Vent’anni di Eminem

23 febbraio 1999.

Una data come molte altre per la storia contemporanea, ma non per la storia della musica. Una data rilevante per i ragazzi di nuova generazione – i cosiddetti Millennials – e, soprattutto, per un genere che prende maggiormente forma ogni giorno che passa: il rap.

Il 23 febbraio del 1999 viene pubblicato da Eminem The Slim Shady LP. Il disco contiene venti tracce per un totale di cinquantanove minuti di ascolto. Tra esse si trovano le canzoni che più hanno reso famoso il giovane rapper di Detroit, il cosiddetto ‘rapper bianco’. L’unico artista bianco che negli anni 2000, attraverso la musica, è riuscito a guadagnarsi il rispetto e la lode di altri illustri personaggi della scena rap in un periodo governato essenzialmente da rapper di colore.

I brani più celebri sono My Name Is, I’m Shady e Guilty Conscience, prodotti dall’amico Dr. Dre.

Eminem e Dr. Dre

La coppia finì per lavorare insieme in studio quando Dre fece ascoltare a Eminem alcune tracce su cui stava lavorando. Il primo era un beat costruito su un sample tratto da “I Got The…”, una canzone di Siffre del 1975: al producer bastò premere play che già Eminem era partito a sparare rime per quello che sarebbe diventato il suo singolo di svolta del 1999, “My Name Is”.

The Slim Shady LP è il secondo album pubblicato da Eminem, ma risulta il vero primo CD commerciale. Grazie a ciò, Eminem inizia a farsi conoscere a un pubblico più ampio, grazie anche al supporto dell’etichetta discografica di Dr. Dre. Il titolo Slim Shady incarna l’alter ego di Eminem, che verrà nominato svariate volte durante la sua carriera e nei suoi testi.

Copertina The Slim Shady LP

Nonostante la giovane età (nel 1999 Eminem aveva 26 anni), il ragazzo si distinse per dei contenuti testuali molto forti e diretti, ma anche per un utilizzo di espressioni violente e volgari. A causa dei messaggi delle sue canzoni, il cantante non è mai stato visto di buon occhio dal punto di vista sociale e politico, in quanto veniva accusato di portare sulla ‘cattiva strada’ gran parte della gioventù e dei fan del genere rap. Inoltre, anche il genere stesso veniva di conseguenza discriminato e mal visto, in quanto si pensava che gli unici argomenti trattati fossero discriminatori e pericolosi.

Nella traccia ’97 Bonnie e Clyde, per esempio, viene raccontata la storia di un viaggio verso il lago condotto da padre e figlia. Il testo sembra dunque trattare di una situazione familiare allegra e di un padre affettuoso. Malgrado ciò, arrivati sulle sponde del lago, si scopre che lo scopo del tragitto è gettare il corpo della moglie e madre della bimba in acque profonde, in modo tale che possa scomparire per sempre. La donna è sempre stata presente durante tutta la gita (e tutta la canzone), ma mai nominata. Viene svelata così una realtà cruda e raccapricciante. Inoltre, la storia viene ripresa nella copertina dell’album con colori che vanno dal nero al viola.

Durante la serata dei Grammy dell’anno 2000, l’album The Slim Shady LP è stato premiato come Miglior album rap e si è aggiudicato per ben quattro volte il disco di platino.

Un altro grande riconoscimento è del 2003: la rivista «Rolling Stone» seleziona The Slim Shady LP nella classica dei cinquecento album migliori di sempre, posizionandolo alla 373esima posizione.

Nonostante tutte le critiche, Eminem ha dimostrato di avere un gran talento e una grande voglia di creare qualcosa di diverso rispetto ai suoi colleghi. Infatti gli è sempre stato riconosciuto uno spirito creativo esigente e non banale.

I beat di Slim Shady sono classico funk West Coast in perfetto stile Dre, ma i solidi groove della produzione non vi distrarranno mai dalla voce del rapper. Eminem ha tecnica – è un dizionario vivente di rime sparate alla velocità del suono – ma con lo stesso dono del dissing che aveva LL Cool J.

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