‘Help the ocean’ di Maria Cristina Finucci: un grido d’aiuto nel foro romano

Maria Cristina Finucci è nata a Lucca nel 1956. È un’artista, designer e architetto che ha lavorato in tutto il mondo, da New York, a Mosca, a Parigi.

Il suo lavoro più conosciuto e importante è il progetto Wasteland –The Garbage Patch State, un’opera ambientale che ha avuto inizio nel 2013 e intende protrarsi fin quando ce ne sarà la necessità.

Help The Ocean è l’installazione più recente dell’artista, e fa parte del progetto Wasteland. È stata installata il 9 giugno 2018 presso i resti della Basilica Giulia, nel Foro Romano, rimasta visitabile fino al 29 luglio.

L’opera era una riproduzione di altre precedenti installazioni realizzate dall’artista in vari siti, negli anni passati.

Maria Cristina Finucci, Wasteland project, 2016-17, Isola di Mozia, Sicilia

Come nei casi precedenti, si tratta di una grandissima scritta che recita il grido di soccorso HELP’, costituita da gabbioni in metallo rivestiti da pannelli di rete rossa e da 6 milioni di tappi di plastica colorati, riciclati con l’aiuto del pubblico. Le lettere sono disposte su due righe, non perfettamente allineate, così da richiamare l’aspetto decadente e antico delle rovine che le circondano.

Ogni notte, dalla sua installazione fino all’ultimo giorno dell’allestimento, la scritta si illuminava, diventando perfettamente visibile dall’alto, proprio come fosse stata una scritta di soccorso messa insieme su una spiaggia deserta da un gruppo di naufraghi disperati. Perchè è proprio così che dovremmo sentirci tutti: disperati, in colpa, persi, a causa di quello che stiamo provocando alla natura e ai mari di tutto il mondo.

Presentata durante la Giornata mondiale degli oceani (8 giugno), l’installazione faceva parte della produzione che l’artista ha dedicato alla sensibilizzazione e denuncia di questo tema. Lo stesso progetto Wasteland è nato proprio con questo intento di sensibilizzare il grande pubblico attraverso l’opera artistica.

L’artista era infatti riuscita, l’11 aprile 2013, ad ottenere il riconoscimento di vero e proprio Stato da parte dell’UNESCO, del Garbage State, il secondo stato più vasto al mondo, composto esclusivamente da isole di plastica. È vasto oltre 16 milioni di chilometri quadrati e comprende le cinque isole di plastica dislocate nei mari e negli oceani. La più grande di queste isole è la Pacific Trash Vortex, o anche Great Pacific Garbage Patch o semplicemente Isola di Pastica, che galleggia nell’Oceano Pacifico ed è più grande degli Stati Uniti.

Proclamando queste distese di plastica come vero e proprio Stato, l’artista intendeva dar loro una forma riconosciuta e concreta, che fosse ben comprensibile a chiunque.

The Garbage Patch State, cartolina

L’azione di denuncia della Finucci è quanto mai appropriata e da supportare in ogni modo. L’inquinamento dell’ambiente e in particolare dei mari è un problema globale e di dimensioni enormi, quasi -da sottolineare questo ‘quasi‘,- irrisolvibile. L’artista punta proprio su questo: crede fermamente che se chi ancora ignora la vastità del problema, venga a contatto con la sua opera, questa possa portarlo a comprendere la drammaticità della situazione, dunque a modificare il proprio comportamento in favore dell’ambiente, e agire di conseguenza.

Il grido di aiuto ‘HELP’ è rimasto visitabile nel Foro Romano fino al 29 luglio, e la speranza di tutti è che quante più persone, turisti, cittadini romani, italiani, gente di passaggio, siano venuti a contatto con tale protesta e si siano resi conto della situazione quasi senza speranza in cui si trovano i mari e gli oceani.

Maria Cristina Finucci si è aggiudicata vari premi grazie al progetto Wasteland, al quale intende continuare a lavorare senza sosta.



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