Dal 19 al 25 febbraio a Milano si è tenuta la Fashion Week più attesa della stagione. Mai come quest’anno vi è stata una divisione tra gli stilisti milanesi; unico punto di incontro è stato il tema, ormai lontano, dello street e dello sportwear, che sembra essere stato messo da parte. La donna, ritorna alle basi del guardaroba più classico, con l’abito, il tailleur, il cappotto e le gonne, che diventano i nuovi punti di riferimento per la prossima stagione.
Alcune collezioni si sdoppiano incorporando tendenze totalmente opposte, come nel caso di Miuccia Prada, che ha puntato da un lato a uno stile romantico e dall’altro alla forza e al tema militare. O anche GCDS, ossia ‘God Can’t Destroy Streetwear’, il marchio Made in Italy nato nel 2015 che ha trasformato le sue modelle da iniziali principesse, durante la seconda parte dello show, in temibili streghe. Bottega veneta ha invece deciso di mischiare un look da motociclista con tenute più classiche.
Una fashion week quella di Milano all’insegna degli stili contrapposti, l’eleganza ispirata agli anni ’50 contrapposta al super sexy con latex, giarrettiere e collane con punte di metallo. Questa settimana della moda milanese mostra come il fashion stia attraversando un chiaro periodo di transizione, dovuto probabilmente anche alla crisi che ha colpito ogni settore. Ma ciò che è sicuro è che le nuove collezioni presentate, pur essendo così diverse fra loro, hanno come punto in comune il voler mostrare una donna più indipendente, più forte e più consapevole di sé.