Bella Ciao

Come “La Casa di Carta” ha distrutto il significato di “Bella Ciao”

Tutti quelli che sono iscritti ai social si sono accorti che, oltre al Coronavirus, c’è un’altra pandemia: si chiama La Casa di Carta. A quanto pare la serie di Netflix ha riscosso un notevole successo con l’ultima stagione, superando ogni aspettativa. Che la serie sia notevole si era capito, altrimenti non sarebbe arrivata a tanto. Oltre alla trama, notevole è anche la soundtrack, soprattutto per quanto riguarda le cover. Nell’ultima stagione la scelta è ricaduta su brani come Ti Amo di Umberto Tozzi e Centro di Gravità Permanente di Franco Battiato. Una cover però che di certo non si dimenticherà è quella di Bella Ciao, canto popolare diventato celebre dopo la Liberazione, considerato l’inno dei partigiani.

Da anni il canto ha vantato notevoli cover, dai grandi cantautori ad artisti minori fino ad arrivare a versioni remixate dance, ma su queste preferiamo non esprimerci. La versione che più sta riscuotendo successo è quella de La Casa di Carta. La cover ha riscosso così tanto successo che se si cerca su Google Bella Ciao, nel box principale (in cui sono riportati i dati del brano), non comparirà “canto popolare dei partigiani” ma “canzone dance elettronica” cantata da El profesor. Non aggiungiamo altro.

Ma poi, perché proprio Bella Ciao?

Il brano è stato adattato alla trama della serie che può, in un certo senso, ricordare qualcosa di vagamente simile alla Resistenza. Bella Ciao rappresenta l’essenza di libertà e di vittoria, sicuramente sono stati questi gli ideali che hanno spinto El Profesor a cantare questo brano.

Per i pochi che non conoscono la serie, questa parla di un gruppo di criminali capitanati da un professore, persona intelligente e ambiziosa, i quali hanno come missione quella di rapinare la zecca di stato di Madrid per poi scappare con il bottino. Il tutto naturalmente in incognito, vestiti con una tuta rossa e con una maschera che ritrae il viso di Salvador Dalí.

Bello tutto, ma perché proprio questo brano? A quanto pare la scelta è stata fatta dal professore durante una delle scene più cruciali e importanti di tutta la serie. L’uomo conosce il brano tramite il nonno, il quale ha combattuto contro i fascisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante l’atto compiuto dalla banda di criminali non sia paragonabile a quello dei Partigiani, il Professore era molto legato al brano, al punto da insegnarlo alla banda.

Come il brano ha perso la sua essenza

Certamente è da apprezzare il fatto che gli autori della serie abbiano scelto un canto così importante della storia contemporanea italiana come simbolo di una delle scene più cruciali di tutta la serie. Peccato che molti, soprattutto i più giovani, non abbiano capito il vero significato del brano.

Se cercate su You Tube Bella Ciao il primo brano che vi apparirà è quello ufficiale. Se provate a leggere i commenti, la maggior parte si riferisce alla serie. Ovviamente si cerca di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, però c’è da storcere il naso. Fortunatamente c’è chi conosce il brano per la sua essenza e non per la serie. Sfortunatamente c’è chi conosce il brano per la serie e pensa che questa sia stata scritta appositamente per questa. Non c’è da sorprendersi.

Perché si è arrivati a tanto? Sicuramente perché ora come ora questo brano non viene più studiato nelle scuole come prima, e anche perché da alcuni viene considerato un brano comunista. Sperando che l’ignoranza in merito al brano non sia attribuita alla seconda ipotesi, Bella Ciao è quella canzone che potrebbe essere inserita tranquillamente tra i brani patriottici più importanti della storia italiana.

O partigiano portami via
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
O partigiano portami via
Che mi sento di morir.

Le altre versioni

Per fortuna, il brano era popolare già prima della Casa de Papel. Infatti negli anni passati parecchie sono state le incisioni, italiane e estere, eseguite da grandi e piccoli interpreti. Tra queste sicuramente ricorderemo quella del grande Giorgio Gaber e dei Modena City Ramblers. Questi ultimi l’hanno rifatta in diverse versioni, restando fedeli al loro genere principale: il folk irlandese. Esiste anche una versione dance eseguita dal dj Steve Aoki. Su questa non aggiungiamo altro ma si cerca di apprezzare, nonostante tutto. L’ultima versione risale al 2019 ed è quella eseguita dai Marlene Kuntz insieme a Skin.

E quindi?

Qual è la conclusione? È stata una buona idea quella degli autori di diffondere questo brano a questi livelli? In parte sì. Ovviamente l’opinione è soggettiva. Sicuramente il fatto che un canto importante come questo sia arrivato a livelli mondiali e il fatto che questa sia stata eseguita in italiano fa onore. Il problema è che quando qualcosa di così tanto popolare diffonde un brano è come se questo diventasse proprio perdendo così la vera essenza. Sicuramente per alcuni queste parole possono sembrare eretiche ma sfortunatamente non è così. Lì fuori purtroppo c’è chi crede che il brano appartenga alla serie ignorandone il significato originale.

Bella Ciao non è solo un brano popolare. È un brano di Resistenza, di Rinascita, di Libertà. Certamente noi tutti apprezziamo gli autori della serie e non incolpiamo loro se il brano ha perso la propria essenza. La colpa è forse di chi, oggi, ignora cosa siamo stati e cosa siamo diventati grazie a chi ha cantato quel brano.

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