RIP 2.0: le idee più originali dopo la morte

Claustrofobia, agorafobia, aracnofobia. Dalle più innocue alle più invalidanti, le paure irrazionali che da sempre attanagliano l’uomo sono moltissime. Una in particolare affonda le sue radici nella storia antica, quando l’uomo ha cominciato a sviluppare le prime forme di culto dei morti seppellendo i corpi dei defunti.

La tafofobia, letteralmente paura dei sepolcri, è il terrore di essere sepolti vivi e di risvegliarsi sotto terra senza avere la possibilità di comunicare con l’esterno, destinati a morire in breve tempo per mancanza di ossigeno.

Molti affermano essere proprio questa la principale fonte di ansia legata all’idea della morte ed è certamente questa una delle ragioni del successo della cremazione, ormai pienamente sdoganata anche dalla Chiesa Cattolica.

Oltre all’impossibilità di risvegliarsi post sepoltura, il fascino della cremazione risiede nella possibilità estremamente romantica di essere sparsi in un luogo particolarmente amato in vita, come siamo ormai abituati a vedere al cinema nei film d’oltreoceano. Già, perché se la scalata di una montagna per disperdere le ceneri di un parente nel vento è una scena a cui i film americani ci hanno abituati, in Italia la situazione è ben diversa e la legge impone severe limitazioni all’utilizzo delle ceneri post cremazione.

Negli ultimi anni, però, sono nate diverse soluzioni alternative percorribili.

 

UN DIAMANTE È PER SEMPRE

La nascita relativamente recente di questa tecnica, nata in Svizzera nel 2009, ci spinge a chiederci come abbiamo potuto non pensarci prima. In laboratorio vengono riprodotti i processi millenari che avvengono spontaneamente in natura per creare veri e propri diamanti a partire dal carbonio presente nelle ceneri. La nonna quindi diventa un ciondolo o un anello comodamente indossabile per averla sempre con noi. Centinaia di persone ogni anno nel mondo optano per questa soluzione che in Italia è invece vista con grande diffidenza, al punto che a livello parlamentare è stato proposto di estendere al procedimento il reato di vilipendio di cadavere.

Questa possibilità comunque c’è anche nel nostro paese. Occhio a non farsi scippare la nonna in stazione però!

 

POLLICE VERDE

Per chi preferisce una sistemazione a contatto con la natura è nata Urna Bios. Niente più urna conservata in salotto o nel loculo di un cimitero: le ceneri saranno poste in un piccolo contenitore biodegradabile e diverranno nutrimento per un fiore o una piantina che potrà essere tranquillamente posizionata sul balcone. Le radici affonderanno nelle ceneri prelevandone minerali e nutrienti.

La scelta adatta, insomma, per gli amanti della natura. L’importante è ricordarsi di chiedere al vicino di innaffiare la zia quando sarete in vacanza!

 

CIMITERI NEL BOSCO

Il recentissimo progetto Capsula Mundi vorrebbe dar vita al cimitero del futuro: una vera e propria foresta della memoria. La salma verrà inserita in un seme gigante sul quale crescerà l’albero prescelto. Il risultato promesso è sicuramente di grande effetto: invece del cimitero che siamo abituati a pensare si potranno visitare i propri cari defunti passeggiando in un bosco. I primi prototipi erano previsti per il 2017, tuttavia trattandosi non di cremazione ma di un vero e proprio metodo di sepoltura la legislazione italiana non consente (per adesso) questo tipo di soluzione e per avere un bosco della memoria nel nostro paese dovremo aspettare.

 

IN FONDO AL MAR

Se al verde del bosco preferite il blu del mare le Eternal Reefs sono quello che fa per voi. Le ceneri del defunto verranno poste in speciali urne sottomarine che diventeranno habitat per pesci e altri animali marini. Negli Stati Uniti le Eternel Reefs, già disponibili da qualche anno e pensate per sopperire alla scomparsa delle barriere coralline, hanno avuto un grandissimo successo. Una bella idea per chi in vita ha lavorato, vissuto o semplicemente amato il mare. Certo in questo caso andare a far visita ai parenti diventa un po’ più complicato.


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