Dolce&Gabbana: top e flop nella loro storia

Dolce&Gabbana è una delle più famose case di moda italiana in tutto il mondo. Nasce nel 1985 quando gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana avviano la loro collaborazione a Legnano.

I due si conobbero al lavoro in una azienda di moda: Gabbana prese Dolce sotto le proprie ali e gli insegnò i segreti del mestiere. Successivamente crearono un’azienda di consulenza nel mondo del design. E così sotto consiglio di un commercialista iniziarono a fatturare insieme.

Nel 1985 presentarono alla Milano Fashion Week la loro prima collezione, Real Women. Fu una sfilata molto casalinga: non avevano abbastanza soldi per pagare le modelle così fecero scendere in passerella i propri amici. Non ebbero molto successo. Ci riprovarono l’anno successivo con una seconda collezione e con l’apertura del loro primo negozio.

Divennero una realtà piccola all’interno del vasto mondo della moda, ma che cominciava ad affermarsi. Michael Gross parlando dei due stilisti nel 1992 disse:

Erano un segreto conosciuto soltanto da una manciata di editori di moda italiani.

Il successo arrivò in realtà con la quarta collezione, in cui Dolce decise di trarre ispirazione dalla sua amata Sicilia e dal cinema degli anni Quaranta. La settima arte diventerà poi una costante delle produzioni successive: per esempio la quinta collezione è ispirata al film Il Gattopardo di Luchino Visconti.

Il capo più iconico di tutta la loro produzione è il vestito siciliano, amato e definito come uno dei cento abiti più importanti mai disegnati. Questo pezzo della collezione prende spunto da una sottoveste; ha cinghie che sorreggono il seno valorizzato da una scollatura. Delinea il profilo del corpo e verso il basso si allarga così da consentire liberamente ogni movimento.

Con il tempo la loro produzione si allarga e iniziano a dedicarsi a linee di maglie, biancheria e costumi da bagno. Nel 1990 lanciano la loro prima collezione da uomo.

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Per quanto riguarda il mondo femminile invece, dagli anni Novanta si concentrarono sulla creazione di abiti da sera e di lusso. Modelli ispirati ai grandi pittori e utilizzo di cristalli furono la chiave per il loro successo.

Si dedicarono anche alla creazione di profumi realizzando prima una fragranza da donna che nel 1993 vinse il premio come miglior profumo dell’anno e poi una da uomo.

Nel 1994 il marchio lanciò una seconda linea principale D&G per soddisfare le esigenze di un pubblico giovanile. Invece il marchio Dolce&Gabbana continuò ad occuparsi della creazione di prodotti di lusso. Le due linee rimarranno separate fino al 2011, anno in cui D&G viene chiusa e inglobata a Dolce&Gabbana.

La loro fama divenne mondiale quando la cantante Madonna, alla prima del film A letto con Madonna al Festival di Cannes, indossò una giacca firmata Dolce&Gabbana. Successivamente i due stilisti curarono i costumi dell’intero tour del 1993 della cantane. In seguito, collaborarono con altre cantanti tra cui Missy Elliot, Beyoncé e Whitney Houston.

Negli ultimi anni il marchio ha adottato la strategia di organizzare presentazioni private delle proprie collezioni così da evitare il plagio delle loro creazioni da parte delle aziende del fast fashion.

Insomma, un brand che ha saputo trovare il suo posto nel mondo della moda e che ha cercato e continua a trovare l’ispirazione nell’arte e nel mondo. Il successo planetario però non ha impedito ai due di compiere alcuni passi falsi.

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Nello specifico fece molto scandalo la campagna pubblicitaria diffusa a novembre 2018, definita un vero e proprio fallimento. Lo spot era composto da tre video in cui una modella asiatica cercava di mangiare una pizza, un piatto di spaghetti e un cannolo siciliano con le bacchette cinesi. L’obiettivo era quello di promuovere una sfilata che il brand avrebbe tenuto a Shanghai.

Gli stilisti furono accusati di aver proposto un’immagine stereotipata di una Cina che ormai non esisteva più, fatta di lanterne e musichette ridicole. Inoltre, il video in cui la ragazza cercava di mangiare il cannolo siciliano denotava anche un forte sessismo: una voce maschile fuori campo infatti chiedeva “è troppo grande per te?”. In pochissimo tempo i video furono rimossi dal popolare social media cinese Weibo.

La questione poi si ingigantì a seguito della discussione che Stefano Gabbana ebbe con Michela Tranova collaboratrice del profilo Instagram DietPrada, pagina che si occupa di questioni di moda e che da sempre è temuta da tutti gli stilisti.

Nello specifico sono stati pubblicati degli screenshot in cui Gabbana scrive che se i cinesi si sono offesi sono loro a sentirsi inferiori e non Dolce&Gabbana a essere razzista in quanto i video erano stati pensanti come un tributo per mostrare la realtà della Cina.

Lo stilista però non si è limitato a difendere il proprio brand; ha anche rivolto insulti alla popolazione cinese che di certo non l’ha presa bene. La sfilata fu boicottata da attori, modelli e celebrità che causarono quindi l’annullamento dell’evento. Il brand si è poi scusato dicendo che i suoi account erano stati hackerati e che quindi questi messaggi non erano autentici.

https://www.instagram.com/p/BqbjuT3nYa4/?igshid=1qlgavrrsnktu

Insomma, anche le case di moda affermate come Dolce&Gabbana possono commettere errori, l’importante però è sempre porre rimedio e saper chiedere scusa.



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