Maturità ai tempi del coronavirus: le vostre opinioni

È un duro periodo per la scuola italiana: nonostante sia stata la prima a chiudere le porte con il lockdown, alla fine di febbraio, si ignora ancora la data di riapertura (presumibilmente a settembre, con il subentrare del nuovo anno scolastico). La scuola ha dovuto riadattare completamente la didattica a seguito di questa situazione, e spesso l’attenzione dei media sul tema “istruzione” è stata scarsa o inadeguata.

Tra le vittime di questa sfortunata situazione vi sono senza dubbio i maturandi. Per quanto riguarda l’esame di terza media, infatti, pare sia stato sostituito da una valutazione del consiglio di classe che terrà conto anche di un elaborato redatto dagli studenti, probabilmente la classica tesina. La maturità, invece, ha costituito fino a poco fa un grande interrogativo: la Ministra Azzolina ha recentemente affermato che si tratterrà di un “maxi orale” dalla durata di un’ora, che varrà quaranta punti; i sessanta restanti saranno attribuiti in base al percorso scolastico. È stata accantonata la proposta delle buste, introdotta lo scorso anno, come pure la tesina, tipica invece delle maturità precedenti. La Ministra Azzolina ha fatto sapere che per i maturandi ci sarà la possibilità di partire da un argomento concordato con i docenti su materie di indirizzo per l’inizio del colloquio orale, nel corso del quale saranno poste delle domande di cittadinanza e Costituzione e relative al percorso svolto di alternanza scuola-lavoro.

Tra maxi orale e prove scritte abolite, la situazione è ancora molto confusa. I quesiti sull’esame sono numerosi, ma le risposte scarseggiano: perciò abbiamo scelto di porre le domande direttamente a voi. Con dei sondaggi sulla nostra pagina Instagram abbiamo raccolto le vostre opinioni e i vostri pensieri riguardo alla maturità 2020. Eccoli!

Maturità: è davvero così importante?

La maturità viene da molti considerata un vero e proprio rito di passaggio, che segna un cambiamento importante negli studenti italiani. Molti di voi hanno sottolineato come la maturità sia la prima vera prova che aiuta a crescere, mentalmente e psicologicamente. Questo perché, per coloro che successivamente seguiranno il percorso universitario, si tratta del primo esame di una lunga serie, in cui si viene messi alla prova anche da professori esterni, oltre che il primo esame interdisciplinare. La portata del programma di quinta superiore è spesso molto massiccia; per questo qualcuno ha affermato che preferisce rifare qualsiasi esame universitario piuttosto che quello di maturità.

La maturità viene anche vista come il coronamento di un lungo percorso di studi. In generale, dalle vostre risposte, emerge il cambiamento tra il periodo precedente all’esame di stato e il periodo successivo, visto come un salto verso il mondo adulto. Le vostre metafore evidenziano chiaramente tale passaggio.

Avete anche parlato dell’esame come di un vero e proprio incubo. Ecco dunque le vostre risposte alla domanda sulla prova più temuta:

Le risposte provengono da studenti di tutti i generi, in prevalenza liceali, provenienti soprattutto dal classico e dallo scientifico (anche se non mancano alunni del linguistico). Gli anni di svolgimento della maturità vanno dal 2013 al 2019.

Maturità 2020

Torniamo però all’esame che si dovrà svolgere quest’anno. La maggioranza di voi (66%) ritiene che il famoso “maxi orale” non sia una valida alternativa alle prove scritte. Una simile percentuale (70 %) crede che la prova di quest’anno sarà più facile rispetto a quelle precedenti. Questo perché, secondo i vostri interventi, la commissione interna costituisce un grande vantaggio; inoltre i professori, data la particolare situazione, saranno più clementi. Molti di voi ribadiscono anche come la difficoltà delle prove scritte, e in particolare della terza (già abolita dallo scorso anno), richieda una diversa abilità rispetto a un singolo orale nel quale si dovrebbe anche avere la possibilità di concordare l’argomento da cui partire.

Non mancano però gli interventi in favore dei maturandi, provenienti pure da persone già in possesso del diploma, che ribadiscono come l’esame orale possa non essere così semplice, perché ci si ritroverà a discutere il medesimo programma – e dunque lo stesso carico di lavoro – avendo però una sola occasione per mostrare tutte le proprie conoscenze e perdendo così la possibilità di avere una “seconda chance”. Inoltre, l’orale non riesce a mettere in luce tutte le capacità dello studente, come l’abilità nella scrittura o nella traduzione (seconda prova del liceo classico).

In tanti, maturandi e non, hanno però sottolineato la forte pressione psicologica alla quale gli studenti di quest’anno dovranno far fronte. L’ansia dell’esame si sommerà infatti a quella, più generale, dovuta all’attuale emergenza. Le condizioni, anche psicologiche, non saranno le stesse ma, soprattutto, le indicazioni in merito alle modalità di svolgimento dell’esame sono a oggi scarse o incomplete. Gli studenti vivono quotidianamente nell’incertezza, senza sapere esattamente a che cosa prepararsi.

Il lato positivo, emerso dalle vostre risposte, è che i professori, in gran parte, sono disposti ad aiutare gli alunni, perlomeno fin dove possono. Comprendono la situazione e si sono resi disponibili a venire incontro ai bisogni dei propri allievi, ma essi stessi sono provati a causa della scarsità di certezze.

Timori e incertezze

I maturandi hanno illustrato le proprie paure riguardo quest’esame: si tratta appunto principalmente della mancanza di informazioni certe. Anche gli studenti più volenterosi, infatti, non sanno come reagire perché non hanno indicazioni sufficienti sulla prova o perché non hanno completato il programma in maniera adeguata. Qualcuno teme anche il giudizio degli altri, che potrebbero considerare come meno serio l’esame 2020; in particolare, il timore riguarda la possibilità di pregiudizi da parte dei professori. Un non maturando, infine, ribadisce come questa banalizzazione della prova possa portare a uno svilimento di una tappa fondamentale nella crescita di uno studente.

Qualche consiglio da chi è già maturo…

Numerosissimi sono stati gli studenti già diplomati che hanno voluto dare un piccolo incoraggiamento ai loro colleghi più giovani. Maturandi, non siete soli! Molti hanno affermato che, a livello pratico, il voto non serva a molto, perché si tratta solo di un numero, che tuttavia ha un importante significato psicologico perché racchiude in sé un intero percorso scolastico. Diventa così il simbolo di un’esperienza che ha fatto crescere e che può aver dato tanta soddisfazione; bisogna anche ricordare che, purtroppo, il voto non sempre corrisponde alle aspettative. Proprio per questo è fondamentale dargli la giusta importanza, ricordandosi sempre che una persona non è un numero.  È importante impegnarsi al massimo per ottenere una gratificazione personale.

Tanti dicono che il voto in sé è privo di utilità, ma le amicizie sviluppate in quel periodo e in generale i bei ricordi che possono essere legati a quel momento sono unici. Le vere conoscenze, però, si sviluppano nell’intero percorso scolastico, al quale – quest’anno più che mai – viene data un’importanza determinante. Non è da dimenticare, infine, che alcuni test universitari possono dare importanza al voto, per questo è necessario informarsi tempestivamente.

Qualsiasi sia la vostra opinione sul voto, cercate di vivere quest’esperienza nel modo migliore possibile, e non fatevi scoraggiare dalle difficoltà o dai pregiudizi. In bocca al lupo, maturandi!

Un sentito ringraziamento a coloro che hanno partecipato al sondaggio. Grazie a tutti per aver condiviso le vostre opinioni!

 

 

 

 

CREDITS

Copertina

Le immagini sono prodotte dallo Sbuffo

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