Cosa nasconde Milano durante la Milano Design Week

Durante la Design week i quartieri di Milano vengono chiamati ‘district’: ciascuno con i suoi punti forti su cui far leva, che siano le installazioni di brand conosciuti o gli eventi per la night life. Come ogni edizione, la caccia all’oggetto più innovativo o all’angolo più ‘instagrammabile’ dura l’intera settimana, tra code e gadgets.

Le parole d’ordine della 58° edizione del Salone del Mobile sono state innovazione e rispetto per l’ambiente. In piazza Lina Bo Bardi, il nuovo colosso degli elettrodomestici Dyson ha mostrato al pubblico i suoi prodotti per arredare casa e risolvere problemi quotidiani spesso ignorati, ma legati al benessere personale. Parlando ancora di tecnologie per la casa, LG reinventa televisori, frigoriferi e lavatrici: raggiungere l’essenziale nelle funzionalità e risvegliare i sensi dei loro utilizzatori è lo scopo del brand internazionale. Per concludere la carrellata in questo ambito, Samsung ha offerto un’esperienza multisensoriale e multimediale ai suoi visitatori: oggetti statici di natura, entravano in movimento solo con l’intervento dell’uomo.

In zona Moscova, Missoni ha fatto vivere una favola coloratissima presso la sua installazione, intitolata ‘Home Sweet Home’. Un intero ambiente domestico progettato tramite la tecnica dell’uncinetto, che ha permesso di ricoprire tavoli, sedie ed altre suppellettili. Anche Ikea ha proposto la sua idea di casa ‘alternativa’, dove i tipici prodotti del brand prendevano vita attraverso suoni attivati con un tocco. Per esempio, tavoli apparecchiati riproducevano il rumore delle stoviglie. O ancora all’apertura di cassetti, partiva una canzone. Un’altra proposta di casa ‘firmata’ è stata offerta da Fendi: una terrazza ed una cabina armadio, arredati da una collezione ‘no-logo’, fungevano da oasi silenziosa. Seguono questo modello anche Seletti e Mt Italia.

Durante questa edizione sono state toccate anche tematiche sociali. Un esempio è il busto di donna trafitto da spilli e circondato da animali feroci, posto in Duomo, per denunciare le numerose violenze sulle donne. Donne al centro dell’attenzione anche in zona XXV aprile, con una mostra del tutto femminile, che ha avuto come intento quello di rilanciare l’artigianato tra le ‘craftswomen’. Non solo denuncia al femminicidio, ma anche spazio alle culture minori. Presso Superstudio Più, Jakarta ha mostrato come in Indonesia la creatività rispecchi la bellezza di questa cultura, a noi così lontana, offrendo non solo prodotti di design, ma anche alimentari tipici.

Non mancano le iniziative del tutto eco-sostenibili. Al Vanity Fair Garden è iniziata la ‘Flower Guerrilla’: con la visita si ricevevano due bulbi da piantare in qualsiasi zona di Milano. Inoltre, prodotti alimentari, cosmetici e utensili domestici ponevano l’attenzione sullo spreco e la possibilità di acquistare prodotti ecologici. Daikin, leader del settore dei climatizzatori, proponeva un concetto differente di aria ed i brand automobilistici, ma non solo, proponevano la mobilità ibrida o elettrica. In zona Lanza, la mostra dedicata a Leonardo Da Vinci. La Conca dell’Incoronata, grazie ad un innesto architettonico sotto forma di grande specchio d’acqua e ad uno schermo LED, crea una finestra su Milano, mostrando uno skyline mutevole a seconda del momento della giornata. All’interno del canale, una stanza in cui i visitatori hanno osservato tutta la bellezza, l’energia e la forma dell’acqua in un ambiente totale e avvolgente grazie anche al suono.

Il tema della sostenibilità è stato il filo rouge, unendo diverse sedi: Università degli Studi di Milano, Orto Botanico di Brera, Arco della Pace e Torre Velasca. Una mostra-evento con lo scopo di evidenziare come le esigenze umane e la cura dell’ambiente siano, sì argomenti caldi dell’attualità, ma anche ispirazione progettuale. Tramite il riuso degli scarti e le nuove tecnologie si possono creare opere d’arte affascinanti, ma anche aiutare il pianeta.

Cosa aspettarci dalla prossima edizione? Sempre più effetti speciali, attenzione alla cura della Terra, ma soprattutto creatività messa a disposizione della quotidianità. Non ci resta che aspettare l’anno prossimo con curiosità, ma nel frattempo fare attenzione alle nostre azioni quotidiane e, chissà mai, riciclando, creare anche noi qualcosa di utile o di bello.



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