“Il Diritto di contare”, o “Hidden figures”: donne e nere alla NASA negli anni ‘60

Il Diritto di contare è la felice traduzione italiana del titolo originale del film Hidden Figures, uscito nelle sale statunitensi nel 2016. Il gioco di parole contenuto nella versione italiana del titolo mette infatti in luce il nodo focale del film: i diritti delle donne nere negli USA negli anni ’60, e, in particolare, il diritto delle donne nere con alte competenze scientifiche e di calcolo di far parte della NASA.

Il Diritto di contare racconta la storia della matematica, scienziata e fisica afroamericana Katherine Johnson, che collaborò con la NASA, nonostante il forte razzismo e sessismo presenti in tali ambienti grazie alle sue capacità insostituibili: fu lei a tracciare le traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11.

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A fianco a Katherine vi sono altre due donne messe in luce nel film, in quanto strette amiche della protagonista: Dorothy Johnson Vaughan, che svolgeva la mansione di supervisor – non ufficiale – delle donne nere addette alla computazione e Mary Winston Jackson, che diventò la prima ingegnere donna di colore alla NASA.

La pellicola è tesa a porre in evidenza la discriminazione operata sulle donne nere negli USA, discriminazione che appare tanto più stridente ed insensata quanto le protagoniste del film, Il diritto di contare, sono dei geni incontrastati, senza l’aiuto delle quali sarebbe stato impossibile far partire L’Apollo 13.

Alcuni elementi della trama tuttavia sono stati manipolati rispetto ai fatti reali, per rendere il messaggio del film più incisivo. Nella realtà infatti fu Mary Jackson ad avere problemi con i bagni vietati ai neri, mentre Katherine andava in qualsiasi bagno dell’edificio senza sapere del “regolamento”, ed anche quando fu scoperta e rimproverata lei continuò ad andarci. La scena in cui Al Harrison, interpretato da Kevin Costner, abbatte i cartelli dei bagni è quindi fittizia.

Inoltre, Mary completò gli studi e ottenne la promozione da ingegnere nel 1958, e non dovette ricevere il permesso del giudice per seguire delle lezioni serali in un liceo per bianchi; chiese al comune di Hampton un’eccezione per lei e fu accettata.

Sebbene vi siano elementi talvolta forzati e romanzati al fine di rendere il film di maggiore impatto emotivo, sicuramente nobile e felice è il messaggio che viene veicolato: a contare è l’intelligenza e la capacità, non il sesso né il colore della pelle di una persona.

Ciò che viene invece evidenziato dal titolo originale, Hidden Figures, è il fatto che queste donne vennero di fatto ignorate per decenni, e che non venne dato loro nessun riconoscimento se non molto di recente.

L’altra importante funzione del film è dunque quella di rendere noti personaggi importanti che per discriminazione sessuale e razziale sono stati tenuti nell’ombra fino ai giorni nostri, per ridare loro la dignità dovuta, nonché per dare l’esempio di un così virtuoso comportamento anche alle generazioni future.

FONTI

Wikipedia

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