Alexandria Ocasio-Cortez, da giovane deputata a futura leader?

Nell’ultimo decennio la politica mondiale sta subendo una profonda e diffusa riforma, in quanto mentre i partiti storici perdono sempre più rilievo e rischiano di diventare contenitori vuoti, al contempo nascono numerose figure di possibili, a volte pure improbabili, leader carismatici, dietro ai quali si trincerano tanto i resti di partiti allo sbando quanto nuove e poco organizzate coalizioni politiche. La velocità con cui queste figure riescono ad arrivare ai vertici dei propri movimenti è pari, spesso, alla velocità con cui vengono dimenticate dagli elettori, vittime di quella irruenza e caducità proprie del mondo tecnologico. Pure, in questo rigoglioso quanto mutevole orizzonte politico, profondamente influenzato dall’utilizzo dei media digitali, alcune figure riescono ad affermarsi, dimostrando caparbietà e capacità personali fuori dal comune. Tra questi possibili leader del prossimo futuro, la deputata Alexandria Ocasio-Cortez risalta per la sua storia personale, per le modalità con cui è stata eletta al Congresso e, soprattutto, per le sue idee, spesso radicali o inedite nella politica statunitense, ma che raccolgono grande interesse, specie tra i più giovani riformisti.

La Ocasio-Cortez, nata a New York nel 1989 e di origini portoricane, è il volto dei nuovi politici progressisti USA, perfettamente a loro agio nell’utilizzo degli strumenti multimediali e pronti allo scontro dialettico sia con gli avversari politici Repubblicani sia con l’ala più conservatrice del loro stesso Partito Democratico. Politicamente nipote, se non figlia, del ben più conosciuto ed esperto Bernie Sanders, unico realistico pretendente alla Casa Bianca che si definisce socialista nella storia degli USA, la più giovane donna mai eletta al Congresso ha idee ben precise e nette, tanto da scontrarsi, oltre che con il Presidente Trump, anche con l’accusa di populismo da parte del suo stesso partito.

La carriera politica di AOC, come è conosciuta tra i suoi supporters, inizia nel 2016 quando, dopo aver conseguito la laurea alla Boston University e mentre lavora come cameriera per supplire ai bisogni economici della propria famiglia in seguito alla prematura scomparsa del padre nel 2008, lavora alla campagna presidenziale di Sanders. Dopo questa esperienza viene invitata dal comitato Brand New Congress, un’iniziativa volta a promuovere all’interno del Partito Democratico figure nuove e vicine alle posizioni del senatore del Vermont, per sfidare nel suo distretto il democratico Joe Crowley, eletto ininterrottamente dal 1999.

La campagna della Ocasio-Cortez, come testimonia anche il documentario prodotto da Netflix Knock Down the House, ha lo scopo di dare voce agli abitanti inascoltati di un difficile distretto, spesso ai margini degli interessi della politica. Con messaggi chiari, diretti e concreti affronta diverse tematiche essenziali quanto controverse, quali l’immigrazione, la difesa dei diritti della working class, la sanità e l’istruzione pubbliche. Dopo aver vinto le primarie democratiche per il suo collegio, viene eletta al Congresso nel novembre 2018, a soli 29 anni.

AOC continua ad incrementare consensi sui suoi social, coi suoi attuali 4,9 milioni di follower su Twitter, sposando cause di minoranze etniche, come quella latina, e posizioni fortemente progressiste e riformatrici, prendendosi velocemente le attenzioni del mondo politico statunitense. Assistenza sanitaria pubblica e gratuita, lotta alle politiche anti-immigrazione, aumento del salario minimo ed incentivazione di politiche di politica verde e blu sono i punti salienti del suo programma politico, in aperto contrasto con l’attuale presidenza repubblicana. Con la sua influenza, anche mediatica, tra i più giovani sostenitori democratici è artefice di un lento ma marcato spostamento a sinistra delle posizioni del partito, che spesso in passato era stato accusato dai suoi elettori di non avere una netta differenza e distanza dalle posizioni dei Repubblicani. Al tempo stesso proprio le sue opinioni senza compromessi e che lei stessa riconosce apertamente come socialiste rischiano di allontanare l’elettorato più moderato e conservatore del polo democratico, relegandola ad un ruolo marginale all’interno del partito, se non addirittura costringendola in futuro ad assestarsi, proprio come Sanders, tra gli Indipendenti.

La ventata di novità portata da Alexandria Ocasio-Cortez all’interno della politica americana è innegabile, introducendo tematiche attuali e complicate all’interno delle discussioni parlamentari e governative. Una sua ulteriore prima vittoria inoltre è la capacità di aver fatto riavvicinare alla res publica nuove generazioni e cittadini emarginati, sapendone utilizzare il linguaggio e testimoniandone i bisogni. La più grande sfida della ACO inizia ora, misurandosi con la caducità della popolarità propria delle figure mediatiche del nuovo millennio e con l’effettiva esperienza di lavoro al Congresso ed, eventualmente, all’interno di una possibile prossima amministrazione democratica. Le doti comunicative, l’empatia e la capacità di riportare all’interno dell’establishment istanze e richieste spesso lasciate inascoltate proponendo soluzioni coraggiose e progressiste sono le sue migliori qualità, a testimonianza della sua grande capacità di leadership, nella speranza che non si perdano poco a poco lungo il cammino che la attende.

In un mondo in cui le discriminazioni di genere, come quelle etniche ed economiche, sono ancora molto lontane dall’estinzione, ed in cui le risposte che la politica dà ai problemi globali sono inefficienti e limitate, Alexandria Ocasio-Cortez, donna, giovane, figlia di immigrati e volto del riscatto sociale, ha la grande occasione, e responsabilità, di rappresentare una nuova generazione, nuove idee e un coraggioso cambio di mentalità necessario, tanto negli Stati Uniti, quanto nel contesto globale.

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