L’era del contante verso la fine, ecco come mai

Ci troviamo a Göteborg, in Svezia. La seconda città per densità di popolazione, dietro Stoccolma. Una tranquilla città nell’Europa del Nord, che si è rivelata a dir poco all’avanguardia. Infatti è qui che sta avvenendo una vera e propria rivoluzione. La sua economia è caratterizzata da un’assenza di contante quasi totale. A Göteborg, infatti, si paga solo con carta di credito. Sembra un sogno, un’utopia. Eppure è tutto vero. Oggi la città vanta il primato nel Mondo per assenza di soldi liquidi, ma non è l’unico esempio dell’applicazione di questo modello.

La Danimarca punta ad essere cashless entro il 2020. Nell’ultimo anno, il Paese ha fatto di questo obiettivo un punto focale della propria economia. Sembra che i Danesi gradiscano in maniera particolare le app per pagare direttamente dal proprio smartphone, potendo disporre di tutte le carte in un’unica soluzione. Insieme a questi Paesi fa la sua comparsa anche l’Australia. Ciò che spinge gli Australiani a preferire l’uso del denaro elettronico è sopratutto il fatto che, sempre più spesso, ad esso siano legati vari servizi. Si parte dalle prenotazioni di visite mediche o di interventi casalinghi e si arriva addirittura all’aiuto nella ricerca di un appartamento.

Anche l’Italia si è distinta, purtroppo, anche questa volta in maniera negativa. Nel 2016 infatti la possibilità di utilizzo del contante era stata addirittura aumentata, passando a quasi tremila euro. Un grande passo indietro, insomma. Probabilmente fra i motivi di questa mancanza di adeguatezza agli standard mondiali vi è il fattore popolazione. L’Italia si classifica come prima per tasso di anzianità in Europa e la situazione peggiora drasticamente nel meridione. Il fatto che gli anziani non siano particolarmente inclini al cambiamento né abili nell’uso delle nuove tecnologie porta a un disavanzo del Paese. C’è comunque un esempio positivo: Bergamo. Nella città è nato un progetto che premia chi decide di usare la carta di credito. Piccola luce in un immenso buio.

Ma quali sarebbero i vantaggi nell’essere cashless? Principalmente due. Il primo si trova nel fattore risparmio. Infatti per ogni abitante stampare carta moneta è molto più costoso che fornire una carta di credito. Il secondo motivo, e anche il più noto, sarebbe la riduzione dell’evasione fiscale. Potendo controllare l’uso del denaro da parte di ogni persona si ridurrebbe il rischio di riciclaggio e frodi. E non sono in pochi a pensare che questo sia uno dei motivi per non varare una riforma in questo senso. Purtroppo in Italia l’economia mafiosa provvede al mantenimento di una larga fetta della popolazione. Rinunciare al contante porterebbe al recupero di circa 40 miliardi di euro annui. Eppure nessuno sembra aver bisogno di questi fondi.

C’è anche chi si dice profondamente contrario a una svolta in questa direzione. La motivazione è da ricercare in ambito di economia comportamentale. È stato provato che utilizzando i contanti è più facile avere percezione della spesa. In questo modo la separazione dal denaro diventa evidente e anche più dolorosa, portando a fare acquisti più oculati. Inoltre, pagando con carta, il denaro viene prelevato molto tempo dopo l’acquisto, diminuendo ancor di più la sensazione di aver fatto una spesa. Tutto ciò sbilancia il proprio budget mentale ed è potenzialmente dannoso per quella categoria di persone comunemente definita “con le mani bucate“.

Fra i pro ed i contro c’è un’ultima questione da mettere a bilancio: la direzione verso cui si sta evolvendo il Mondo. Cosa significa questo? Che sempre di più sono le app che permettono di usare solo la carta di credito. Tutto avviene online, compreso il pagamento. A partire da Amazon, che sta sperimentando una tecnica per inviare la lista della spesa direttamente dal frigo al supermercato, con un controllo automatico di ciò che manca. Ma anche aziende come JustEat, Deliveroo, UberEats, che per la sicurezza dei fattorini e la certezza del pagamento, permettono di pagare solo online precedentemente alla consegna. Dunque è impossibile ignorare come l’era digitale vada di pari passo con l’uso delle carte.

A questo punto all’Italia non resta che mettersi in riga. Si spera che la manovra fiscale prevista per il 2020 attivi davvero il piano cashless promesso. Tra gli interventi varati, troviamo bonus per favorire chi paga con carta di credito ma soprattutto sanzioni per tutti quei commercianti che non permettono di pagare con pos. I livelli dei Paesi del Nord sono ancora lontani. Ma questo è pur sempre un inizio.

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