A piedi per il mondo: la playlist Spotify per mettersi in cammino

Il mondo dei camminatori (che preferiscano definirsi pellegrini o amanti del trekking) si divide in due scuole. Ci sono i puristi: l’orecchio teso a catturare ogni fruscio, il cinguettio degli uccellini all’alba o il muggito delle mucche al pascolo. Poi ci sono quelli che scelgono di inserire le cuffie nelle orecchie e accompagnare i passi con la propria playlist preferita. Qualsiasi cosa vi diranno, non c’è un metodo giusto, né uno sbagliato. Percorrendo i 160 km di Via Francigena e 200 km verso Santiago di Compostela si impara a conoscere il silenzio, anche con la carica che serve a chi, oltre che camminatore, è anche un po’ music addicted.

Questa è una playlist per chi trascorre giorni a pianificare un percorso, ma poi comunque lo cambierà. Per chi cercherà di far entrare tutto il necessario in uno zaino Decathlon, ma dimenticherà in ogni caso qualcosa. Per chi troverà rifugio nelle braccia di uno sconosciuto, incontrato lungo la via. E per chi sta aspettando solo il momento giusto per partire.

Buon ascolto.

Eternamente vagabondi: Mumford & Sons, Steppenwolf e Bob Dylan

Vale per i viaggi a piedi, come per quelli in macchina con i finestrini aperti e la radio a tutto volume. A chi non è mai capitato, almeno una volta nella vita, di sentirsi un po’ Born to be Wild? Colonna sonora del cult hollywoodiano Easy Rider (1969), la hit evoca metallo pesante e strampalati tour in libertà. Dal canto loro, Bob Dylan e i Mumford & Sons ci ricordano che, comunque vada, siamo un po’ tutti vagabondi senza speranza (ma attenzione: “Non tutti quelli che vagano si sono persi”, scriveva Tolkien).

Buon viaggio: Modena City Ramblers e Cesare Cremonini

Salceda, Galizia

Buon viaggio
Che sia un’andata o un ritorno
Che sia una vita o solo un giorno.

Il momento della partenza è quel momento in cui il telefono si riempie di messaggi da gente da cui nemmeno te lo aspetti. Buon viaggio. A Santiago va il Buen camino, che accompagna persone da tutto il mondo da una tappa all’altra. Per partire ci vuole coraggio, per capire cosa si sta cercando ce ne vuole molto altro.

Un giorno anche tu hai deciso, un abbraccio e poi sei partito”. Lo cantano i Modena City Ramblers nel loro secondo album in studio. Lo canta Cremonini: non importa dove, l’imperativo è semplicemente andare.

Rincorse e rifugi: John Hiatt, Lou Reed, Bruce Springsteen e Rolling Stones

Fuori rotta, motori accesi. Il vento tra i capelli accompagna la Mary di Bruce Springsteen lungo le vie selvagge (sì, anche quelle di Lou Reed), dove tutto sembra possibile. Thunder Road è il classico dei classici, la canzone con cui l’uomo “nato per correre” dà inizio al suo viaggio attorno al mondo.

We got one last chance to make it real
To trade in these wings on some wheels
Climb in back
Heaven’s waiting on down the tracks.

John Hiatt e i Rolling Stones ci fanno compagnia il sole e sotto la pioggia. Quando le tempeste minacciano il cammino, Gimme Shelter.

La scalata: Led Zeppelin, Simon & Garfunkel e Guns ‘N Roses

O Cebreiro

Regina di qualsiasi playlist, forse una delle più belle canzoni mai scritte: Stairway to Heaven è la misteriosa ricerca della perfezione spirituale, emotiva, artistica. Che Robert Plant l’abbia scritta di getto, come in una trance, e cosa si nasconda tra i criptici versi, è ancora discusso. Il consiglio è solo quello di abbandonarcisi, mentre si cammina o mentre si riflette a fine giornata.

Gli amanti della montagna conoscono la fatica della salita. E quanti sono i proverbi o le poesie che descrivono la vita proprio alla stesso modo? Paul Simon racconta i personali momenti di difficoltà, mentre i Guns ‘N Roses ci invitano alla pazienza. La pazienza di affrontare, passo dopo passo, l’immancabile scalata.

Incontri: Francesco De Gregori e Flogging Molly

La parte di ogni viaggio a piedi che si rispetti più attesa è il momento della cena. Negli ostelli capita di cenare con islandesi, coreani, brasiliani, portoghesi, ma anche orgogliosissimi sardi! Si cammina da soli, ci si incontra e poi, la sera, ognuno racconta la propria storia. I visi che si conoscono, le strade che si incrocia, saranno – come cantano i Flogging Molly – molto più di un ricordo. Non sono le amicizie migliori quelle che nascono lungo il cammino?

Due buoni compagni di viaggio
non dovrebbero lasciarsi mai
potranno scegliere imbarchi diversi
saranno sempre due marinai.

Sospiri e silenzi: ancora Simon & Garfunkel, Cat Stevens e Cigarettes After Sex

Talvolta camminare in silenzio è necessario. Stare in silenzio significa stare soli con se stessi, accettare di ascoltarsi. Se ci fosse la possibilità, sarebbe ideale aggiungere alla playlist lunghissime pause. Ma è forse preferibile dare al silenzio un’altra voce: quella dei Simon & Garfunkel e dei Cigarettes After Sex. È una voce sussurrata, un sospiro talmente lieve da far dimenticare ogni rumore. The Wind di Cat Stevens è invece una danza, che ha l’unica pecca di durare troppo poco.

Vento di cambiamenti: Scorpions e U2

Siena

C’è chi dice che la vera meta di ogni viaggio alla fine sia il viaggio in sé. Molte persone che ho incontrato hanno rivelato di non avere ancora trovato quello che stavano cercando. Gli U2 non cantano tutto sommato nulla di nuovo. Qualcuno torna invece come nuovo. Era il 1989 quando gli Scorpions scrissero Wind of Change: a Berlino mai come prima spirava allora uno strano vento di cambiamento. L’augurio è che lo stesso vento continui a spirare, per chi finisce un cammino e ne ricomincia un altro.

Forse non è un addio: Billy Boyd e Crowded House

The Last Goodbye è una canzone insolita da inserire in una playlist. La voce di Billy Boyd, il Pipino della trilogia de Il Signore degli Anelli, chiude l’ultimo film de Lo Hobbit e omaggia simbolicamente l’intera saga. È un arrivederci fatto di ricordi e benedizioni, fiumi argentati e sentieri che riportano a casa. Anche nei meno emotivi, quelli che magari non spargono lacrime, la sensazione che si ha alla fine di un cammino è quella di un vuoto incolmabile.

Ma è bello pensare che, per chi ci crede, non ci sia mai una fine. Ripartire è una speranza e una promessa.

Val d’Orcia

Hey now, hey now
Don’t dream it’s over
Hey now, hey now
When the world comes in
They come, they come
To build a wall between us
We know they won’t win.

 

FONTI

Articolo e playlist di Marialuisa Miraglia

CREDITS

Copertina e immagini di Marialuisa Miraglia

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