda del secolo precedente molto più spigolosa e costruita.

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Il ritorno della vita sottile

È grazie a Dior però che, nel 1947, il famigerato bustino ritorna in voga grazie ad una nuova collezione che esalta un busto compresso (se non quasi invisibile) e una vita molto sottile. Negli anni successivi il corsetto assume diverse sfumature grazie a centinaia di stilisti che rivisitano il suddetto capo; vengono utilizzati nuovi tessuti, nuovi colori e nuove forme in grado di esaltare la figura delle donne senza renderle schiave di stecche metalliche. Con il tempo il corsetto è diventato un capo intimo molto in voga, ma anche un capo di alta moda (basti pensare al corpetto in satin rosa con le coppe a punta indossato da Madonna nel 1990) che non ha mai smesso di stupire e affascinare. Ricamato in pizzo, seta, velluto, e pensato per tutte le taglie e le forme di qualsiasi persona lo voglia indossare il corsetto oggi ha il magico potere di farvi sentire sexy e raffinati allo stesso tempo (senza svenimenti annessi).


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