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Il rap è finalmente donna: da Baby K al fenomeno Priestess

La versione femminile del genere rap era già approdata in Italia grazie a svariate interpreti americane come Nicki Minaj o Cardi B, ma le artiste italiane erano pronte per compiere questo stesso passo?

Il numero di ragazze con il desiderio di entrare a far parte della scena hip hop cresce. Al contrario, la cifra diminuisce se si pensa a coloro che, effettivamente, riescono a raggiungere la cima e a conquistare il pubblico. Negli ultimi anni, anche il mercato italiano ha iniziato a intravedere delle rilevanti realtà e si sono fatti spazio alcuni esempi femminili all’interno di un mondo lavorativo e musicale quasi tutto al maschile. Finalmente è arrivata la parità di genere tanto decantata!

Facendo un tuffo nel passato

Sono poche le donne che hanno tentato e che sono riuscite a ‘fare rap’ e sicuramente l’elenco non può essere paragonato a quello formato dagli elementi maschili, che aumentano in continuazione. Ogni giorno compaiono nuovi rapper, ma quasi tutti sono di sesso maschile. Che fine hanno fatto le ragazze?

Baby K

L’unica che è riuscita a ottenere un minimo di successo all’inizio della sua carriera è stata Baby K nel 2011 con l’album Femmina Alfa. Malgrado ciò, Claudia Judith Nahum (vero nome della cantante) decide di tralasciare la sua carriera da rapper per passare a tonalità più pop. E chi le darebbe torto? O chi le consiglierebbe il contrario? Dopo la fama e la popolarità ottenute grazie alle sue hit estive come Voglio ballare con te e Da Zero a cento, si può constatare che Baby K ha fatto la scelta giusta!

Nuovo acquisto

Ma c’è un’altra ragazza che si sta facendo notare da qualche anno: Priestess.

Nel 2017 però sembriamo finalmente pronti, se non per la parità totale di genere, almeno per le quote rosa: vedi il caso di Priestess, nuovissimo acquisto di Tanta Roba.

Giovanissima, classe 1996. Inizia il suo percorso esibendosi davanti a un pubblico limitato e proponendo delle cover di Rihanna, Drake o Major Lazer. La ragazza non inizia il suo percorso con il rap, ma velocemente comprende che questo stile può essere il suo mondo e il suo futuro. Dopo vari tentativi, la sorte decide di porre sul suo cammino il produttore Ombra, amico di Madman. Successivamente, la fortuna la porterà a duettare con il cantante pugliese all’interno dell’album Doppelganger nei brani Devil May Cry e Non esiste, da qui basterà poco per il successo e trionfo.

Copertina di BRAVA

L’ultimo album, uscito lo scorso 19 aprile, si intitola Brava ed è disponibile sia in versione digitale che fisica. La copertina ritrae la protagonista di profilo con il viso nascosto da un cappello viola.

Ho scelto di intitolare questo album BRAVA perché è un aggettivo che non viene quasi più usato. Oggi l’immagine, l’apparire, sembrano più importanti dell’essere BRAVA a fare quello che vuoi fare. Io mi sento BRAVA in quello che faccio ed è questa la mia forza. BRAVA è un traguardo, BRAVA è coraggio, BRAVA è musica.

Priestess, Gemitaiz e Madman

La compilation è composta da quattordici brani con due collaborazioni d’eccellenza; i primi due cantanti che hanno creduto in lei e che hanno deciso di inserirla nell’etichetta discografica di cui fanno parte (Tanta Roba Label, fondata da Gué Pequeno), parliamo di Madman e Gemitaiz.

Il disco è una raffica di nomi femminili, come se fosse un vero e proprio inno alle donne e alla loro forza. Si susseguono Brigitte, Crudelia, Andromeda, Maria, Monna Lisa, Alice, Betty, Fata Morgana ed Eva. Ogni canzone, intitolata e dedicata a una figura femminile, ne riprende la storia, oppure contiene dei paragoni con la vita della cantante.

E sto guardando nello specchio Alice questo paese delle meraviglie, tu non mi ascolti, guardi in superficie, ho un temporale nelle mie pupille.

Tratto dalla canzone Alice.

Sono la prima come Eva, la prima come Eva, quando nessuno ci credeva.

Tratto dalla canzone EVA.

Uno stile con molto impatto. Un mix tra rap e trap e lati anche più pop. Un album per raccontare argomenti di protesta sociale come l’emancipazione delle donne, idealizzata con la figura di Andromeda, ma anche i pregiudizi di genere e la voglia di riscatto. D’altra parte, si affrontano anche temi più leggeri che lasciano importanza e spazio a elementi musicali come le basi, o allo stile della cantante, come in Verde featuring Gemitaiz o XOXO. Al centro della struttura delle canzoni si posizionano sicuramente i ritornelli, ideati per rimanere in testa e per essere canticchiati fin dal secondo ascolto, grazie all’utilizzo di parole chiave che vengono ripetute fino allo svenimento.

Sicuramente la ragazza è BRAVA.


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