I Mons: magia e tradizioni locali

Un bosco misterioso e affascinante. […] Nessuno entra nella Paghera da tre secoli. Eppure il boscaiolo non è solo quel giorno.

Così inizia il libro “I Mons: il risveglio“, una favola a lieto fine (non solo nelle sue pagine), ideata dai fratelli Mainente, amanti di boschi e proprietari del laboratorio ‘Gusat‘, specializzato nella lavorazione del legno, proprio ai piedi della Paghera. Si tratta di un progetto con lo scopo di concretizzare la magia nascosta in questi luoghi, spesso ignoti a molti. Gli elementi tipici della favola, diventano un mezzo di promozione turistico-culturale:

  • gli animali parlanti
  • i Mons
  • un aiutante (nonché, un caro amico)
  • un antagonista (una persona che sembra anche estranea al mondo incantato)
  • gli oggetti magici (la pipa, le carte, i segnalibri).

I turisti, nonché lettori, arrivati all’ingresso della Paghera, vivranno la stessa esperienza di Berto (il protagonista del libro):

Non appena oltrepassati i primi alberi, rallenta il passo per il terreno ripido e pieno di radici nodose, coperte di muschio scivoloso; anche gli altissimi alberi dalle forme contorte, che si intrecciano l’uno con l’altro, rendono complicato il passaggio.

Il 29 agosto 2008 Stefano Mainente compra il bosco e da quel giorno continua ad arricchirlo di Mons e di idee. ‘Il risveglio‘ presente nel titolo potrebbe alludere alla riqualifica del bosco, firmata proprio dall’artigianato locale, che preserva tradizioni e segreti. Il bosco incantato si trova in Valle Richetti, a Colere (BG). Si tratta di una strada senza uscita, da raggiungere a piedi, in fondo alla quale, i turisti troveranno alla loro sinistra una sola casa e a destra il laboratorio, da cui nascono le creature magiche (e non solo).

Il loro volto è nascosto tra il cappuccio colorato che indossano e le lunghe tuniche adorne di belle tasche colorate e capienti. Nonostante Berto non riesca a vedere l’espressione dei volti, percepisce l’allegria e la serenità che emanano.

Chi sono i Mons? Sono i guardiani del bosco, i quali, nel libro, accompagnano Berto nel suo passato e nella sua comunità. In questa avventura, il protagonista scoprirà numerosi segreti e incontrerà persone importanti, per compiere la sua missione. Proprio come è successo a Berto, chi visita il bosco dei Mons, avrà il privilegio di entrare a far parte di una comunità ristretta, con regole e segreti: prevedere il tempo basandosi sul vento, gestire le scorte alimentari, o utilizzare al meglio ciò che offre la natura. Questo ultimo punto sta alla base del progetto: il bosco ed il suo legno, promuovono sì il territorio, ma anche l’arte locale. Soprattutto tra i mercatini natalizi, i Mons vengono venduti ai turisti come idee regalo ‘portafortuna’. Chi si reca in queste località avrà l’opportunità di acquistare dei souvenirs dal design unico: il legno dipinto, spesso abbellito da stoffe tipiche, sono gli elementi caratteristici di questo tipo d’arte.

Con la vista ormai appannata e gli occhi semichiusi, vede l’essere giallo e rosso avvicinarsi a minutissime casette colorate dalle forme contorte e nota che il piccolo villaggio visto poco prima sembra essere cresciuto: molte forme flessuose con minuscole porte e finestre, comignoli sinuosi e tetti tondeggianti si stendono a perdita d’occhio. […] svetta una sorta di piccolo tronco con tanto di finestrelle e tetto a punta. Poco oltre, un’altra costruzione ha le dimensioni di un grosso fungo, con un tetto ricurvo inconfondibile.

I Mons sono guardiani del bosco perché durante l’anno sono pochi i visitatori, visto che le indicazioni per raggiungere il posto scarseggiano. I Mons sono anche amici dei bambini! Il primo weekend di luglio si organizza una manifestazione, in cui vengono raggruppati gli artigiani locali: espositori e laboratori per i più piccoli. Non una fiera con i soliti stand bianchi, ma bensì un’occasione dove sottolineare come sfruttare al meglio il materiale offertoci dall’ambiente circostante, senza sprechi. I tavoli, su cui esporre la merce, sono, ovviamente, in legno e sono rialzati da terra grazie ai rami. Il percorso è delimitato sempre da rami, i quali fungono da passamano per chi ne ha più bisogno durante la passeggiata nel bosco. Anche i Mons sono adagiati su passerelle di legno, nonostante essi siano di gesso.

 

Questo tipo di arte e design, caratterizzato dal legno, è proposto anche da molte aziende di arredamenti e decorazioni d’interni. Questo ‘essere per pochi’, come i segreti svelati dai Mons, può essere sfruttato, proprio come hanno fatto i fratelli ‘Gusat’, alla ricerca di giovani leve, a cui proporre anche tirocini curriculari. Un design eco-friendly, che mira a promuovere un determinato territorio e sfruttarne tutte le qualità.



CREDITS
Copertina by Daniela Ferrario
Immagine 1 by Daniela Ferrario
Immagine 2 by Daniela Ferrario
Immagine 3 by Daniela Ferrario
Immagine 4 by Daniela Ferrario

 

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