ICONS: la rivincita della camicia Hawaiana

La prima immagine che compare nella mente di chiunque sentendo le parole “Camicia Hawaiana” è quella di un turista incredibilmente pallido, con una grossa pancia che mette a dura prova la resistenza dei bottoni della suddetta camicia. Ancora meglio se il turista in questione indossa una grossa macchina fotografica al collo e passeggia per meravigliose spiaggia cristalline.

Ma negli ultimi decenni sono stati tantissimi gli stilisti di alta moda ad aver rivisitato questo capo, fino ad arrivare alle grosse catene d’abbigliamento.

Un capo con quasi un secolo di storia

La tradizione delle camice hawaiane nasce nell’isola di Honolulu, la capitale delle isole Hawaii, negli anni trenta, dove in un piccolo store erano venduti i primi modelli pensati per i turisti americani.
Vengono anche chiamate Aloha Shirt o Waikiki, entrambi nomi che richiamano il concetto di accoglienza, ma anche sottolineando la mescolanza di etnie presenti sull’isola.

Diventano estremamente famose, al punto che negli anni cinquanta imprevidente degli stati uniti appare sorridente sulla copertina del famosissimo giornale Life indossandone una.
Negli anni sessanta le Aloha shirt raggiungono il loro massimo successo, vengono indossate da chiunque: dalle città alle star del cinema. Famosissima la scena del film  Blue Hawaii in cui Elvis Presley indossa una camicia hawaiana e canta il suo incredibile successo “Can’t help falling in love”.
Negli anni sono passate dall’essere un souvenir a un icona culturale sinonimo di vacanza, di una vita rilassata e informale.

È quando le camicie hawaiane approdano nei grandi store come Wallmart, che sbaragliano la concorrenza offrendole al pubblico a una qualità e un prezzo estremamente inferiori,che le diventano sinonimo di kitsch. Le camicie hawaiane diventano questa volta sinonimo di pacchiano, scadente e segna quella che sembra essere la fine di una moda.

Quali sono le caratteristiche di una camicia hawaiana?

Una camicia hawaiana è una camicia a mezza manica, morbida e dal colletto cuban

o: piatto, squadrato e leggermente allargato.
Ha spesso dei piccoli spacchi laterali e un taschino a sinistra.
Ma la cosa che più le rende riconoscibili sono le stampe floreali, dai colori vivaci e spiritose.
Il modello nasce dalla mescolanza di stili e caratteristiche provenienti da abiti tradizionali di diverse etnie: il taglio è ispirato ai kimono giapponesi, le sete di cui tradizionalmente sono fatte provengono dalla tradizione Cinese e i disegni sono tipici degli abiti tradizionali hawaiani.

 

La rinascita dell’Aloha shirt

Negli ultimi tempi, però, le camicie hawaiane hanno avuto una grande rivincita e sono tornate protagoniste di alcune tra le più importanti collezioni d’alta moda come Prada, Louis Vuitton e Valentino, che con un design coloratissimo e enormi stame di ananas ha fatto innamorare tutti.
Anche Gucci ha voluto omaggiare le Aloha shirt nella sua nuova collezione estiva, inserendo una tradizionale camicia in seta dalla stampa coloratissima e un abito ispirato al modello tradizionale.
Non sono solo le grandi case d’alta moda ad aver riproposto le camicie hawaiane. Infatti le troviamo anche le grosse catene d’abbigliamento, una tra tutte il colosso spagnolo dell’abbigliamento: Zara.

 

FONTI

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