Dolce&Gabbana: divinità greche, teatro e alta moda

Domenico Dolce e Stefano Gabbana, fondatori di una delle case di moda più conosciute del Made in Italy, quest’anno hanno stupito il mondo della moda lavorando (per due anni) alla realizzazione di ben quattro giorni di eventi, l’uno diverso dall’altro, in cui la casa di Alta Moda ha presentato una collezione di abiti completamente ispirati allo stile greco, aiutati dal lavoro di duemila collaboratori. Inoltre, a sorpresa, ha presentato una collezione invernale, giusto qualche giorno fa, al Teatro dell’Opera di Milano, composta da abiti raffiguranti i personaggi femminili più celebri della drammaturgia e della lirica.

Una collezione “divina”

La cosa che ha fatto più scalpore della nuova collezione estiva è stata la location: il parco archeologico della Valle dei Templi, il più antico ed importante sito greco, situato al di fuori della Grecia e patrimonio dell’Unesco. La sfilata culmine degli eventi si è tenuta nel Tempio della Concordia (del 430 a.C.), uno dei templi meglio conservati in Europa, e sono stati presentati ben 125 abiti femminili ispirati chiaramente alla mitologia greca. Balestre e scudi dorati, corone di alloro, caducei e sandali dorati alti fino al ginocchio; ogni abito prendeva il nome da una divinità ed era ispirato alla sua bellezza e al suo patrocinio.

Poiché sacro, il terreno del tempio non poteva essere calpestato e, di conseguenza, i due stilisti hanno fatto costruire una passerella leggermente sopraelevata, messa a disposizione per tutto il mese ai turisti del parco. Questi quattro giorni di eventi spettacolari, organizzati da Dolce&Gabbana, hanno sicuramente aiutato il turismo di Agrigento: alberghi e ristoranti erano stracolmi di esperti di alta moda, alta sartoria e gioielleria arrivati da tutto il mondo, per non parlare poi delle duemila persone coinvolte nella realizzazione del progetto.

D&G conquista il Teatro dell’Opera

Dopo quest’estate, Dolce e Gabbana si sono eclissati per poi presentare il loro nuovo e ultimo progetto di quest’anno. La nuova collezione Alta Moda Autunno-Inverno 2019, esibita il 6 dicembre 2019, il giorno precedente della Prima della Scala con la “Tosca” di Puccini, al Teatro dell’Opera di Milano. Per la creazione degli abiti Domenico e Stefano si sono ispirati a 12 opere teatrali: Tosca, Aida, La Traviata, Attila, I Capuleti e i Montecchi, Madama Butterfly, Cavalleria Rusticana, Rigoletto, Norma, Il barbiere di Siviglia, Turandot  e Don Carlo, tutte rappresentanti un riferimento all’italianità, quella vera e autentica. I tessuti, le stoffe, i ricami e i gioielli della nuova collezione D&G hanno accompagnato il pubblico della Scala in un vero e proprio viaggio nel tempo e nel mondo: dall’oro dell’Egitto di Aida al rosso passionale di Tosca, dalle pellicce primitive che richiamano Attila ai ricami delicati dei kimono di Madama Butterfly. Sacro e profano si fondono, in un insieme di velluto, oro, pizzo e rouches sivigliane. Ogni opera teatrale, con la propria sfilata, è stata presentata con l’Interludio della Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, e lo spettacolo è terminato con la presentazione dell’opera verdiana Don Carlo, che racconta lo scontro tra re e Chiesa, terreno e divino.

Insomma, D&G non smette mai di stupire; i due stilisti dell’Alta Moda di Milano riescono a fondere presente e passato, a creare paesaggi negli abiti per poi ribaltarli con qualcosa di completamente opposto, riescono a mescolare emozioni con i rispettivi stili… il tutto sempre con grande eleganza e rispetto per la tradizione, italiana o straniera che sia. Velluti preziosi, pizzi delicatissimi, scialli siciliani, macramè tridimensionali e composizioni floreali: tutti materiali e tessuti di una grandissima manifattura, che valgono quanto un appartamento in centro!

La grande capacità di D&G è quella di ispirarsi sempre alla cultura e al mondo del teatro, della storia, campi molto difficili su cui lavorare. Moltissime case di moda si ispirano spesso a elementi che fanno parte della tradizione, ma l’originalità di Domenico e Stefano sta proprio nell’utilizzo dei materiali, che contraddistinguono la loro firma: non si tratta di imitazione o di semplice copia, bensì di un’attenta e complessa rielaborazione del tema e delle stoffe in chiave moderna. Un accorto studio della tematica selezionata per la collezione in modo da apportare qualcosa di innovativo alla storia, senza però andare a modificarla nel suo interno.


 

 

 

 

 

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