Il self publishing sta sostituendo la pubblicazione editoriale?

In un mercato editoriale sempre più saturo e in difficoltà, molti autori in erba scelgono di indirizzarsi verso il self publishing (o auto-pubblicazione). Il processo sembra piuttosto semplice e immediato, a prima vista anche estremamente economico e promette di far guadagnare dieci volte più di quanto non si possa con la regolare pubblicazione tramite una casa editrice. L’Italia non è esente da questo fenomeno: si stima che circa il 45% del totale di libri pubblicati appartenga a questa categoria. Il self publishing è il futuro della pubblicazione? Perché un autore, oggi, dovrebbe ancora affidarsi a una casa editrice?

I vantaggi dell’auto-pubblicazione online sono innegabili e non solo da un punto di vista economico: la totale proprietà dei diritti, il controllo diretto e costante sulle vendite, la libertà di modificare il prezzo in qualsiasi momento così come il contenuto stesso del testo e il suo formato, la possibilità di rimuovere il proprio libro dal mercato solo con un click. Queste opportunità, però, non sono garanzia della buona riuscita della pubblicazione e del conseguente successo del libro. Il self-publishing, infatti, comporta anche gli oneri di cui diversamente si farebbe carico la casa editrice, a partire dall’editing, passando per il programma di marketing e comunicazione, fino ad arrivare alla scelta della copertina.

Difficilmente un autore che voglia promuovere seriamente il suo libro sarà in grado di occuparsi in totale autonomia di tutti questi aspetti, di conseguenza sarà necessario assumere dei collaboratori e accontentarsi del cugino o dell’amica che hanno parziale dimestichezza con uno di questi settori potrebbe non essere sufficiente (spoiler: non lo è quasi mai). Avere una storia da best seller ma un pessimo correttore di bozze o un grafico mediocre non permetteranno di raggiungere un pubblico sufficiente da garantire un seppur discreto successo. Il self publishing comporta quindi un investimento non indifferente ma, se ogni aspetto è curato con attenzione, le possibilità di vedere il proprio libro salire in cima alla classifica delle vendite aumenta. Ma allora perché un autore dovrebbe ancora rivolgersi a una casa editrice?

Innanzitutto, il self publishing non è un fenomeno all’attenzione della totalità del pubblico di lettori. Benché, soprattutto all’estero, l’auto-pubblicazione abbia permesso, in alcuni casi, una vendita di oltre due milioni di copie – si veda, per esempio, il caso della scrittrice Sheila Rodger negli Stati Uniti – in Italia, per molti, sentir parlare di auto-pubblicazione equivale a riferirsi a un prodotto di dubbia qualità, frutto di un hobby più che di un lavoro vero e proprio. Le case editrici, soprattutto le major, continuano a godere di un prestigio e una credibilità ineguagliabili e lo testimonia il fatto che, nella maggior parte dei casi, chi pubblica autonomamente online lo fa nella speranza che il passaparola porti il proprio libro all’attenzione di un importante editore. Del resto, benché siano i lettori, in ultima analisi, a determinare il successo e la popolarità di un prodotto letterario, il filtro esercitato dalle case editrici garantisce – in linea di massima – che sugli scaffali delle librerie arrivino solo libri di qualità (almeno da un punto di vista formale).

Inoltre, nonostante l’imperversare di blog, forum e portali online di ogni sorta, le librerie sono ancora il principale veicolo di promozione letteraria nonché la vetrina più autorevole di tutte e, naturalmente, nessuna libreria sarebbe disposta a presentare e promuovere un libro che non può vendere.

Per tirare le somme, appare chiaro che l’auto-pubblicazione è ben lontana dal sostituire la pubblicazione editoriale. Il self publishing può essere una buona idea se si è supportati da un team competente di collaboratori e se si ha una buona strategia comunicativa e di marketing che si è disposti a portare avanti con costanza e determinazione. Può essere una valida alternativa per coloro che abbiano difficoltà nel farsi pubblicare da una casa editrice in un sistema editoriale estremamente competitivo, ma anche per chi ha già pubblicato in precedenza e voglia ampliare le proprie opportunità e i propri guadagni. Ciò che è certo, infine, è che avere tra le mani un prodotto di qualità non sarà una condizione sufficiente a garantire il successo, ma senza dubbio necessaria.

 



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.