IL DESIGN DEL POLLICE VERDE

Oggigiorno,  le piante sono diventate un must tipico dell’interior design, e non solo qualcosa per l’esterno: riviste e balconi sono invasi da foglie e fiori. Non solo durante la bella stagione: qualcosa di immancabile in una casa moderna o in angoli da riempire intelligentemente. Alla base di questa tecnica verde ci sono regole ben precise, legate sì al coordinamento dei vasi con il mobilio già posizionato, ma anche quelle riguardanti il giardinaggio in sé. Il successo attuale, però, ha radici davvero molto lontane, temporalmente e geograficamente.

La pianta come arredamento d’interni si afferma nella Cina del 1000 a.C. Simbolo di ricchezza, poiché solo i nobili potevano permettersi di comprare piante, insieme a vasi decorati, e posizionarle in sale enormi, dove accoglievano i loro ospiti. Anche i giapponesi ricorrevano all’arte del pollice verde: i rami irregolari del bonsai fungevano da centro tavola, richiamando la fede buddista, e non più le radici nobili. Solo più tardi, le piante arrivarono nelle case degli egiziani e dei romani. La causa principale è legata al clima totalmente differente: in queste zone le piante non riuscivano a sopravvivere, se non in serre o giardini.

In epoca Vittoriana, il giardinaggio entra negli edifici privati con la felce, posizionata davanti alle ampie finestre (bon window), e con la flora esotica, preservata in serre domestiche. In questo periodo, non si tratta più di un’attività lussuosa, ma bensì diventa un vero hobby, tipico del ceto medio.

Nel XX° secolo, purtroppo, la passione per le piante viene sostituita dall’Art Decò: i fiori e le grandi foglie lasciano spazio alle raffigurazioni di animali o paesaggi esotici. Negli anni ’80, invece, la pianta torna ad essere al centro dell’attenzione (o meglio, delle camere). Il cactus diventa il simbolo del modernismo e, essendo una pianta grassa, risulta essere davvero pratico. Nel decennio successivo la pianta diventa artificiale: solo piante in plastica, che sopravvivono a ogni clima e non richiedono alcuna attenzione.

Oggi, la pianta per interni riscuote successo per diverse ragioni. È una soluzione ecosostenibile… si sa che la loro fotosintesi clorofilliana riduce l’inquinamento. Inoltre, i loro colori brillanti combattono lo stress, oltre ad abbellire spazi vuoti, mettono di buon umore. Il loro utilizzo richiede numerose attenzioni:

  • la scelta del vaso adatto allo stile dell’arredo,
  • la cura della pianta,
  • la pianta più adatta al luogo in cui sarà posizionata.

Quindi, sconsigliatissimi sono i vasi in plastica, anche se spesso nei locali notturni fanno scena, visto che spesso sono abbinati a fonti di luce (led e lampadine colorate). La plastica, soprattutto se esposta al sole, non risulterebbe essere adatta alla salute della pianta. Inoltre, in un periodo in cui si presta attenzione all’inquinamento, meglio evitare questa tipologia, seguendo la filosofia #plasticfree. Invece, un vaso di terracotta o di ceramica sarebbe l’ideale per l’areazione del terreno. Utilissimi in questo campo sono i vasi fatti con materiale di riciclo: sughero, argilla o paglia, aiuterebbero il buon mantenimento della pianta, fungendo da fertilizzanti. Ideali sono anche i contenitori da soffitto, che agevolano l’irrigazione graduale. Per quanto riguarda la manutenzione dei vasi, i più versatili sono quelli di latta: facili da pulire e robusti.

Prima di scegliere il vaso, sarebbe meglio scegliere la pianta e soprattutto decidere in che angolo del locale posizionarla. Se la stanza, che accoglierà l’oggettino verde, è esposta a molta luce, sconsigliate sono le piante con foglia ampia. Meglio le agavacee o le piante grasse, che possono sorprendere anche con qualche fioritura incalcolabile! Per gli angoli molto vuoti, orchidee e tronchi intrecciati, posizionati su vasi molto alti e sottili o appesi al soffitto, creando un effetto speciale ed elegante. Se si ha bisogno di creare spazi instagrammabili e allegri, puntare sulle palmette è d’obbligo! Inoltre, spopolano minivasetti di erbe e spezie, magari posizionate in serre interne o scaffali.

Con questa carrellata è impossibile non pensare all’acquisto almeno di una piccola pianta. Il verde, che sicuramente è presente nelle abitazioni con giardino privato, da oggi può diventare proprietà di chiunque, anche di quei palazzoni in città! Non a caso, il ‘Bosco verticale’ a Milano continua ad avere successo e attirare l’attenzione dei turisti. Questa nuova tendenza dell’interior design dimostra come si può essere green anche in modo economico e creativo. Così, le piante non saranno più solo una soluzione all’inquinamento, ma anche al riempimento di spazi vuoti.



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