I “sick movies” e le nuove dimensioni dell’amore

Profondi, strappalacrime e che lascino un po’ l’amaro in bocca: sono questi gli ingredienti principali per costruire un sick movie che si rispetti, che riempia le sale cinematografiche di persone con gli occhi lucidi. Ma cosa sono esattamente? Con una traduzione abbastanza immediata, per sick movies si intendono tutti quei film che trattano il tema della malattia, ampliandolo in varie direzioni. Negli ultimi tempi le pellicole di questo genere sono aumentate in maniera esponenziale, grazie alla scoperta di una combo perfetta: una malattia grave (spesso incurabile) e una struggente storia d’amore tra i personaggi protagonisti.

Ripensando ai film usciti nelle sale negli ultimi anni, ritroviamo sempre una o più opere di questo genere. Dall’Europa agli Stati Uniti, il cinema occidentale in modo particolare ha saputo prendere in mano questa novità e sfruttarla ai massimi livelli. Spesso il pubblico si ritrova qualche mese dopo al cinema con un film confezionato ad hoc, che prende ispirazione dalle vicende narrate in romanzi e libri.

Ma andiamo con ordine: partendo dall’inizio degli anni 2000, ritroviamo un ricco elenco di pellicole dello stesso filone. I passi dell’amore (A Walk to Remember), adattamento del romanzo dello scrittore Nicholas Sparks, eccellenza statunitense di romanzi d’amore. La trama del film ruota attorno ai due giovani protagonisti, la gentile e timida Jamie e l’arrogante Landon, che, una volta innamorati, si ritrovano a combattere contro uno scomodo ostacolo, la malattia di lei. Il film scalda perfino i cuori della anime più fredde e insensibili ed è divenuto una delle più famose opere su questi temi.

È soprattutto negli ultimi anni che il genere ha veramente spopolato: in ordine cronologico abbiamo: nel 2013 Bianca come il latte, rossa come il sangue, tratto dalla narrazione dello scrittore italiano Alessandro D’Avenia; seguito nel 2014 da Colpa delle stelle ispirato dal romanzo di John Green; nel 2016 da Io prima di te, ripreso dalla penna di Jojo Moyes. Tutte queste pellicole declinano le tematiche legate alla malattia e all’amore in differenti sfumature. Nel primo, i protagonisti sono due giovani liceali e anche qui, come ne I passi dell’amore, è Beatrice, la protagonista femminile, a dover combattere contro la leucemia. In Colpa delle stelle, entrambi i protagonisti hanno alle spalle una storia difficile con la malattia, alle prese con una vita fuori e dentro da ospedali e ambulatori medici. Infine, in Io prima di te, Will, giovane uomo dal passato brillante e dinamico, si ritrova costretto a dover cambiare vita in seguito a un brutto incidente stradale che lo ha ridotto in sedia a rotelle.

Insomma, ognuno di questi film prende una strada diversa, ma non mancano gli aspetti comuni: convivere con la malattia e affrontare una corsa contro il tempo per assaporare una storia d’amore che avrebbe tutte le carte in regola per durare per sempre. Sono questi gli ingredienti del film ideale per gli adolescenti che, oltre a riempire le sale cinematografiche, si rispecchiano nei protagoniste di queste storie. Lo scorso anno è uscito A un metro da te, in cui il copione si ripete: due giovani ragazzi alle prese con la loro malattia condividono le giornate in ospedale, per alleviare gli ostacoli e le difficoltà dei trattamenti.

Dunque, i sick movies sembrano piacere sempre di più perché sono diversi dalla solita favola d’amore: non esistono più cavalieri e principesse, ma i protagonisti sono persone che, nonostante la giovane età, hanno già dovuto affrontare con coraggio grandi ostacoli. Questo radicale cambiamento, soprattutto nelle generazioni più giovani, non è altro che il simbolo di un’evoluzione radicale nella sensibilità degli spettatori. Il vero amore non è più riassunto in una cena romantica o una passeggiata sulla spiaggia al tramonto, ma è stringere la mano debole di una ragazza in fin di vita, è assistere qualcuno in un letto d’ospedale, è vivere al massimo gli ultimi attimi insieme. 

Certo, si potrebbe dire che questa visione dell’amore sia parecchio pessimistica, ma sicuramente è più vicina alla realtà. Il pubblico odierno è stanco di storie fatte di magici incontri del destino, di uno scambio di sguardi e di matrimoni perfetti. La sofferenza è la nuova protagonista delle storie d’amore: essa non è solo il nemico contro cui i protagonisti devono resistere, ma diventa anche l’ingrediente fondamentale che rende la loro storia d’amore una battaglia per cui vale la pena combattere. 

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