Leader millennials: le leadership che rivoluzionano la società

Cosa significa essere leader nel mondo dei millennials? Quali sono le peculiarità della leadership della generazione Y? Innovare, creare, stupire, inventare sono i must have del leader del presente. Essere in grado di sensibilizzare, spronare e condividere con la squadra aiuta la crescita delle nuove aziende di millennials che hanno generato un impatto sociale e lavorativo diverso e nuovo nel rapporto dipendente-titolare.

Essere leader significa utilizzare gli strumenti giusti, scegliere con cura il team, lavorare con passione, professionalità e umanità: secondo il sito Manager Italia, i leader millennials si servono di questa metodologia di lavoro e giungono all’obbiettivo con una semplicità maggiore rispetto alle aziende della generazione precedente.

In ogni ambito, dalla scienza ai media, dallo spettacolo alla moda, nascono e si affermano personalità esemplari. E lo ha confermato anche il magazine Forbes, con la sua lista Forbes Under 30.

Forbes Under 30 è una lista di millennials che hanno rivoluzionato la propria vita, riuscendo a detenere primati in ogni ambito, riscuotendo successo nei campi in cui si sono cimentati, garantendo un impatto innovativo senza precedenti.

Sono millennials in un’epoca contorta, ricca di contrasti, di miti da sfatare, crisi di governo e di identità, ma che hanno agito d’astuzia, di talento e hanno battuto dei record.  Innovatori, audaci e forti: 600 pionieri in 20 settori.

La figura del leader si forma quindi sulla silhoutte millennial: una leadership millennial si scontra e trasforma i vecchi standard della figura del “capo”. Autorevoli, umili, carismatici, disponibili al confronto, intraprendenti: ecco come sono i leader millennials e come attraggono e coinvolgono il team che controllano, con metodologia e attenzione per l’altro. Concentrati sull’obiettivo, i “boss” under 30 sono guide, insegnati, formano e discutono per portare la squadra al successo.

Le organizzazioni hanno bisogno di veri leader, capaci di portare con sé i membri del proprio team e aiutarli a integrarsi tra di loro e con i colleghi delle diverse funzioni. Questo è possibile solo se i leader stabiliscono un rapporto di fiducia e di rispetto con le proprie persone, se accorciano la distanza di potere e dimostrano di valutare anche idee e opinioni diverse dalle proprie. Questa forma di leadership aiuta a creare un’organizzazione flessibile e resiliente nonostante un ambiente estremamente instabile e non lineare.

Integrazione, collaborazione, dialogo: sono le chiavi del potere dei leader millennials. In ogni settore, alcune personalità di spicco hanno raggiunto il plauso di grandi istituzioni, come nel caso di Tyler Mitchell che, a soli 23 anni, vanta la copertina di settembre di Vogue America, con protagonista Beyoncé. Giovani e di successo, ecco i millennials che stanno rivoluzionando il 2019, trasformandosi in leader esemplari.

Per la sezione Art and Style spicca appunto Tyler Mitchell. Laureato alla Tisch School of the Arts della New York University, è un fotografo e regista di Brooklyn. Nel 2015, ha pubblicato il libro El Paquete, in cui ha documentato  la vita quotidiana dell’Avana. Ha fotografato Beyoncé per il numero di settembre 2018 di Vogue, diventando il primo afro-americano a girare una copertina per la rivista. Ha esposto in mostre collettive con Artsy, Red Hook Labs Gallery e Aperture Foundation e ha lavorato con Marc Jacobs, Givenchy, Converse e Solange Knowles su progetti fotografici e cinematografici.

In Consumer Technology si distingue Jeff Cripe, 28 anni e cofondatore di Cargo, startup che ha come obbiettivo quello di trasformare ogni veicolo ride sharing in un distributore automatico. Cargo ha collaborato con tre grandi compagnie: Uber, Grab e Go Jack. Il conducente lega al bracciolo il distributore che comunica al cliente il menu attraverso un codice QR. Cargo ha raccolto più di 30 milioni di dollari dagli investitori; il progetto di Cripe ha inoltre permesso alle compagnie di ride sharing di aumentare il fatturato.

La storia di Arsheen Allam è legata alla sua terra di origine. Dopo un viaggio in Pakistan, la giovane ha iniziato a  studiare nuovi metodi per filtrare l’acqua usando materiali all’avanguardia. Il suo lavoro è iniziato con lo sviluppo di  filtri per l’acqua a base di nanotecnologie. Ha fondato GOLeafe, che crea tecnologie nuove ponendosi come un’alternativa potenzialmente verde alle batterie al piombo acido e agli ioni di litio.

Non si può neppure dimenticare Lillian Chou, che a 29 anni si è inserita come stella nella sezione Enterprise Technology:  è coufonder di Second Measure, piattaforma self-service che analizza dettagliatamente i gusti e le abitudini dei clienti. Second Measure è adatta ad ogni azienda, e aiuta a convalidare tesi di investimento, comprendere mercati competitivi e guida la strategia di  vendita di un prodotto.

Praveen Arichandran è il responsabile della crescita dell’azienda Tesla. Il suo lavoro è iniziato tre anni fa, quando a soli 25 anni riuscì ad estendere l’accesso ad internet a 35 Paesi in via di sviluppo. La sua personalità spicca nella sezione Marketing & Advertising: Tesla lo ha scelto e assunto come Director of Growth.

La lista continua:  Gregory Rockson, ghanese, è arrivato negli States per studiare medicina. Il suo lavoro gli ha permesso di lanciare mPharma, un software che ottiene farmaci salvavita nelle comunità dell’ Africa. Nello sport si distinguono personalità come Blake Griffin, giocatore di basket di 29 anni, collezionista di tanti premi, Crystal Dunn, 26 anni, calciatrice del North Carolina, ed Emmanuel Acho, 28 anni, analista sportivo.

Come si legge da Forbes, analizzando dunque lo scenario legato agli States e al Canada, la leadership under 30 può essere sintetizzata in cifre:

L’età media è 26,8; Più del 55% sono fondatori o cofondatori; il 19% sono immigrati provenienti da 57 paesi; è stato raccolto ben oltre 1 miliardo di dollari di finanziamenti; Il 38% si identifica come americano di prima generazione; lavorano in media 67 ore settimanali; il 77% dei premiati considera che avere meno di 30 anni sia un vantaggio nella propria carriera; l’89% è ottimista sull’economia degli Stati Uniti per le startup; il 31% ha deciso in cosa volevano fare carriera durante l’università, il 22% l’ha deciso da bambino, il 10% lo sta ancora decidendo.

Giovani, pionieri del presente e innovatori: ecco chi sono i leader millennials.

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