Millie Bobby Brown fuori dal set: Hollywood colpisce ancora

Stranger Things ha confermato il suo successo con la seconda stagione, milioni di fan in visibilio hanno elogiato il capolavoro dei fratelli Duffer, nuovi spettatori si sono avvicinati incuriositi alla nota serie televisiva statunitense.

Dietro tanto successo ci sono innumerevoli motivi: l’ambientazione misteriosa, l’omaggio ai film fantascientifici degli anni Ottanta e la caratterizzazione dei personaggi alla quale ci si affeziona con molta facilità.

Tra tutti ha avuto un innegabile successo Eleven, una ragazzina dotata di strani poteri psichici la cui provenienza incuriosisce non poco gli altri personaggi così come lo spettatore che finisce col restare incollato allo schermo.

A dirla tutta Eleven deve il suo successo ad una straordinaria interprete, Milly Bobbie Brown, stella nascente del cinema hollywoodiano ed innegabile icona glamour.

Molti di voi si staranno chiedendo “icona glamour? Ha solo tredici anni!”. Ebbene la fanciulla ha un look mozzafiato, del tutto inadatto alla sua età, ma senza dubbio d’effetto. La sua immagine è stata richiesta dalle copertine delle più note riviste di moda, le stesse riviste che hanno enfatizzato la sua trasformazione parlando di lei come “una delle donne più sexy della tv americana”.

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Il merito è del suo stylist Thomas Carter Philips che non ha saputo rinunciare ad accentuarne il potenziale erotico fanciullesco, da sempre affascinante agli occhi degli americani, basti pensare a tutte le icone Disney diventate sexy dive come Miley Circus, Demi Lovato, Selena Gomez, per citarne alcune.

Si tratta di un fenomeno che non coinvolge solo la Brown dunque e che prende il nome di sessualizzazione infantile, espressione con cui si fa riferimento alla tendenza a far sì che ragazzini in età preadolescenziale si comportino come donne e uomini maturi, assumendo pose ed abiti provocanti.

Un fenomeno alquanto pericoloso, soprattutto per i nuovi teenager, bombardati sui social da queste nuovi modelli, in tal modo precocemente proiettati verso l’ideale estetico al quale aspirano. In tal modo viene diffusa un’idea completamente sbagliata: che ragazzini di questa età possano essere considerati oggetti sessuali.

Argomento spinoso, soprattutto se si pensa agli intenti commerciali e perversi del fenomeno, che puntano a mercificare la bellezza a suon di colpi bassi ed indecenti. Lo stesso pubblico dovrebbe guardare con occhio critico le immagini proposte, evitando di contribuire alla diffusione di messaggi tanto subdoli.

Siamo alle solite: Hollywood non si smentisce mai!

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