Germania, Norvegia, Svezia, Finlandia, Estonia, Lettonia, ma anche Svizzera e Ungheria, sono paesi conosciuti per aver a cuore il benessere della natura. È ormai da parecchi anni che proprio questi stati hanno deciso di muoversi verso una direzione che permetta di ridurre gli sprechi e la produzione di plastica.
I vantaggi di un sistema simile sono numerosi: innanzitutto, considerando che una bottiglia di vetro può essere riutilizzata fino ad un massimo di 50 volte e una di plastica fino a 25, la produzione di questi beni cala sicuramente in maniera sensibile; inoltre costa molto meno sterilizzare e ripulire una bottiglia già utilizzata, piuttosto che produrne una nuova. In questo modo si contribuisce a sensibilizzare la popolazione verso un uso attento ed intelligente della plastica, per evitare l’”usa e getta”, troppo frequente.
Sulle bottiglie viene apposto un codice a barre specifico per distinguere quelle adatte ad essere accettate dalle altre non idonee, perché ad esempio le bottiglie di importazione estera non vengono riciclate.
Il sistema ha favorito un evento sociale molto importante, lanciato nel 2011 da un grafico berlinese Matthias
Ovviamente sorgono anche critiche da parte di alcuni in merito a questo sistema, poiché essi sostengono che se le bottiglie provengono da un raggio di 100 km, allora si ottiene un riscontro positivo, ma se la bottiglia supera questo raggio, allora si perde il senso green del progetto, in quanto i costi di trasporto sarebbero molto più alti, così come l’inquinamento causato.
In Italia anche il Movimento Cinque Stelle aveva pensato di introdurre il sistema delle macchinette, con una proposta di legge del 4 aprile 2014 da parte del deputato Vignaroli. Purtroppo nulla si è più fatto da quella data, ma non è detto che non si possa fare in un futuro speriamo prossimo. Ci si augura, però, di evitare le critiche che a quel tempo sono state fatte da chi apparteneva ai consorzi di raccolta dei rifiuti. Queste critiche nascevano a causa di una questione prettamente economica, infatti, essi temevano un calo economico dei loro profitti nel caso in cui molte bottiglie fossero state riciclate da ogni individuo, invece che essere buttate nei cestini e, dunque, lasciate a loro, che si occupano di pulizia.
Nonostante ciò, sarebbe positivo che in Italia il governo riprendesse in considerazione la proposta del 2014, poiché contribuirebbe a risolvere un problema sociale gravissimo, quale l’inquinamento. I bambini, inoltre, verrebbero sensibilizzati sin da piccoli al riciclo e a limitare gli sprechi, sperando così che crescendo diventino adulti sempre più attenti e attivi verso la risoluzione del problema e che abbiano a cuore le sorti del proprio pianeta.