“Venus in Furs”: quando l’eros si fonde con la musica

New York, 1967. I Velvet Underground, gruppo rock d’avanguardia, sono all’apice della loro carriera. Pionieri di quella New York eclettica ed esuberante, con la collaborazione di Andy Warhol, pubblicano l’album The Velvet Underground & Nico, capolavoro della musica sperimentale degli anni ’60.

In quegli anni a New York si sta vivendo un periodo culturale di alto livello, nella Factory di Warhol si vedono solo figure d’élite: pittori, poeti, cantanti, da Jim Morrison a David Bowie. Tutta la pop art di quegli anni in un appartamento a Manhattan.

Tiziano Vecellio, “Venere allo specchio”, 1576

Sunday Morning o Femme Fatale, sono solo alcuni dei brani di questo capolavoro musicale, anche se l’attenzione del pubblico si sofferma su Venus in Furs, brano ipnotizzante che trasporta l’ascoltatore in un viaggio psichedelico. Di certo a incuriosire chi l’ascolta non sono solamente la tecnica e i suoni distopici usati. Il messaggio, il significato, ciò che vuole trasmettere, cosa vuole comunicare? Cosa vuole raccontare questa Venere in pelliccia?

Venus in Furs, brano scritto da Lou Reed, trae ispirazione dall’omonimo romanzo tedesco di Leopold von Sacher-Masoch. Il brano allude alla compulsione sessuale, a quel sadomasochismo di fine Ottocento. È il primo brano rock nella storia a trattare questo argomento, descrivendo in modo esplicito un rapporto sadomasochistico padrone-servo. Lou Reed nel brano funge da terza persona, osserva da fuori l’amplesso tra questa donna e questo uomo, tra padrone e schiavo.

Shiny shiny, shiny boots of leather
whiplash girlchild in the dark
Comes in bells, your servant, don’t forsake him
strike, dear mistress, and cure his heart

Il brano inizia con questa strofa che mostra all’ascoltatore cosa Lou Reed sta osservando. Si entra da subito in un clima perverso, entra in scena la dominatrice, vestita di cuoio e dotata di frusta, e diviene l’unico mezzo possibile per la salvezza del servo. Quello che viene descritto non è semplicemente un amplesso, ma una vera e propria compulsione, un desiderio. Di certo il cantante fa intendere il tutto abbastanza con chiarezza.

Severin, down on your bended knee
Taste the whip, in love not given lightly
taste the whip, now bleed for me

Si racconta di Severin, il protagonista del romanzo, e del suo incontro con Wanda von Dunajew, giovane vedova che come filosofia di vita ricercava continuamente il piacere e il godimento. Severin, innamorato della vedova, le si propone come schiavo per soddisfare i suoi piaceri.

Il brano presenta un lessico anticonformista per quegli anni. Al tutto si unisce la viola distorta suonata da John Cale che va a conquistare la psiche di chi ascolta. Sembra quasi che il tutto stia cascando lentamente dall’alto fino ad arrivare a un eventuale punto di rottura.

Kiss the boot of shiny, shiny leather
shiny leather in the dark
Tongue of thongs, the belt that does await you
strike, dear mistress, and cure his heart

Il narratore viene quasi coinvolto in questo rapporto. Da come vengono descritti i fatti, sembra che partecipi direttamente, come terzo elemento.

Taste the whip, now bleed for me

In questa frase Lou Reed parla in prima persona come se, dopo l’atto sadomasochistico tra Severin e Wanda, anche lui vorrebbe provare ciò che l’uomo ha provato. L’assaggio della frusta e il sangue accompagnati da un senso di erotismo trascinano l’ascoltatore in un clima ossessivo e morboso.

Il brano non ha riferimenti unicamente sessuali, parla anche della psiche fragile del narratore. Infatti nel finale si può percepire un tono pressoché malinconico, come se il narratore si stesse svegliando da un sogno e non volesse che questo finisse.

I could sleep for a thousand years
A thousand dreams that would awake me
different colors made of tears

Sembra quasi che il protagonista voglia fuggire, non da quell’atto sadomasochistico, ma dalla monotonia dell’ordinario, da quella routine che vive tutti i giorni. Per poter fuggire da questa, si avvale di sogni che lo possano portare verso quei nuovi impulsi descritti nella canzone, al di fuori dell’ordinario. E così in un lampo, come in un sogno, Venus in Furs finisce, e la routine ricomincia. Alcune sensazioni possono essere vissute soltanto nei sogni.

 

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