Bella Figura di Yasmina Reza al Carcano

Bella Figura di Yasmina Reza è approdato al teatro Carcano di Milano, dove è rimasto in scena dal 18 al 28 ottobre 2018.

Per chi non la conoscesse, Reza è una scrittrice e drammaturga francese diventata celebre nel 1994 con la drammaturgia Art ed ancor più nel 2007 con Il dio del massacro (Le Dieu du carnage), da cui è stato anche tratto il film Carnage di Polanski.

Con la produzione de Gli Ipocriti Melina Balsamo e la regia di Roberto Andò, lo spettacolo è interpretato da Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Lucia Mascino, David Sebasti e Simona Marchini.

All’apertura del sipario, gli spettatori trovano sul palco un’auto gialla simile ad una Smart, a bordo della quale un uomo e una donna stanno litigando, lui abbigliato in giacca e cravatta, lei con un vistoso vestitino a fiori rossi. Uscendo dall’auto l’uomo esordisce dicendo che avrebbe potuto semplicemente portarla in un Hotel e scoparla, invece di portarla al ristorante. Il litigio è originato dal fatto che i due sono amanti e lui, Boris, ha pensato bene di portare lei, Andrea, in un ristorante consigliatogli dalla moglie.

Andrea è una donna sulla trentina, lavora in una farmacia ed ha una figlia di 9 anni. Boris, sulla quarantina, è un imprenditore sull’orlo del fallimento per un errore tecnico nella progettazione delle verande che ha ormai venduto. Andrea è stravagante: estremamente allegra ed estremamente disperata allo stesso tempo. Di nascosto ingurgita compresse medicinali che, essendo farmacista, si autosomministra e fuma sigarette a non finire. Boris cerca di mantenere maggiormente il suo ruolo, ma in realtà è disperato tanto quanto Andrea per il terrore dell’imminente tracollo finanziario.

I due amanti stanno per fare retromarcia e andar via dal parcheggio del ristorante, quando per errore urtano con l’auto un’anziana signora. Soccorrendola, incontrano il figlio e la nuora dell’anziana, venuti al ristorante per festeggiare il suo compleanno. Si accorgono poi di conoscersi in quanto Francoises, la nuora dell’anziana Yvonne, nonché moglie di Eric, è una cara amica di Patricia, moglie di Boris. Cala un sottile imbarazzo, ma Eric invita la coppia a bere un cocktail per festeggiare Yvonne, che in tutto ciò non si è fatta male. Boris non vorrebbe ma Andrea insiste per accettare l’invito.

Al ristorante la situazione è esilarante e drammatica allo stesso tempo. Yvonne fa discorsi deliranti e si trova in grande sintonia con Andrea: entrambe infatti adorano i farmaci.  Francoises, la moglie di  Eric, invece è diffidente verso Andrea e, da brava amica di Patricia, fa la parte della moralista, esternando il suo imbarazzo per la situazione.

Andrea, dal canto suo, vuole proprio che Francoises dica tutto a Patricia: vuole fare scandalo. Il personaggio di Andrea nella sua disperata esagerazione è il più depresso e pare che voglia toccare il fondo. Inizialmente quest’aspetto parrebbe essere di impedimento nella sua relazione con Boris, in quanto lei è una scheggia impazzita, poi però la disperazione pare accomunarla a questo imprenditore sull’orlo del fallimento, che in realtà è disperato quanto lei, ma senza il coraggio di confessarlo.

La “bella figura” che dà il titolo allo spettacolo è quella che vorrebbero fare tutti i personaggi. Boris vorrebbe fare bella figura e non essere in fallimento. Andrea vorrebbe fare bella figura e urlare la verità agli ipocriti. Francoises vorrebbe fare bella figura mantenendosi l’amica ideale. Eric vorrebbe fare la bella figura dell’uomo forte. Yvonne, l’anziana madre, vuole fare bella figura con i suoi modi mondani e discorsi di maniera.

Le scene sono in tutto quattro, ed offrono un breve ma genuino spaccato sulla vita di cinque persone. Nonostante la drammaticità dello spettacolo, il testo è ricco di humor, elemento tipico delle opere di Reza che rende sopportabile l’inevitabile immedesimazione e  riconoscimento nelle debolezze dei personaggi in crisi.


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