“In/Out” di Fabio Zuffanti: un’attitudine fuori dal tempo

Buona notizia per gli amanti della musica e per quelli che in particolare non sopportano i cori russi, la musica finto rock, l’indie italiano, il free-jazz/punk inglese e anche la nera africana. Lo scorso 5 aprile è uscito In/Out, il nuovo album di Fabio Zuffanti per AMS Records.

Ma chi è Fabio Zuffanti? La sua carriera musicale inizia nel 1994 con la produzione di oltre quaranta album come solista o leader di numerosi progetti come Finisterre, La Maschera Di Cera, AriesL’Ombra Della Sera, Quadraphonic e tanti altri. La sua carriera è caratterizzata dall’amore a 360 gradi per la musica; un’indomabile curiosità e voglia di mettersi in gioco lo hanno portato a sperimentare svariati generi, dal pop al jazz, passando per la classica e la psichedelica, ha suonato in tutta Europa e oltreoceano. Nel suo instancabile percorso si è lanciato anche nell’attività di produttore, ha lavorato nel mondo delle colonne sonore e della pubblicità, ha condotto trasmissioni radio e televisive ed è stato organizzatore del festival annuale Z-Fest. Una vera militanza, davanti e dietro le quinte del panorama musicale italiano, che dura da venticinque anni.

Fin dalle primissime note di In/Out ci ritroviamo a sventolare bandiera bianca sul ponte della buona musica, le influenze di Battiato si sentono eccome. Forse anche perché Zuffanti non è solo un grande musicista ma anche autore, ha collaborato con scrittori del calibro di Antonio Moresco e Wu Ming e ha pubblicato alcuni saggi musicali, poesie, racconti e collaborazioni con siti e testate giornalistiche, scrivendo sei libri tra il 2012 e l’aprile 2018, mese in cui ha pubblicato la biografia Battiato: La voce del padrone, edita da Arcana Editrice.

Copertina dell’album In/Out

Un metronomo dalla lancetta storta appare sulla copertina del disco, quasi a rappresentare l’attitudine fuori dal tempo del cantautore genovese, i suoni che utilizza, infatti, provengono tutti dal passato, attingendo dalla prolifica produzione del maestro Battiato, Brian Eno e Flaming Lips ma nello stesso tempo risultano futuristici e visionari.

Nove tracce di cui due strumentali, una a metà e l’altra alla fine, in un percorso che tocca temi esistenziali e introspettivi, alla ricerca di se stessi e della verità: il tempo, l’evoluzione, l’inconsistenza della vita e l’amore platonico. La scrittura dei testi, assolutamente di stampo letterario, non si avvicina mai al banale, come d’altronde lo sperimentalismo dei suoni industrial e acustici. Consigliatissimo per gli amanti delle atmosfere futuristiche, per i Battiato-addicted e per chi ha voglia di fare un tuffo dove l’acqua è profondissima.

FONTI

Materiali gentilmente concessi da Fleisch Agency

CREDITS

Foto gentilmente concesse da Fleisch Agency

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