L’apocalisse non è mai stata così divertente: “Good Omens” di Neil Gaiman e Terry Pratchett

Good Omens nasce nel 1990 dal sodalizio tra Neil Gaiman, prolifico autore di letteratura fantasy e per ragazzi, oltre che di graphic novel, e Terry Pratchett, scrittore scomparso nel 2015, celebre soprattutto per la saga letteraria del Mondo Disco. Il romanzo è stato recentemente adattato in una mini-serie di sei episodi, la cui sceneggiatura è stata curata dallo stesso Gaiman, trasmessa sul servizio di streaming Amazon Prime Video.

Ragazzi! Provocare Armageddon può essere pericoloso. Non tentate di farlo entro le pareti domestiche.

L’apocalisse è imminente. No, non quella predetta per il 2012, né quella predicata dai millenaristi medievali, né tantomeno un Armageddon nucleare degno delle migliori distopie. Si parla dell’Apocalisse biblica in tutto il suo splendore, in cui l’Anticristo si manifesterà sul pianeta, i quattro Cavalieri porteranno le disgrazie a essi associate e le forze del Bene e del Male si affronteranno in uno scontro decisivo. L’ineffabile piano divino, tuttavia, non ha fatto i conti con la presenza di due entità soprannaturali, rispettivamente un angelo e un demone, che si sono affezionate all’umanità al punto di non avere particolarmente voglia di vederla perire in nome dell’una o dell’altra fazione. 

I veri protagonisti di Good Omens, infatti, sono l’angelo Azraphel e il demone Crowley, che si contraddistinguono per l’inettitudine nelle mansioni a loro affidate dai rispettivi uffici celesti. Nel corso del tempo Azraphel ha sviluppato una buona forchetta e un amore per il collezionismo di libri, mentre Crowley si trova particolarmente a suo agio nel ventesimo secolo, dove può guidare una Bentley vintage e dedicarsi a creare di persona tutte le piccole, irritanti complicazioni della vita moderna, come gli ingorghi stradali e le reti telefoniche intasate.

La caratterizzazione dei protagonisti, tratteggiati con una maestria che oltrepassa l’aspetto puramente caricaturale della letteratura comica, è insieme al loro rapporto di insolita eppure fortissima amicizia il punto di forza maggiore di Good Omens già da prima della scelta delle loro controparti televisive, David Tennant (Crowley) e Michael Sheen (Azraphel).

Le azioni di Crowley e Azraphel innescano una serie di rocamboleschi eventi che hanno al centro la cittadina inglese di Tadfield. In questa pittoresca località, infatti, risiede l’Anticristo in persona o, meglio, un ragazzino di nome Adam che, per via di uno scambio di neonati attuato dalle due caotiche creature celesti, è cresciuto ignaro della sua vera identità e privo di influenze angeliche o demoniache. Il fil rouge che percorre Good Omens è proprio l’affetto verso l’umanità, che nonostante i vizi e l’amore per i beni materiali – questi ultimi molto apprezzati da Azraphel e Crowley in primis – è perfettamente imperfetta e capace di andare al di là del bene e del male assoluti promossi rispettivamente dal Paradiso e dall’Inferno.

«Non capisco, disse Morte, la tua esistenza implica essenzialmente LA FINE DEL MONDO. COSÌ È SCRITTO».
«Non vedo perché si debba scrivere roba del genere» replicò Adam, con calma. «Il mondo è pieno di cose grandiose e io non ci ho ancora capito abbastanza, quindi non voglio che nessuno combini casini o mandi tutto all’aria prima che io possa capirci qualcosa. Quindi, potete anche andarvene».

Il british humour di cui questo romanzo è pervaso è il tipo perfetto di comicità per costituire una storia che si presta a più livelli di lettura: tra una risata e l’altra trovano spazio piccole riflessioni su tematiche attuali al giorno d’oggi così come trent’anni fa. La caratterizzazione dei quattro Cavalieri dell’Apocalisse, in particolare, è un’allegoria dei mali dell’umanità odierna: Guerra è una reporter d’assalto nelle zone di conflitto, Pestilenza è stato di recente sostituito da Inquinamento e Carestia si è messo in affari fondando una catena di fast food il cui cibo non ha alcun elemento nutritivo. Solo la Morte, in quanto parte stessa della creazione, è rimasta identica a prima. Il contraltare ai Cavalieri è rappresentato dal gruppo di amici di Adam, i “Quelli”, ragazzini tanto idealisti quanto coraggiosi e determinati a non lasciare che il mondo finisca senza lasciare a loro l’occasione di reagire.

Good Omens, pur essendo originale nella sua trama, risente profondamente dell’impatto di altri prodotti di cultura popolare del tempo: il titolo e parte della storia sono una parodia al film horror The Omen e vi si cita en passant la serie televisiva Doctor Who, ma soprattutto si ritrovano echi dell’ironia usata da Douglas Adams nella celebre Guida galattica per gli autostoppisti. La personalità scanzonata e al tempo stesso appassionata degli autori viene perfettamente riflessa in questo romanzo, che dopo quasi trent’anni risulta ancora autentico e attuale.


 

FONTI

Neil Gaiman, Terry Pratchett, Good Omens (precedentemente pubblicato con il titolo Buona apocalisse a tutti!), Mondadori, 2019

Neil Gaiman, The Quite Nice and Fairly Accurate Good Omens Script Book, William Morrow, 2019

https://www.terrypratchettbooks.com/about-sir-terry/

https://www.primevideo.com/detail/Good-Omens/0N4OPSBX6TV4Y1WU0O8ELH2D4T

https://www.imdb.com/title/tt1869454/

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