La rivincita dei libri cartacei e il loro asso nella manica

 

Nonostante l’epoca in cui viviamo, caratterizzata dalle tecnologie che ci permettono di sfogliare riviste virtuali, di aggiornarci sulle principali notizie sui giornali on line e di leggere centinaia di romanzi solamente con l’aiuto di un ebook, i libri cartacei riescono comunque a sopravvivere grazie alla loro silenziosa maestosità. Per gli amanti di questi ultimi è quasi scontato immaginare una libreria enorme dove custodirli gelosamente. Da non sottovalutare neanche l’impatto che gli scaffali di una biblioteca o di una libreria possono suscitare nelle menti più curiose. Il profumo della carta e il fruscio delle pagine sfogliate una dopo l’altra donano al libro un fascino immortale. Tuttavia la base fondante di un libro, che non si può di certo negare, è il suo contenuto, il messaggio e il peso culturale che racchiude al suo interno. I grandi romanzi classici sono ritenuti opere d’arte per ciò che raccontano e per la qualità di scrittura, non di certo per il loro involucro. Con tutte queste premesse non bisogna sottovalutare l’idea di libro anche come oggetto che in qualche modo deve riuscire ad attirare la nostra attenzione in mezzo a tutti i suoi simili. Certo, il vero godimento sta nel leggere una storia originale, emozionante e di alto livello, ma se la si accompagna a una bella copertina che rappresenta e fa risaltare l’opera, allora comprare quella versione rispetto ad un’altra fa sicuramente la differenza. Le storie in versione cartacea e non in digitale sono riuscite a sopravvivere grazie all’insieme di tutti questi fattori.

È giusto quindi chiedersi quanto il detto “mai giudicare un libro dalla copertina” nel senso più stretto del termine, non sia in realtà un modo per minimizzare quanto la copertina e quindi la scelta di una casa editrice nel proporre con un determinato aspetto il proprio prodotto, siano importanti per mostrare al meglio il valore della storia scritta. Il valore che un libro stampato ha rispetto alla sua versione digitale è infatti la cura del dettaglio, la possibilità di farlo parlare ancor prima di essere aperto. Dietro alla copertina di un libro abbiamo, nella maggior parte dei casi, un duro lavoro di ricerca, studio e creatività dei graphic designer specializzati in questo settore. È proprio grazie a loro che il libro ottiene un duplice valore, quello di oggetto culturale e quello di oggetto da esposizione, un oggetto con la “O” maiuscola.

La scelta di una copertina si deve adattare ovviamente all’interno del libro, ma deve anche rispecchiare l’immagine della casa editrice, dalle collana più classiche solitamente più semplici e ordinate, alle raccolte speciali più particolari e apparentemente prestigiose. Basti pensare ai volumi completi delle grandi saghe fantasy, come la splendida illustrazione di copertina de “ll signore degli anelli” edito Bompiani, la quale riprende le ambientazioni fantastiche del romanzo; un altro esempio significativo è anche il volume unico delle “Cronache di Narnia” edito Mondadori in simil pelle e con il muso del leone in oro che padroneggia lo spazio. Abbiamo copertine dai colori eccentrici e pop come, per esempio, i libri per i bambini e gli adolescenti, o più tenui e delicati, spesso associati ai romanzi rosa per eccellenza. Come non citare i grandi classici della letteratura ristampati con mille copertine diverse; tra le più belle, la collana della casa editrice inglese Penguin Books, la quale ha riportato in auge le copertine fittamente e elegantemente decorate, rimodernandole leggermente, le quali richiamano alla mente gli antichi manoscritti o i volumi letti nei rinomati salotti delle principali città europee.

Un esempio perfetto di una casa editrice che è riuscita a rendere la cura per il design del prodotto un fiore all’occhiello della propria azienda è l’Ippocampo edizioni, i cui libri sono già delle opere d’arte. Studiati nei minimi dettagli sono delle vere gioie per gli occhi, che siano raccolte enciclopediche di alberi o animali, o libri di ricette provenienti da tutto il mondo, fino a veri e propri libri di design d’interni e d’esterni. Il loro catalogo è un ventaglio di nuances e dimensioni diverse. Ogni libro è a sé, ogni libro è unico. Un esempio ancora più recente è il particolarissimo progetto di Hoppípolla, il cui slogan principale è “Sostenere la cultura indipendente”. Il loro servizio consiste nel realizzare, con immensa creatività e impegno, delle box da spedire ai clienti mensilmente, con all’interno oggetti di design, dalle tovaglie alle cartoline ,realizzati dai migliori designer e illustratori. Al suo interno vi è anche una proposta editoriale indipendente e un regalino sfizioso da gustare, come tisane o caramelle. Hoppípolla offre la possibilità di rimanere aggiornati su arte, letteratura e design soprattutto per quanto riguarda le realtà locali, mantenendo sempre l’effetto sorpresa.

Il mondo del design collegato ai libri non si è fermato alla loro “confezione”, ma ovviamente anche al luogo dove custodirli. Come accennato in precedenza, gli amanti dei libri spesso provano soddisfazione nell’ammirare la loro preziosa raccolta conquistata dopo ogni singola lettura. È qui che entra in gioco la libreria, che ha il compito di custodirli, ma anche di mostrarli. La scelta è veramente ampia e i design possibili vanno dai più classici, come per esempio le grosse e pesanti librerie in legno lunghe tutta la parete, a quelle più minimal e meno ingombranti. Gli architetti con gli anni sono diventati sempre più fantasiosi ed ingegnosi nello sfruttare gli spazi o nell’organizzazione dei libri sempre più incentrata sulla bellezza visiva. Come per esempio le librerie circolari o a forma di lettera e di nota musicale, più belle che pratiche. Oppure scale a chiocciola, ripiani che proseguono per tutta l’altezza della parete senza interrompersi, per le case più piccole, ma affollate di libri. Per non parlare dell’importanza dell’esposizione stessa dei libri nella libreria, negli ultimi anni infatti si è superato il metodo classico dell’ordine alfabetico e si è aperto una visuale prettamente estetica. I libri infatti vengono sistemati per scala cromatica o per la tipologia dell’edizione secondo la casa editrice. Parlando di stile non è un caso che una delle libreria personali più famose sia proprio quella di uno stilista, deceduto sfortunatamente il 19 febbraio 2019, ovvero Karl Lagerfeld.

L’immagine del libro come oggetto non è più ormai limitata al suo significato e alla sua funzione, sicuramente la più importante, ma scontata del contenitore di informazioni. Negli ultimi anni ha acquisito anche una funzione estetica più marcata, con la speranza che serva ad avvicinare sempre più persone al mondo della lettura.


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