I mille volti di Leonardo in mostra a Torino

Oltre quello che i nostri occhi vedono

A conclusione dell’anno dedicato alla commemorazione del Cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino, presso il Mastio della Cittadella, ospita dal 7 dicembre 2019 al 31 maggio 2020 una mostra interattiva alla scoperta dei mille volti di uno degli artisti più geniali di tutti i tempi.

Leonardo
“Los Rostros del Genio” al Palacio de las Alhajas, Madrid.

Sull’onda del successo riscosso a Madrid, al Palacio de las Alhajas e alla Biblioteca Nacional, e poi a Catania, al Palazzo Valle, “Los rostros del genio(I volti del genio) rinnova il suo appuntamento in Italia.
L’obiettivo è presentare al pubblico la storia travagliata di un uomo dal temperamento critico e investigativo, che, grazie alla sua personalità poliedrica e complessa, non smette di essere attraente e potente.

Nonostante sia noto universalmente come un genio per la sua straordinaria capacità di dominare sia le arti che le scienze, Leonardo ha spesso navigato in acque turbolente. La sua carriera presenta infatti la contraddittorietà di un uomo incapace di terminare le proprie commissioni, ma armato di quel coraggio sufficiente per andare contro gli ideali del suo tempo. Un uomo in cerca di un riconoscimento che è arrivato solo in età postuma.

Questa è la storia che desidera raccontare Christian Gálvez, curatore della mostra ed esperto mondiale della figura di da Vinci. Gálvez invita i visitatori a vestire i panni di quel bambino che, a suo tempo, non sapeva ancora essere un genio.

Quello che andrete a vedere sarà un Leonardo con un paio di jeans addosso. Un essere umano in carne e ossa che ha fallito a Firenze, a Milano, a Roma e a Venezia, finendo per trionfare solo negli ultimi anni della sua vita in Francia e che, tuttavia, oggi rimane oggetto di commemorazione.

La mostra

La mostra, suddivisa in cinque aree tematiche, indaga la vita del genio rinascimentale, la sua immensa eredità e i suoi annoverati studi sulle proporzioni umane.
Inoltre, la musica del violinista Ara Malikian accompagnerà i visitatori in un interessante viaggio attraverso le opere del genio. Tra queste, spicca un’installazione audiovisiva sull’affresco dell’Ultima Cena. Non mancano le memorie di coloro che incrociarono il suo cammino, dal suo maestro di bottega Andrea del Verrocchio al contemporaneo Sandro Botticelli.

Al piano superiore dell’esposizione, sarà poi Francesco Melzi, l’allievo di Leonardo responsabile della raccolta delle migliaia di pagine di appunti lasciati dal maestro alla sua morte, a guidare il pubblico attraverso una vera e propria macchina del tempo. Si andrà alla scoperta di quei manoscritti, come il Codice Atlantico o il Trattato della Pittura, dove Leonardo ha registrato i risultati dei suoi studi, svelando i suoi segreti più reconditi.

Leonardo
La Tavola Lucana, il presunto autoritratto di Leonardo da Vinci.

In un intricato labirinto di stanze, divise l’una dall’altra da imponenti tende rosse che assumono le sembianze di sipari teatrali, alla fine del percorso espositivo i visitatori si troveranno faccia a faccia con Leonardo.
La Tavola Lucana, il misterioso autoritratto attribuito al genio rinascimentale, sfida chiunque a un intimo vis a vis con un uomo che “non ha lasciato nessuno indifferente, che ha solo osato progettare il futuro, svegliandosi mentre gli altri dormivano”, come afferma Gálvez.

La celebre opera, ritrovata nel 2009 dallo studioso Nicola Barbatelli, è una tempera su legno realizzata tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI raffigurante il volto di Leonardo da Vinci ripreso di tre quarti in semi-profilo. Sottoposta a scrupolose indagini scientifiche, si inserisce nella querelle sull’identificazione del volto del maestro.
Entriamo così nella cerchia delle più accreditate testimonianze che, a partire dal Cinquecento, attestano l’evoluzione di un dibattito iconografico che ancora oggi è tutt’altro che concluso.

 

 

L’esposizione pone al centro della discussione il tema della fisionomia di Leonardo, raccontando la genesi di un corollario iconografico che nei secoli ha contribuito a rendere l’immagine del maestro altamente mitizzata, allontanandone la reale fisionomia ad oggi probabilmente rispondente al ritratto ripreso nella Tavola Lucana.

Ha commentato Barbatelli.

Leonardo
Amico, il robot sviluppato da Comau.

“Leonardo da Vinci – i volti del genio” è un progetto dell’Associazione Reinterpreta, in collaborazione con Piemonte Musei, 47Ronin e Iniciativas y Exposiciones. Ha inoltre il supporto del Leonardo Dna Project, progetto internazionale con l’obiettivo di recuperare il DNA non corrotto del genio fiorentino.

Tra gli altri sponsor, vi è Tucano Viaggi e Comau, azienda leader nello sviluppo di sistemi per l’automazione industriale. Proprio la presenza di Comau nell’esposizione, attraverso Amico, il robot umanoide in grado di ridisegnare il capolavoro de La Gioconda su una tavola grafica, vuole testimoniare come la tecnologia sia sempre frutto delle intuizioni dell’uomo. Dal passato ai giorni nostri.

“I volti del genio” propone un viaggio trasversale nell’universo leonardesco, nel quale è indispensabile andare oltre quello che i nostri occhi vedono. È infatti l’omaggio di un uomo che ha compreso che il mondo vuole essere conosciuto e amato. Un uomo che ha praticato un’incessante attività di investigazione, con lo scopo di contemplare il mondo e rispecchiarlo nello spirito in virtù della fantasia.

Tutti conoscono il genio. È il momento di conoscere l’uomo.

 

La mostra è aperta presso il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria (Mastio della Cittadella), Corso Galileo Ferraris, 0 (angolo via Cernaia) – Torino.

Orari:

Lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì: 9:30-19:30

Sabato e domenica: 10:30-20:30

Giorno di chiusura: martedì

 

FONTI

Comunicati stampa della mostra

 

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