Il mondo oscuro dell’animo dei Narciso

Chi sono i narcisisti? Come si comportano e cosa pensano quando si muovono nella società? Ogni giorno facciamo i conti con il riflesso della nostra immagine allo specchio: possiamo accettare o meno ciò che vediamo, disprezziamo o ci innamoriamo alla follia di ciò che siamo o potremmo essere. La percentuale di persone che si odiano è nettamente maggiore a chi decide di accettarsi e amarsi. I media si focalizzano soprattutto su atti di autolesionismo, sulla depressione, sull’incapacità di rispettarsi e volersi bene. E il narcisista?  I problemi che un “Narciso” qualunque affronta fanno sorridere, ma il narcisismo è la maschera di un dolore psicologico profondo.

“Amarsi prima di amare”: quante volte avete sentito questa frase? Prima di poter amare gli altri devi amare te stesso. Ma si può amare in modo sproporzionato la propria persona? Possiamo provare un’adorazione religiosa e sproporzionata per il nostro ego?

L’autostima è uno step fondamentale per convivere serenamente con gli altri, perché essere sicuri delle proprie potenzialità e dei propri limiti permette di raggiungere gli obbiettivi prefissati e trovare il giusto posto nel mondo. Tuttavia, in alcune persone, il concetto di stima e di amore per sé è stravolto da una percezione amplificata delle capacità e delle qualità possedute.

Il termine narcisista deriva dal mito di Narciso, narrato magistralmente dal poeta Ovidio nella sua opera le Metamorfosi.  

Narciso, figlio di Cefiso- divinità fluviale- e della ninfa Liriope, era il ragazzo più bello del mondo. La bellezza di Narciso preoccupava la madre Liriope che decise di rivolgersi all’oracolo Tiresia. L’indovino calmò Liriope dicendole che il bambino sarebbe giunto alla vecchiaia “se non avesse mai conosciuto se stesso.” Narciso, compiuti sedici anni, era un  bellissimo giovane e ogni abitante della città, di ogni età e di ogni sesso, si innamorava di lui. Il figlio di Liriope respingeva tutti superbamente. Di lui si era innamorato anche la ninfa dei monti Eco, condannata da Giunone a non parlare per prima.

Un giorno Eco seguì nel bosco Narciso, andato a caccia di cervi. Quando il bel giovane scoprì la ninfa, la allontanò in malo modo, condannando Eco a soffrire e morire per amore. Nemesi decise di punire la crudeltà di Narciso. Infatti mentre il ragazzo passeggiava nel bosco, si fermò ad un ruscello per bere. Vedendo il suo riflesso nell’acqua, se ne innamorò perdutamente: appena capì che quel ragazzo che vedeva nell’acqua era lui stesso, si suicidò. Quando le Naiadi e le Driadi accorsero per seppellire il suo corpo, trovarono un fiore, al quale fu dato il nome di narciso. Il corpo di Narciso si era trasformato in un fiore bellissimo.

Dal mito si evince la personalità di un narcisista: orgoglioso, superbo, altero. Secondo lo psicologo Stephen Johnson autore di How to Successfully Handle Narcissist, esistono dei segnali che permettono di riconoscere i narcisisti nella società.

Ecco alcuni dei tratti elencati e approfonditi nel libro:

  1. Un narcisista vuole essere ammirato e  lodato, per questo motivo farà sempre azioni grandiose e speciali per mettersi al centro dell’attenzione ed essere oggetto di lusinghe e complimenti.
  2. Si sente insostituibile e unico, e fa credere a chi lo circonda di essere indispensabile per la vita.
  3. Manipola le persone attraverso il senso di colpa. Un narciso sfrutterà le sue fragilità mettendo in evidenza gli aspetti negativi delle persone con cui si confronta. Una volta messi in luce, li utilizza per incolpare chi non lo asseconda nelle sue smanie megalomani.
  4. Non ascolta gli altri e parla solo di sé stesso. L’attenzione è sempre concentrata su di sé e non permette a nessuno di sfilargli la corona da protagonista. In una conversazione sposta e punta sempre i riflettori sul suo io. Nessuno può esporre pareri, storie ed esperienze.
  5. Non prova interesse verso gli altri. Conquista le persone con il suo carisma, finge di metterle al centro dei propri pensieri e azioni (solo per essere contraccambiato) per poi oscurarle con il suo ego. I narcisisti pretendono attenzioni, si pongono sopra un piedistallo e non si curano dell’altro.

In realtà i narcisisti nascondono problemi profondi.  Nonostante amino sé stessi trascurando gli altri, il modo in cui costruiscono l’immagine da super io è in realtà una soluzione effimera, collegata alla poca fiducia di sé.

Cercano conferme nel giudizio altrui e nascondono le problematiche di un mondo interiore oscuro e temuto. I narcisisti sono fragili, vogliono dimostrare di avere un quid sui generis, di essere oltre. Si affannano, inconsciamente, per piacersi e così- come si legge nell’articolo Narcisismo non significa forza, ma fragilità della rivista Riza- lo fingono nella “versione” grottesca del narcisismo.

Ma, oltre ad essere un problema individuale, può il narcisismo essere un problema sociale?

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