10 curiosità su Sherlock Holmes

Probabilmente è il detective della letteratura più conosciuto al mondo, quello generato dalla penna di Conan Doyle: infallibile nell’inseguire piste e districare intrighi, Holmes è un personaggio dal carattere singolare e dalle caratteristiche che lo rendono unico; lo si può amare o odiare. Cinico, provocatore, in perenne contrasto con la polizia di Scotland Yard; abilie violinista, amante della pipa (e anche delle sostanze stupefacenti, quando non ha casi da risolvere che lo stimolano); è in grado di capire da pochi elementi l’identità della persona che ha di fronte. Ma vediamo alcune curiosità di questo personaggio:

1. Molte persone credevano che esistesse davvero

Vi furono numerosi casi di lettere contenenti delle richieste di risoluzione di casi indirizzate a Sherlock Holmes, all’indirizzo in cui abita nei libri, il 221B di Baker Street.

La porta del 221B di Baker Street.

2. La sua residenza non esisteva ai tempi di Conan Doyle

La via infatti si limitava ad arrivare fino al civico 85. In seguito, verso gli anni ‘30, venne ampliata e al 221B si installó la banca Abbey Road Building Society. In seguito fu apposta una targhetta col nome di Holmes, e a fianco, al numero 239, fu costruito il museo dedicatogli.

3. La morte di Sherlock Holmes

Conan Doyle non voleva rimanere legato al nome di Holmes: nel racconto L’Ultima Avventura (The final problem) decise infatti di uccidere il suo protagonista, annegandolo nelle cascate di Reichenbach nelle Alpi svizzere insieme al suo nemico, il Professor Moriarty. A causa delle proteste dei fan, lo fece resuscitare nel racconto L’avventura della Casa vuota, dicendo che era stato nascosto dal governo britannico per 3 anni.

4. Holmes, Doyle e il sovrannaturale

Il detective ribadisce più volte di non credere al sovrannaturale, per esempio nel Mastino dei Baskerville. Invece Conan Doyle ci credeva, per cui scelse per il suo personaggio un modo di ragionare completamente diverso dal suo.

Il personaggio di Dottor House è ispirato a Sherlock Holmes.

5. Dottor House e Basil l’investigatopo sono ispirati a Holmes

Il famoso dottore Gregory House è chiaramente ispirato al detective, con cui condivide l’intuito geniale, il carattere cinico e scontroso, il sarcasmo. Nella serie tv il dottore abita allo stesso indirizzo di Holmes, 221B di Baker Street.
Il topo-detective della Disney invece richiama il modo di vestire dei primi film di Sherlock Holmes, e il suo nome, Basil, è omaggio all’attore Basil Rathborn, suo celebre interprete. Nel cartone Thompson è ispirato a Watson, di cui esercita anche la stessa professione (medico).

6. Holmes non indossa sempre il celebre cappello da caccia

La più nota iconografia del detective lo ritrae con il cappello da caccia inglese, il deerstalking: in realtà i libri non ne fanno particolare menzione, ma la popolarità delle raffigurazioni che apparvero sulla rivista Strand, a opera dell’illustratore Sidney Paget, contribuirono a creare questa icona. Paget aveva raffigurato un’avventura in cui Holmes indaga in campagna; tuttavia, quando è in città, il detective veste normali abiti cittadini.

7. Nei libri Holmes non dice mai «Elementare, Watson!»

La frase intera non compare mai nei libri, sebbene Holmes interagisca spesso col dottore e commenti con lui le sue intuizioni. È invece stata inventata dallo scrittore comico P.G. Wodehouse nel suo romanzo Psmith giornalista.

Un disegno di Sherlock Holmes.

8. È il personaggio più rappresentato del grande e piccolo schermo

Con oltre 70 attori che lo hanno impersonato tra cinema e tv, tra cui i celebri Basil Rathborn, Robert Downey Jr, Ian McKellen e Benedict Cumberbatch, Sherlock Holmes si aggiudica lo scettro di personaggio più rappresentato, sottraendo la vittoria persino al conte Dracula.

9. Avrebbe dovuto chiamarsi Sherrinford Holmes 

Questo era infatti il primo nome ipotizzato da Doyle, che cambiò idea dopo aver fatto la conoscenza di un tale Sherlock, giocatore di cricket, grande passione del romanziere.

10. Le avventure di Holmes sono narrate da Watson

È del dottor Watson la voce che ci riporta le imprese del detective. Questa scelta permise a Doyle di creare più suspence e mistero attorno al protagonista e alle sue formidabili intuizioni, filtrate dai commenti dello stupito dottore.  Tuttavia esistono pochi racconti narrati in prima persona da Holmes, tra cui L’avventura della criniera del leone e L’avventura del soldato sbiancato.

 


FONTI

Arthur Conan Doyle, “Il Mastino dei Baskerville”, Mondadori, 2000 (edizione illustrata e contenente notizie e curiosità)

Il mio libro

 

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