La società attraverso gli occhi di Tomoko Nagao

Superflat, pop ed estetica Kawaii: questo caratterizza l’arte di Tomoko Nagao. Tomoko Nagao nasce in Giappone nel 1976, ma il suo nome è collegato alla scena artistica milanese dove si trasferisce, diventando l’artista di punta della galleria Deodato Arte. Le tecniche usate nella realizzazione delle opere partono dal semplice olio su tela fino ad arrivare alla grafica vettoriale.

La nascita di Venere

«Super Flat è una teoria dell’arte contemporanea elaborata da Murakami che nasce dalla reinterpretazione pop della pittura “piatta”, l’assenza di profondità prospettica, una delle espressioni più originali dell’arte tradizionale giapponese. L’estetica kawaii, invece, è un codice della cultura di massa che si nutre di Manga, film di animazione, moda e design, in cui si riconoscono soprattutto nelle nuove generazioni. Immagini semplici e riconoscibili. Quanto a me, mi riconosco nel Super Flat perché uso marchi di consumo di massa riconoscibili e identificabili da chiunque, che stanno rendendo “piatta” la nostra società.»

Il quarto stato
La libertà guida il popolo

Un’arte, quindi, che mischia consumismo e icone classiche: nelle sue opere dai colori vivaci, non solo si possono riconoscere i grandi dipinti di artisti come Caravaggio, Botticelli, Leonardo Da Vinci, e Tiziano ma anche i grandi marchi che caratterizzano la società consumistica. La nascita di Venere riprende chiaramente quella di Botticelli: la conchiglia viene trasformata in una consolle SONY, Zefiro trasporta Hello Kitty, Baci Perugina, i sacchetti dell’Esselunga, le confezioni Barilla e gli aerei Easyjet circondano e fanno da sfondo alla scena. In La libertà guida il popolo nata in commemorazione delle stragi di Parigi, la libertà di Delacroix, trasformata in Cenerentola, alza una bandiera che rappresenta la schermata di Google; in questa opera si nota chiaramente la presenza di Biancaneve e i sette nani, forte rimando alla Disney, e dei grandi e famosissimi marchi come Louis Vuitton, Chanel, Michelin o Tampax.

La grande onda di Kanagawa

Le sue opere sono quindi un’esplosione di oggetti di consumo di massa: a partire dalla Coca Cola, dalla Nutella o dal Mc in L’ultima cena, ripreso dall’opera di Leonardo da Vinci, fino ad arrivare ai panettoni Motta, Campari, Prada, Visa e Alitalia dell’opera Il quarto stato ambientato in piazza Duomo in cui si riconosce il dipinto originale di Giuseppe Pellizza da Volpedo.

Neanche La grande onda di Kanagawa, di Katsushika, è estranea a questo processo di adattamento al movimento Superflat: ritornano nuovamente i grandi marchi simbolo del consumismo come hamburger e patatine del Mc Donald, CocaCola e la salsa di Soia Kikkoman.

Il motivo per cui Tomoko Nagao mescola il mondo pre-capitalistico a simboli del consumismo della società contemporanea è chiaro a molti, una denuncia al mondo del fast food, usa e getta e materialistico. L’obiettivo dell’artista è quello di rappresentare la ‘vita reale’:

«So che molte persone vedono nella mia arte una critica al presente, ma accade perché questo pensiero è già in loro. Non cerco di trasmettere messaggi complicati, mi interessa la “semplice bellezza” perché questo è il mondo, secondo me. Vorrei che questo mondo, così “sbagliato”, cambiasse, ma allo stesso tempo so che lo rimpiangerei una volta scomparso per sempre…»

 



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