L’arte, espressione dell’interiorità del bambino

Quanto è importante l’arte nello sviluppo del bambino?

L’arte, intesa come espressione creativa più che come storia dell’arte – ossia in una concezione non intellettualistica -, ha un’importanza fondamentale per i più piccoli. Se l’opera d’arte tradizionalmente intesa è espressione e frutto di un pensiero generato da una mente adulta, consapevole, l’opera d’arte infantile è il prodotto della creatività del bambino ed espressione del suo “io” interiore.

Il disegno del bambino è spontaneo, immediato, non meditato. Non c’è in esso l’intenzionalità minima che la creatività di una persona adulta necessariamente possiede. Per questo motivo, i disegni sono spesso utilizzati dagli psicologi, sia per interpretare il pensiero e, talvolta, le difficoltà dei più piccoli, sia per comprendere e poter aiutare gli adulti. È un metodo piuttosto diffuso nell’ambito della psicologia, specialmente a partire da Jung: sottoporre il paziente a una “seduta creativa”, ovvero un incontro in cui gli si chiede di disegnare alcune persone, alcuni ambienti, senza lasciargli il tempo di riflettere a lungo.

Bruno Munari – artista, designer e grafico, nonché scrittore italiano del XX secolo – scriveva: «Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare». A lui dobbiamo la costruzione del primo laboratorio per bambini all’interno di un museo, ossia presso la Pinacoteca di Brera, a Milano, nel 1977. Sono molti oggi, in tutto il mondo, i Children’s Museums, luoghi creati appositamente per i più piccoli, il cui scopo è quello di accendere in loro la curiosità verso molteplici forme e tecniche di espressione creativa.

Secondo studi scientifici, l’arte e la creatività non solo permettono al bambino di rafforzare la consapevolezza di sé, ma gli facilitano anche l’apprendimento linguistico e logico-matematico. John Dewey, filosofo e pedagogista americano, affermava che l’importanza della creatività infantile non risiede nel risultato finale, nella materialità, ma nella capacità di osservazione che il bambino ha utilizzato per compiere il disegno o il lavoro, nelle abilità mnemoniche che ha messo in gioco e nell’immaginazione che ha adoperato. Tutto ciò fa sì che si sviluppi nel bambino una maggiore prontezza nel risolvere i problemi nell’immediato e migliori capacità critiche.

Molto importante, in Italia, è la figura di Evi Crotti, esperta di comunicazione, grafologa e psico-pedagogista, autrice di molteplici volumi volti proprio all’interpretazione degli “scarabocchi” dei bambini. Tra i titoli più citati si ricordano Bambini e paure e Come interpretare gli scarabocchi. La lingua segreta dei bambini, entrambi scritti in collaborazione con Alberto Magni, medico e psicoterapeuta.

Per anni l’importanza dell’arte infantile è stata sottovalutata, specialmente dalle istituzioni scolastiche – in particolare le scuole primarie – che riservavano poche ore al disegno pratico. Oggi sono molto più numerosi, invece, gli studi che attestano che «tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi». (Pablo Picasso).

 


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