Si chiama G
Il suo percorso è iniziato in modo casuale, quando aveva circa 11 anni: faceva danza classica e quindi frequentava già un ambiente ‘artistico’. Per lei è stata dura seguire questo sogno, legato al mondo musicale, che tutti potrebbero descrivere come infantile. Si confida, dicendo che i primi passi li ha mossi in autonomia, poiché dalla sua famiglia non aveva supporto, né morale né finanziario. Con un po’ di rammarico, dice che sua madre ha iniziato a credere in lei solo dopo alcuni anni. Per iniziare, ha scritto inediti in inglese e successivamente in italiano. La stesura dei testi diventa un modo per esprimersi: Guendalina è una ragazza molto riservata e chiusa, ma scrivere diventa una valvola di sfogo per affrontare i momenti difficili!
“La mia fortuna è stata quella di avere uno zio coetaneo pianista e produttore, con cui sono cresciuta e che in questi anni si è occupato della produzione musicale delle mie canzoni”.
Oltre allo zio, la giovane cantante è accompagnata dalle sue amiche, legate da passioni e talenti differenti, con le quali ha potuto creare videoclip musicali a basso costo, grafiche personalizzate, photoshoot e sponsorizzare il cd durante i concerti. In questo gruppo di a
In breve, la sua gavetta è stata segnata da corsi di canto e chitarra, concorsi e casting di ogni tipo, e, negli ultimi anni, (finalmente) di concerti! I concerti sono la meta più ambita da Guendalina: sin da adolescente, timida, si è espressa tramite il canto, ma soprattutto grazie al suo modo di vestire. Guendalina vuole distinguersi e, grazie alla sua passione per i colori, durante i suoi live indossa outfit ispirati da vecchi film o quadri. L’obiettivo della sua performance è quindi colpire: “vorrei che fosse una catarsi per il pubblico”. Per raggiungere ciò, sul palco, oltre alla musica, si mescolano le altre sue passioni: danza, teatro, arte e anche moda. Solo così Guendalina riesce a sfogarsi, cantando e comunicando un suo messaggio d’ispirazione al pubblico, tramite tutti i mezzi possibili.
Per Guendalina la moda è una forma d’arte e di espressione.
“È triste pensare che molti la vedano come un mezzo superficiale per vantarsi… Tante volte le persone mi squadrano, indossando una pelliccia eco gialla. Si scandalizzano per dei vestiti colorati e tendono a giudicare il tipo di persona che sono. Quando sono sul palco, posso vestirmi come voglio e dovrei farlo anche durante il giorno. Mi auguro che tutti, prima di uscire, non pensino ‘questo potrebbe dar fastidio a qualcuno’, ma bensì ‘questo lo indosso perché mi piace’. Ultimamente ho anche riscoperto la potenzialità delle parrucche, e avendo l’indole a tingermi i capelli, sono una buona alternativa!”.
Il consiglio che Guendalina vuole dare a chi ha un sogno, simile al suo, è di crearsi in autonomia le opportunità, anche se si ha una condizione economica non favorevole o non ci sono molte persone a supportarti.
“Se vuoi perseguire al 100% una carriera, devi sacrificarti e metterci tutto l’impegno possibile. Sarà molto difficile, ma il percorso è bellissimo! Il modo in cui raggiungi certe cose, lo sai solo tu: tutti i sacrifici e gli scontri superati, ti fortificheranno”.
Quindi, Guendalina può essere l’esempio per tutti quei giovani, che si trovano a dover partire da zero e a sfruttare anche quel poco che hanno a disposizione: proprio in questo si svelerà il loro grandissimo talento.