Lee Masters e De André: dal capolavoro letterario al capolavoro musicale (seconda parte)

Dopo un primo articolo introduttivo, prosegue il percorso che ci porta a scoprire i parallelismi tra l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters e l’album Non al denaro, non all’amore né al cielo di Fabrizio De André. In questa seconda parte verranno prese in analisi le quattro poesie di Lee Masters che De André mette in musica nella parte centrale dell’album. Si tratta di quattro brani: Un giudice, Un blasfemo, Un malato di cuore e Un medico.

Il concept album

Un giudice è la storia di Selah Lively, che nel libro di Lee Masters espone la sua scalata sociale e professionale con parole aspre e con un tono di disprezzo verso chi è stato crudele nei suoi confronti. La ragione del suo risentimento è la sua statura, che è stata oggetto di scherno. Ora però De André ci dice che Selah Lively, in quanto giudice, può vendicarsi:

E allora la mia statura non dispensò più buonumore,
a chi alla sbarra in piedi mi diceva Vostro Onore,
e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio.

Nella canzone, De André aggiunge dettagli e toglie i riferimenti ad altri personaggi dell’Antologia, in tal senso lascia trasparire la sua posizione rispetto al comportamento del giudice. Se c’è un fondo di empatia, si coglie anche un’ironia verso questo personaggio che inizialmente si limita a essere buffo, per poi diventare pericoloso, in quanto porta sul piano pubblico un problema pertinente al piano privato: il risentimento per la sua statura. Il giudice sa di essere nel torto, tanto che “nell’ora dell’addio” si inginocchia impaurito, “non conoscendo affatto la statura di Dio”.

È sempre pertinente al leitmotiv dei vizi e delle virtù il brano intitolato Un blasfemo (dietro ogni blasfemo c’è un giardino incantato) un pezzo fortemente critico, come critica è la poesia da cui trae ispirazione, Wendell P. Bloyd. Il blasfemo non è un libertino, ma una persona che ha ragionato a partire dalle Sacre Scritture per sostenere tesi che andavano contro alla morale del tempo. Per questo viene arrestato:

Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo.

Il problema posto dal blasfemo è quello della conoscenza. Dio, nel porre l’uomo nel giardino incantato senza poter attingere dall’albero della conoscenza, l’ha costretto a “ignorare che al mondo c’è il bene e c’è il male”. Il blasfemo sostiene che Dio rese l’uomo mortale “per paura che ormai non avesse padroni”. Questa stessa accusa viene fatta da Wendell P. Bloyd tramite una citazione della Genesi, che è inframmezzata dai suoi commenti in merito, fino agli ultimi due versi, che sintetizzano il suo pensiero:

La ragione per cui io credo che Dio crocifiggesse Suo Figlio,
per uscire da quel brutto pasticcio, è che ciò sia proprio degno di lui.

Tra le canzoni più commoventi e dolci di De André vi è invece Un malato di cuore, che riprende la storia di Francis Turner, morto giovanissimo mentre baciava la ragazza amata. Molti dettagli vengono aggiunti da De André, soprattutto sull’amore del protagonista verso colei che nella poesia si chiama Mary, mentre nella canzone non ha nome. Il ritornello finale è molto simile all’ultima parte della poesia, e lascia l’ascoltatore senza parole:

Ma che la baciai questo, sì, lo ricordo
col cuore ormai sulle labbra
Ma che la baciai, per Dio, sì, lo ricordo
e il mio cuore le restò sulle labbra.

In Un medico, storia del dottor Siegfried Iseman, De André più di Lee Masters mette in evidenza l’ingiustizia della povertà. Una grande differenza sta nel fatto che i riferimenti al cattolicesimo presenti nella poesia non sono stati introdotti nella canzone.
Realizzando che “fare il dottore è soltanto un mestiere”, il medico decide di fabbricare l’elisir di giovinezza. Per questa ragione viene:

Bollato per sempre truffatore imbroglione
dottor professore truffatore imbroglione.

Ed eccoci arrivati alla fine della seconda parte dell’analisi del concept album di Fabrizio De André. Nel prossimo articolo parleremo delle ultime tre canzoni di questo progetto: Un chimico, Un ottico e Il suonatore Jones. E se vi siete persi la prima parte non dimenticatevi di recuperarla.

Prima parte

Terza parte

FONTI

Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River, Einaudi, 2014

Wikipedia.org

CREDITS

Copertina

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