Dal ricamo alla stampa: “Quel capo è mio!”

Le nostre nonne possedevano federe, asciugamani e strofinacci per stoviglie ricamati. Una tecnica per rendere unici gli oggetti a loro cari! Oggi borse, capi d’abbigliamento e addirittura cioccolatini  sono personalizzabili, in modo sempre più svariato.

Il ricamo è un’arte antichissima, apparsa in Oriente (tra l’Egitto e la Cina) e poi approdata in Occidente. Qui si è affermata come metodo di personalizzazione classico, resistente e di alta qualità. Il ricamo può essere considerato, insieme al merletto, un’attività caratteristica delle popolazioni antiche. Spesso, nell’immaginario collettivo, queste due vengono associate a qualcosa di umile; in realtà, come detto in precedenza, c’erano scuole e associazioni legate a esse! Non solo un passatempo o un decoro, ma si trattava di un vero e proprio commercio di lusso. Infatti, se ora rimangono degli hobby, nel passato erano attività costose e ben strutturate. Per quanto riguarda il ricamo, si sono sviluppati tre filoni:

  1.  Ricamo su disegno: un lavoro che si basa su un’attenta preparazione, in cui si traccia la base in matita da seguire successivamente con fili bianchi, dando un leggero spessore al tessuto, invisibile ma percepibile al tatto;
  2.  Ricamo a fili contati: tipico della tappezzeria, in cui i fili vengono intrecciati tramite varie tecniche, come quella del ‘punto a croce‘;
  3.  Ricamo riferito: usato su tessuti delicati, come seta e velluto, su cui non è possibile ricalcare una guida da seguire.

Alla base di questa arte c’è una lunga e dura preparazione, in cui si apprendono le basi, gli stili, i rilievi e le linee, utili poi a realizzare dei veri capolavori. Questi, decorando vestiti di nobili, spesso si ritrovano in quadri celebri, ritraenti proprio persone di alto rango. O ancora, questa tecnica di decorazione permetteva di ricoprire intere pareti tramite gli arazzi.

In Italia, il ricamo riscuote successo nella zona intorno a Palermo, dove viene fondata la prima scuola di ricamo italiana. Ma ancora più celebre è l’attività che si sviluppa a Venezia: i merletti veneziani e il loro bianco creano un’attività editoriale e commerciale che collega questa zona con Milano e Varese. In opposizione all’eleganza di questi merletti, nel periodo barocco si iniziano a creare pezzi molto più elaborati e colorati. Così, iniziali, stemmi, simboli di potere o di tradizione abbelliscono tessuti, più o meno pregiati, creando anche un legame affettivo.

Attualmente il valore di questa arte è andando perso, divenendo un semplice hobby o una questione generazionale. Si organizzano corsi, ma in pochi hanno imparato a eseguire il punto a croce alle elementari per qualche festività o i più fortunati hanno imparato vedendo i propri parenti. Oggi dal filo si è passati alla stampa, che permette di personalizzare i propri capi o oggetti tramite una scelta davvero vasta!

Per quanto riguarda l’abbigliamento maschile, il ricamo è sempre stato presente nel campo della camiceria:  le iniziali ricamate sul polsino, o, ancora, un fazzolettino ripiegato nella tasca della giacca, sono sempre stati di moda. Tecnica che torna a essere utile anche con i prodotti dell’infanzia: grazie al ricamo o alle toppe, si personalizzano grembiuli e set utili a scuola, in modo tale che ogni bambino possa riconoscere il proprio materiale in mezzo a quello dei suoi compagni.

Quindi, il passo successivo al ricamo è stato la stampa: tipico del mondo sportivo è scrivere il proprio nome sulle maglie da gara o sulle divise di rappresentanza. La stampa è utilizzata anche sulle borse: da Mia Bag a marche minori, ormai è diventata una vera e propria moda avere le proprie iniziali su zaini, valigie o anche cappelli. I materiali plastici o le tinte in questo caso permettono non solo di riprodurre lettere o numeri, ma bensì facce: è l’ultima trovata dei celebri cioccolatini colorati M&M’S, usati sempre più per sostituire i confetti nelle bomboniere o per fare regali divertenti.

Un ulteriore modo per personalizzare i nostri capi è l’uso di pins. Ebbene sì, le spille tornano di moda come negli anni Ottanta. Giacche di jeans anonime diventano letteralmente uniche con l’aggiunta di spillette di qualsiasi dimensione e genere: dalla squadra o band del vostro cuore a scritte e simboli.

Insomma, le t-shirt bianche con frasi ricamate, molto sponsorizzate sui social network, o ancora i jeans con i fiori e gli orli, che hanno spopolato nei negozi la scorsa primavera, testimoniano l’esistenza di un “ricamo design”. Inoltre, le star e le blogger sfoggiano sempre più spesso borse e capi personalizzati. Quindi, spazio alla fantasia per rendere ogni nostro oggetto il più personale (e unico) possibile, senza paura di esagerare!


FONTI

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