“Oltre il confine”: Venditti e la questione migranti

Bomba o Non Bomba

Il tema della migrazione verso l’Europa dall’Africa è sicuramente uno dei più scottanti al giorno d’oggi. In seguito alla Primavera araba del 2011 il numero di persone in arrivo, già prima rilevante e non trascurabile, è certamente aumentato. A questo si è aggiunto lo spostamento massiccio e nuovo di popoli dal Medio Oriente, specie dalla Siria. Terra un tempo benestante e nevralgica, oggi completamente dilaniata dalla guerra civile. Difficile che artisti importanti, sotto contratto con grandi case discografiche e ascoltati da una moltitudine di differenti teste (dunque differenti opinioni), decidano di scrivere a riguardo.
Un’eccezione è rappresentata da Oltre il confine di Antonello Venditti, terza traccia del fortunato disco Unica (Heinz Music, 2011).

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Alta Marea

La canzone racconta il viaggio della speranza di un soggetto non identificato, di cui si evince solo l’essere maschio e musulmano. Viene spesso ripetuto quanto la buona sorte di questo tentativo dipenda dall’aiuto di Allah. È quindi da subito chiaro il monito di speranza che lo muove e gli dà la forza per affrontare un viaggio così rischioso. Nel brano vengono elencati alcuni degli ostacoli più grandi che caratterizzano un’impresa come questa: oltre all’imprevedibilità del mare, qualora il protagonista riuscisse ad approdare su quella che per lui è una vera e propria terra promessa, altre grosse barriere saranno i pregiudizi e l’incomunicabilità.
Tutto questo non lo scoraggia:

Lavorerò più duro per farmi accettare, inventerò una lingua per farmi capire.

Indicativo anche l’approccio che il protagonista ha nei confronti del luogo che lo aspetta. Si tratta infatti di una persona propositiva e per bene, che intende costruire “una casa dove c’è il confine”. Predisposizione che accomuna la stragrande maggioranza dei migranti, costretti a compiere una tale impresa per assicurarsi un futuro migliore, al contrario di quel che oggi viene raccontato da autorevoli figure del panorama nazionale e internazionale.
Quasi alla fine del pezzo, la singola esperienza diventa universale e si scopre che l’uomo non sta compiendo il viaggio in solitaria. Sono in tanti, “i ragazzi della nuova città”, in cerca di umanità. Come è giusto che accada in un simile esercizio retorico, il lieto fine esiste: l’umanità tanto agognata si concretizza in una mano, a rappresentare l’Italia che non ha paura e aiuta il prossimo. Questa lo afferra e gli dice: “Qui sei al sicuro”.

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Dimmelo tu cos’è

Inserita anche nel Greatest Hits Tutto Venditti del 2012, questa canzone non è conosciuta da molti e lo stesso Venditti la inserisce raramente nelle scalette dei suoi concerti. La competizione certo non manca, visti i cinquant’anni di carriera e le decine di brani che hanno segnato la storia della musica e della cultura italiana. Tuttavia, in un momento di simili tensioni sociali, sarebbe bene che certi esempi di apertura e riflessione venissero riscoperti. Antonello Venditti, fin dagli anni Settanta – anni di lotta e tragedie – è stato capace di alternare il messaggio profondo e critico a quello più diretto e leggero. Mantenere un simile entusiasmo e stimolo anche negli anni più maturi, caratterizzati da agio e successo, non è scontato e questo gli andrebbe riconosciuto.

Testo
Oltre il confine che cosa c’è
ci sarà un posto fatto apposta per me
oltre il confine la libertà
con l’aiuto di Allah.
Quanti ragazzi insieme a me
io mentre parto prego solo per te
per nostro figlio che nascerà
in un’altra realtà, in un’altra realtà.
C’è chi mi spinge, chi mi grida: “devi andare avanti,
non c’è più tempo per pensare, devi andare avanti
dammi la mano, non cadere, vieni siamo in tanti”.
Oltre il confine che cosa c’è ci sarà terra fatta apposta per me
oltre quel mare una città, una grande città, una grande città
con l’aiuto di Allah, se Dio vorrà.
Lavorerò più duro per farmi accettare,
inventerò una lingua per farmi capire
e costruirò una casa dove c’è il confine.
Mare mare eccomi qua,
sono il ragazzo della nuova città,
io cerco solo l’umanità
con l’aiuto di Allah se Dio vorrà.
Mare mare eccoci qua,
siamo i ragazzi della nuova città
cerchiamo solo l’umanità
se Dio vorrà, se Dio vorrà
Se Dio vorrà se Dio vorrà
All’improvviso c’è una luce che mi squarcia il cuore,
sento una mano che mi prende senza alcun timore
ed una voce che mi parla in una lingua nuova:
“Qui sei al sicuro… vai”.
FONTI

Rockol.it

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