Convivio: il fashion che aiuta la ricerca

Dal 6 al 10 giugno 2018, presso ‘The Mall Big Spaces’ in Piazza Lina Bo Bardi, si è svolta la quattordicesima edizione di Convivio. Due milioni di euro raccolti, più di 30.000 visitatori e oltre 800 volontari: questi sono i numeri dell’evento benefico. Milano, grazie a questa mostra-mercato, diventa città solidale, che sostiene ANLAIDS.

Nel 1992, Giorgio Armani, Gianni Versace, Valentino e Gianfranco Ferrè decidono di dar vita alla prima edizione di Convivio. L’idea, davvero innovativa, era quella di raggruppare grandi marche e organizzare una vendita di prodotti al 50% per sostenere la cura dell’AIDS. Ogni due anni, per tre giorni (perché il primo è dedicato alle celebrità) si possono comprare capi d’abbigliamento, accessori e scarpe, scontati e in una situazione del tutto insolita. Come se fosse una vera e propria fiera, ogni marchio ha un espositore per i propri prodotti. Spesso, le grandi maison, come Hogan o Moncler, occupano uno spazio vasto, ma le minori condividono gli spazi con altre, creando così un angolo multimarca. Con l’acquisto, si riceve un sacchetto bianco, decorato dalla scritta rossa ‘Convivio’, che può essere riusato anche per i successivi.

L’Associazione Convivio collabora con la sezione lombarda di ANLAIDS, che da oltre 30 anni si riconosce sul territorio per la sua attività di prevenzione, ricerca e assistenza. Così Convivio diventa un supporto con le vendite di oggetti fashion e non solo. Prima e dopo la manifestazione, su eBay, vengono messe all’asta le magliette, autografate da celebrità provenienti da ogni campo. Cantanti, attori, presentatori televisivi e radiofonici, blogger e tanti altri, con una sola firma, innalzano il valore di una semplice t-shirt a fin di bene. Sempre le stesse star, oltre al coinvolgimento nell’asta della maglietta sponsorizzano l’evento e soprattutto favoriscono le donazioni tramite ‘CharityBuzz’.

Oltre alla mostra-mercato, l’associazione promuove la vendita di panettoni a Natale, la partecipazione a corse non competitive e organizza concorsi per partecipare a eventi fashion, come le sfilate della settimana della moda.

Non solo acquisti, ma anche servizi e attività: vicino all’angolo beauty, con un’offerta minima di 4€, Treatwell offriva un servizio manicure lampo, oppure un‘acconciatura elaborata (tanto che, ad un certo punto, c’è stata un’invasione di trecce)! Un palco per talk a tema sessuale: prevenzione al virus, sponsorizzazione di coppette mestruali e via discorrendo. All’ingresso, i visitatori tentavano la fortuna con un test culinario, con il quale ci si guadagnava un pasto già pronto, offerto da ‘Second chef’. Per rimanere nell’ambito, accanto a questo desk, il reparto dedicato alla vendita di bevande bio (come la Molecola) o ancora pasta, salsa e prodotti caserecci.

“Convivio non è solo shopping a fin di bene, ma è un’occasione per agire.”

L’azione è su più fronti: i volontari nelle corsie degli ospedali, quelli che affiancano le persone sieropositive e le loro famiglie, quelli che si occupano della sensibilizzazione nelle scuole e quelli che partecipano alla mostra. Questi ultimi, selezionati tramite una call, sono riconoscibili per una maglia ed un foulard, firmati Pinko e decorati dagli esseri utilizzati anche nella campagna promozionale. Ognuno ha un pass con nome, cognome e foto, proprio perché lo scopo dell’evento è creare un’atmosfera famigliare. In cambio del servizio presso lo stand a loro assegnato, i volontari hanno a disposizione un buono sconto ulteriore e un buono pasto: acqua no limits, un caffè Illy per ricaricarsi insieme ad un goloso gelato Sammontana.

Il design della campagna promozionale, accompagnato dall’hashtag #antivirus, è caratterizzato da mostriciattoli colorati, simili ai germi che appaiono nelle pubblicità dei detersivi. Questi esseri multicolor e dalle diverse forme sono riprodotti su magliette, foulard e vetrate dell’edificio, ma sono anche presenti nel filtro delle storie di Facebook. L’animazione, che caratterizza la pagina Instagram, ripropone il gioco Pacman come metafora del messaggio alla base della manifestazione: lo shopping diventa l’antivirus, nonché la faccia che mangia i batteri.

Questa manifestazione dimostra come il fashion può fare del bene. Un’occasione per riunire clienti e esperti del settore scientifico, per raccogliere sì fondi utili alla ricerca, ma soprattutto sensibilizzare il più possibile, visto che il numero di persone sieropositive aumenta sempre più. La causa dell’HIV è solo una delle tante che smuove il settore della moda: per esempio, Happiness insieme a Galvanina contro la violenza sulle donne, o ancora Pittarosso con la sua corsa non competitiva. Fare del bene non è mai stato così facile: aspettando l’edizione 2020, possiamo partecipare alle altre numerose iniziative di questo genere.


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