Stiamo uccidendo il nostro pianeta?

Ormai da anni l’uomo, anziché difendere e tutelare la sopravvivenza del suo pianeta, lo sta lentamente “uccidendo”. La nostra Terra sta soffrendo per l’incessante e nocivo sfruttamento delle sue risorse e anche a causa dell’inquinamento, delle grandi industrie e dei gas inquinanti e fortemente nocivi che emettiamo in continuazione nell’atmosfera, e che pian piano ne stanno distruggendo il delicato equilibrio.

Conseguenze dell’eccessivo inquinamento
Una delle conseguenze più problematiche dell’eccessivo inquinamento è l’effetto serra. Esso, se tenuto a valori normali, permette la vita sulla terra: vari gas presenti nell’atmosfera, chiamati appunto “gas serra”, lasciano passare le radiazioni solari. Inoltre, tendono ad assorbire parte dei raggi infrarossi emessi dal suolo per poi riemetterli in tutte le direzioni, quindi anche verso il pianeta, permettendo alla temperatura media della Terra di non scendere mai fino al punto di congelamento. Dei gas serra, però, fa parte anche l’anidride carbonica, che viene emessa dalle fabbriche e dalle macchine: perciò si può immaginare soltanto vagamente quanta anidride carbonica nociva immettiamo nell’atmosfera.
Conseguenza dell’elevato livello di effetto serra è anche il disboscamento, dovuto sia all’elevato inquinamento che non permette alla superficie terrestre di “respirare” anidride carbonica, sia al “disboscamento illegale”, ovvero l’abbattimento di alberi a causa della crescente domanda di carta, carne, soia, olio di palma e legname. Foreste e boschi ricoprivano quasi un terzo del nostro pianeta, ma il disboscamento sta raggiungendo proporzioni allarmanti causando alterazioni climatiche, desertificazione, impoverimento delle diversità biologiche, siccità e rendendo le nostra Terra meno sicura. Le radici degli alberi, infatti, compattano il terreno rendendolo più stabile e forte ma, una volta recise, cedono alla violenza degli eventi atmosferici provocando frane e allagamenti.
Un altro problema è quello dello scongelamento dei ghiacciai, dovuto anche al riscaldamento globale causato dalla combustione di combustibili fossili e all’accrescimento dei gas serra nell’atmosfera.
Ormai la calotta glaciale artica, che ha da sempre il compito di aiutare il pianeta a raffreddarsi, si sta sciogliendo a ritmi talmente rapidi che entro pochi anni (c’è addirittura chi sostiene che ciò avverrà intorno al 2055) il ghiaccio potrebbe scomparire definitivamente nei mesi estivi. Alcuni climatologi sostengono che la temperatura media nei prossimi anni aumenterà di qualche grado, e che le zone aride del nostro pianeta aumenteranno sempre di più.
Pare proprio che ci si stia avvicinando ad un ipotetico punto di non-ritorno della salvezza del pianeta e per cercare di porre rimedio a questa situazione e tornare alla stabilità è necessario che sia la politica sia il singolo cittadino migliorino il loro stile di vita. In caso contrario la Terra potrebbe trasformarsi in un pianeta spoglio e deserto e, inoltre, esaurendo tutte le sue risorse e inquinandolo, potremmo causare anche l’estinzione dell’essere umano e di tutte le creature viventi.


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