Calcio femminile mondiale: l’anno del boom

Il calcio femminile è in crescita: si tratta di un dato di fatto ormai, numeri alla mano. Il seguito degli ultimi mondiali in Francia, dove l’Italia ha sorpreso tutti, lo testimoniano. La FIFA parla di circa 1.2 miliardi di telespettatori globali, cifra spaventosa ai più, soprattutto in terra italica, dove fino a non troppo tempo fa si parlava degli investimenti nel calcio femminile in termini tutt’altro che positivi. Per fare un esempio: “Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche”, citando il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti.

L’evento della svolta

Il Mondiale di Francia 2019 è stato  il punto di svolta per l’Italia. La nazionale maggiore si è ritagliata spazi di tutto rispetto all’interno dei principali telegiornali e nelle testate giornalistiche tradizionali, interesse coronato da prestazioni eccellenti all’interno della rassegna mondiale, trasmesse in chiaro dalla Rai. L’interesse per le partite della Serie A femminile hanno attratto emittenti importanti come Sky e TimVision, che si sono assicurate l’esclusiva. Con l’annuncio degli investimenti, l’Allianz Stadium (di proprietà della Juventus) si è candidato ad ospitare la finale della Women’s Champions League, e tutti gli elementi conducono in una sola direzione: il professionismo.

Prossimo step: il professionismo

Questo è quello che ancora manca alle calciatrici, e non sono le sole in Europa. La Liga femminile spagnola ha indetto uno sciopero nel mese di novembre: la richiesta delle calciatrici è la sottoscrizione del contratto da atlete professioniste. Questo include, tra le altre cose, un aumento del salario, attualmente pari a circa 16 mila euro annui. E’ importante sottolineare come vi siano disparità anche all’interno della stessa Liga, con i top club come Barcelona e Atletico Madrid che invece riconoscono a tutti gli effetti il professionismo delle atlete.

Sarebbe però impensabile arrivare al professionismo senza un adeguato investimento in tutti i livelli nel settore, a partire dalle scuole calcio e passando per tutte le varie nazionali minori. Il gap rispetto ad altri Paesi europei è evidente, per non parlare di vere e proprie potenze assolute come gli Stati Uniti. In Francia, la cui storia calcistica femminile è tutto sommato giovane, conta circa 125 mila calciatrici tesserate. La Germania ne conta 200 mila, l’Olanda in un solo decennio è riuscita ad imporsi sulla scena internazionale e raggiungere le 160 mila tesserate. Gli Stati Uniti restano saldamente la prima nazione in termini numerici: nel 2018 si conta la registrazione di circa 390 mila atlete. Sempre negli Stati Uniti si è registrato l’ancora attuale record di pubblico: in occasione della finale mondiale del 1999 a Pasadena, gli spettatori furono circa 90 mila.

Per quanto riguarda l’Italia, una statistica aggiornata al 2018 parla di circa 24 mila calciatrici tesserate. Il divario da colmare è evidente, senza il bisogno di ulteriori dati numerici. Una prima occasione per fare un concreto passo in avanti è stata persa solo poche settimane fa. La Serie A femminile celebrava per la prima volta nella sua storia il derby tra Milan e Inter nella massima serie. In molti auspicavano un utilizzo di San Siro, ma il via libera definitivo non è mai arrivato. Lo scorso anno la sfida scudetto tra Juventus Women e Fiorentina Women’s ha avuto una location speciale. L’Allianz Stadium ha ospitato la sfida e permesso di avere il pubblico record (per l’Italia) di 39 mila spettatori.

Megan Rapinoe: “Usate questo splendido sport per cambiare davvero il mondo”

Il calcio femminile è importante anche in termini sociali, così come dovrebbe essere ogni sport che genera visibilità a livello mondiale. Gli Stati Uniti sono tra i primi Paesi al mondo anche in questo ambito e sono numerose le calciatrici che spiccano in quanto a impegno concreto nel sociale.
Tra le tante, è impossibile non citare Megan Rapinoe. Fresca vincitrice del titolo mondiale con la nazionale statunitense, ha ricevuto alla Scala di Milano il premio come miglior calciatrice 2019.

All’interno della cerimonia di premiazione si è resa protagonista di un grande discorso – appello nei confronti degli altri calciatori e calciatrici. Si può tradurre in un invito a non sprecare quella che è la loro visibilità mondiale: “Abbiamo tanto successo, a qualsiasi livello. Quello che voglio dire a tutti, con tutto il cuore, è: condividere il vostro palco con altre persone, lasciate che ci salgano, condividete il vostro successo. Usate questo splendido sport per cambiare davvero il mondo. Fate qualcosa, qualsiasi cosa: abbiamo un potere incredibile in questa stanza”.

Questo discorso è il naturale proseguimento delle parole pronunciate durante l’estate, quando insieme alle compagne di nazionale ha sfilato a New York per celebrare la vittoria mondiale. “Nostra responsabilità è rendere questo mondo un posto migliore. Questo è il mio impegno per tutti: fare quello che si può fare. Fare quello che devi fare. Uscire da te stesso. Siate di più, siate migliori, siate più grandi di quanto non siate mai state prima. Se questa squadra è il risultato di quello che succede quando lo si fa, per favore prendeteci come esempio.”

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