La Bibbia in Klingon: quando religione e fantascienza si incrociano

La Bibbia, testo sacro per eccellenza le cui origini si perdono prima della sua stesura per iscritto, è da sempre il libro più letto e stampato al mondo. Importante per il suo valore religioso, storico e culturale, esso risulta tradotto in ben 2508 lingue… 2508 più 1, se vogliamo essere più precisi, visto il progetto avviato nel 1993 da Kevin Wilson, laureato in Religione a Yale e all’epoca in corsa per una seconda laurea in teologia: egli a quell’epoca intraprese infatti la traduzione della Bibbia in un linguaggio inventato, ovvero quello appartenente a una delle specie aliene dell’universo fantascientifico di Star Trek: i Klingon.

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Non è certo la prima impresa “linguistica” dedicata a questa celeberrima saga, tanto che oltre a film e libri sono stati pubblicati un Dizionario della lingua Klingon e anche le Regole dell’acquisizione Ferengi. Ma ci si chiede a cosa possa servire tradurre un’opera religiosa e di un tale peso come la Bibbia in una lingua inventata, artificiale e che nessuno parla (e forse mai utilizzerà).

Innanzitutto, tradurre un libro della mole della Bibbia è un modo sicuramente utile per ampliare il vocabolario di una lingua, accertandosi che esso sia fornito di un campionario lessicale adeguato (lo stesso metodo fu usato a suo tempo dagli scrittori italiani per dimostrare che il volgare aveva le stesse potenzialità del latino). Ci sono poi delle motivazioni più “religiose”: la traduzione di un testo e lo sforzo che essa richiede infatti, sebbene anche avviata per motivazioni frivole, può aiutare a sviluppare una maggiore comprensione del testo.

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Nel pensiero del suo ideatore, Wilson, questa traduzione era un’occasione per unire l’utile al dilettevole: all’epoca egli infatti stava scrivendo la sua tesi e per creare questa traduzione lavorava sui testi della Bibbia in ebraico e aramaico, la qual cosa gli era utile per la preparazione. Egli ha negato che si tratti di un qualcosa di sacrilego o un modo in cui Star Trek avrebbe fatto soccombere la religione sotto di sé. Sullo scopo di tale lavoro Wilson dichiarò infatti: “Se anche solo un appassionato di Star Trek o di lingue strane che non abbia mai letto la Bibbia, lo facesse per curiosità, avrei ottenuto lo scopo”.

E poi, chissà? Può darsi che nel futuro immaginato da Star Trek a qualche klingon curioso di storia, religioni o letteratura, interessato al passato della Terra, culla della Federazione Unita dei Pianeti, verrà voglia di leggere questa traduzione anticonvenzionale…

Ora come ora, la versione della Bibbia Klingon è disponibile su Amazon in versione digitale e gratuita. Allora, chi vuole cimentarsi nella lettura? Kaplà a tutti quelli che ci proveranno.

 


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