Viaggi oltre l’atmosfera: fantascienza o realtà?

Fino a poco tempo fa l’idea di andare nello spazio era, per molti, fantascienza. Nonostante le varie missioni che sono state compiute dagli astronauti, nessuno poteva pensare che arrivare fuori dall’atmosfera terrestre potesse essere una cosa accessibile anche alle persone comuni (ma con parecchi soldi!).  Adesso invece è possibile addirittura per i salami. Si chiama Gagarin e si tratta proprio di un salame cremonese. È stato lanciato fuori dall’atmosfera lo scorso 4 Ottobre. È bastato fissarlo ad un tagliere a sua volta agganciato ad un pallone aerostatico gonfiato con quattro metri cubi di elio. L’intero volo, compreso di atterraggio avvenuto su una campagna, è durato quattro ore in cui ha raggiunto il picco di ventottomila metri di altezza, fino ad una temperatura di -54 gradi. Questo è stato il primo salame ad essere stato “spedito” nello spazio, ma non di certo il primo oggetto. Anche le cose più impensabili sono state mandate così in alto. Ma, se è possibile per gli oggetti, sarà possibile anche per gli uomini? La risposta è sì.

Richard Branson, il proprietario della compagnia aerea Virgin, famosa in tutto il mondo, ha creato la Virgin Galactic. La sua idea è quella di poter organizzare voli che, per sei minuti, portino ad un’altezza tale da raggiungere l’assenza di gravità, per offrire ad i suoi passeggeri un’esperienza spaziale. Ci aveva già pensato l’agenzia spaziale russa (Roscosmos), ma Branson offre questo servizio a “soli” 200.000 dollari, in contrapposizione ai 20 milioni dei russi (che però valgono per ben sei giorni di volo). Questi voli vengono effettuati da un’aeronave, la SpaceShipTwo, composta da un velivolo madre, chiamato WhiteKnightTwo (composto a sua volta da due velivoli) ed una navetta.

SpaceShipTwo

È progettato per far sì che la navetta venga trasportata dal velivolo madre fino al raggiungimento della linea di Karman, ovvero una linea immaginaria che segna il confine tra atmosfera terrestre e spazio esterno. Superato il confine, convenzionalmente posizionato ad un’altezza di 100 chilometri sopra il livello del mare, la navicella si staccherà dal velivolo madre e metterà in funzione il suo motore a razzo, per poi discendere e procedere con un normale atterraggio. La navetta può ospitare otto persone, tra cui i due piloti.

WhiteKnightTwo senza la navetta, durante un volo di prova

Putroppo, però, la SpaceShipTwo non ha mai effettuato un reale volo con passeggeri a bordo, nonostante già nel 2011 ben quattrocento persone avessero già prenotato e pagato il biglietto. Questo perché nel 2014, durante un volo di prova, la navicella esplose per via di un errore del pilota, che azionò troppo presto il sistema di stabilizzazione che rallenta l’andamento della navicella stessa. Infatti, quando viene attivato il razzo, la navicella raggiunge la velocità supersonica, misurata in Mach. Quel sistema, si sarebbe dovuto azionare raggiunta la velocità di 1,4 Mach (ovvero 1,4 volte la velocità del suono), ma è stato attivato a 0,92 Mach. Questo incidente ha chiaramente rallentato per diversi anni il progresso in questo campo, ma di certo non ha fermato Branson. Anzi, del suo ultimo progetto sarà protagonista proprio l’Italia.

Nel 2018 la SITAEL (azienda pugliese che si occupa di costruzioni di satelliti e non solo) ha siglato un accordo con la Virgin Galactic e con Altec (industria aerospaziale di Torino). L’accordo si basa su due punti. La costruzione di un nuovo veicolo spaziale con la collaborazione dell’azienda gemella della Virgin Galactic, ovvero la Spaceship Company con la SITAEL stessa, ma soprattutto, la realizzazione di uno spazioporto a Grottaglie (TA), modificando quello già presente, così come è stato deciso dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile). Si prospetta che entro il 2020 si inizieranno a compiere i primi voli di prova.

Durante la giornata dedicata alle conferenze di presentazione per questi progetti, Richard Branson ha sottolineato come sin dal rinascimento, l’Italia è sempre stata culla di idee geniali e dimora di grandi innovatori in molteplici settori che, da sempre, “hanno plasmato l’esperienza umana”. Ha continuato dicendo:

Credo che la visione strategica dell’Italia che ha portato a questa collaborazione con le nostre società spaziali Virgin, fornirà un vero impulso mentre ci sforziamo di aprire lo spazio a beneficio della vita sulla Terra. Insieme contribuiremo ad ampliare le opportunità per la scienza, l’industria ed i milioni di persone che sognano di poter vivere lo spazio visitandolo”.

Se tutto va bene, anche in questo caso l’Italia potrà vantare un nuovo primato: quello di avviare un vero e proprio turismo spaziale.

 

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